sette.

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Marco's pov.


Fanculo.

Come sempre è colpa mia..


Eravamo tranquillamente seduti su quella dannata panchina a guardare l'alba, avevo Ayumi tra le mie braccia ed era sul punto di rispondere alla mia domanda, finché una donna dall'aspetto a dir poco scostumato si avvicinò e senza un motivo le diede della puttanella. Come scusa? A chi avresti dato della puttana?

La confusione regnava sovrana in quel momento, non sapevo proprio cosa fare e infatti stetti zitto; la guardai dalla testa ai piedi: mm.. non poteva essere sua madre dato che da quanto ne so è morta come la mia quindi, chi poteva essere?

Pochi istanti bastarono per vederle scomparire dietro i cespugli e lasciarmi solo. Non capivo più il motivo per il quale me ne stavo lì al parco intontito, così me ne tornai a casa.

mi tolsi la giacca, accesi la televisione, mi stravaccai sul divano, sgranocchiavo qualche biscotto e facevo zapping.

Per quanto riesca a ricordare mi addormentai lasciando scivolare il telecomando dalla mia mano, così come il sacchetto degli snack, fino a quando:


Ready or not, here I come, you can't hide..

Sussultai quando sentii la suoneria e la vibrazione del cellulare riprodursi nella tasca dei miei jeans, sbuffai per il colpo passandomi una mano tra i capelli, la tolsi subito a causa del gel e della lacca e poi mi degnai di rispondere, anche se con la voce ancora impastata dai biscotti.

Era il numero di Ayumi.


-Pronto, qui Marco.-

-Ciao.- era una voce maschile alquanto preoccupata.

-Chi parla?-

-Sono il padre di Ayumi, sei il suo amico giusto?-

-Sì, cos'è successo?-

-Ha perso i sensi e ora è all'ospedale qui nel centro città; la causa non la so ma l'ho trovata a terra e ho pensato subito a te così ho preso il cellulare di mia figlia e ti ho trovato subito perché eri tra i preferiti e, tra l'altro, parla in continuazione di te.- Sospirò all'ultima frase.

-Lei? In ospedale?- Mi alzai dal divano e iniziai a camminare nervosamente per la stanza.

-Esatto.-

-Lei crede che possa farle visita?- Chiesi appoggiandomi una mano sulla fronte alzando la testa al soffitto da quanto ero teso.

-Certamente, tu tieni molto a mia figlia vero?-

-Lei non immagina quanto, signore.-

-Si sa, okay, vieni quando vuoi.. sono sicuro che a lei farebbe molto piacere se al suo risveglio ti trovasse accanto.- Sbuffò una piccola risata.

-Grazie mille, dio mio.-

-Grazie a te, stai facendo tanto per lei nonostante vi conosciate solamente da poche settimane.- Ridacchiò -Ciao ragazzo.-

-Arrivederci.- Dissi per poi chiudere la chiamata.


Mi misi la giacca e uscii di casa, mi infilai il casco in testa e misi in moto il motorino diretto in quel posto così brutto a tutta velocità ma facendo comunque attenzione.


Eccomi qui.

Parcheggio in strada ed entro dentro, al bancone c'è una donna abbastanza giovane che appena mi vede mi lancia un sorriso che va da un orecchio all'altro, rabbrividisco e mi avvicino.


"Buongiorno, sono qui per far visita ad una mia amica." Roteo gli occhi al cielo al pronunciare di quella parola, non la ritengo un'amica in realtà.

"Come si chiama?"

"Ayumi.." Premo le labbra in una sottile linea e corrugo le sopracciglia non sapendo il suo cognome.

Si mette a guardare un registro e ci scorre con l'indice in cerca del nome; sono molto impaziente e infatti tamburello con i polpastrelli sul bancone fin quando alza lo sguardo, finalmente "Sì, la signorina Shaw, è qui al piano terra, quinta stanza sulla sinistra."

"Grazie." Dissi tirando un sospiro di sollievo.

Marcio nel corridoio che collega la reception con le stanze e arrivo davanti alla sua, busso piano e mi apre un uomo sulla cinquantina che mi da qualche pacca leggera sulla spalla. "Ciao, vai, io resto qui fuori."

"Come sta?" Dico in tono preoccupato.

Abbassa lo sguardo "Non ha ancora ripreso conoscenza."

"Oh.." Abbasso la testa.


Mi fa spazio per entrare e chiude la porta. Cammino a passo cauto con gli occhi in parte lucidi verso il lettino e mi siedo su una sedia vicino ad esso osservandola; com'è bella con gli occhi chiusi leggermente e il corpo completamente rilassato, sembra che sia sdraiata sulle nuvole. La guardo un pochino vedendo che non reagisce appoggio la testa e le braccia incrociate sul letto prendendo sonno.. chissà come faccio.


***


"Marco.."

Qualcuno mi scuote per la spalla facendomi alzare la testa "Mh?" Faccio confuso con gli occhi socchiusi. La vista si spanna e quindi ho il piacere di vederla sveglia con un tenero sorriso a labbra dischiuse che ricambio con un sorriso tipico di chi si è appena svegliato "Hey, ben svegliata." Enuncio con un filo di voce.

"Grazie." Arrossisce; è bellissima. "Come mai sei qui?"

"Tuo papà mi ha avvertito dopo che sei svenuta."

"Sono svenuta?" Dice inarcando un sopracciglio "Non mi ricordo niente."

"E' successo qualcosa?" Faccio sempre più preoccupato.

Si guarda intorno "Mi ricordo che stavo litigando con Lara.." Affievolisce la voce.

"Quella signora di stamattina?"

"Sì, lei dovrebbe essere la mia matrigna. E' perfida da morire." Dice facendo una smorfia di disgusto.

"Ci credo dopo aver visto come ti ha portata via."

"Già, mi dispiace." Fa guardandomi negli occhi e io appoggio la mia mano sulla sua, le guardiamo entrambi un secondo per poi tornarci a guardare.

"Tranquilla, non sei tu quella che deve chiedere scusa." Sorrido e lei fa lo stesso "Ma posso chiederti una cosa?" Annuisce in risposta "Come mai hai litigato con lei? Per causa mia?"

Rimane intimidita dalla mia domanda e continua a fissare le nostre mani per poi sospirare "Sì, è per causa tua."

"Davvero?"

"Sì."

"Posso saperlo il motivo?"

"Ho perso il controllo quando lei ti ha chiamato.." Interrompe la frase per pochi istanti e poi mi guarda riducendo gli occhi in due fessure "Puttaniere." Mormora mordendosi piano il labbro inferiore.

"Hai perso il controllo, tu."

"Esatto." Mi guarda dritto negli occhi.

"Quindi a me un po' ci tieni." Abbozzo un sorriso da un lato.

"A dire la verità.." Sorride. Dai, dillo forza.


Ciao ragazze, eccomi con un altro capitolo.

A dire la verità non lo era nel vero senso della parola ma serviva per spiegare come ci faceva Marco in ospedale con lei:') So che non è stato soddisfacente ma tenterò prossimamente di impegnarmi.

Riuscirà Ayumi a confessargli cosa prova in fondo al cuore?


Baci, Arianna. ♥

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