nove.

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Ayumi's pov.


"Hai preso tutto?" Chiede Marco guardandosi nella stanza.

"Sì, mi pare di sì." Mi gratto dietro il collo e poi gli sorrido riducendo gli occhi in due piccole fessure.

"Bene, allora possiamo anche andare." Ricambia il sorriso.


Mi ha fatto compagnia tutta la notte in ospedale, com'è carino, nessuno ha mai fatto una cosa così dolce, d'accordo, non è il massimo però è stato molto gentile da parte sua.. non aveva nessun obbligo ma lui l'ha fatto senza esitazioni. Mia madre mi sta aiutando ancora tantissimo, è come se fosse ancora al mio fianco.

Ci chiudiamo la porta della stanza alle spalle e con il mio zaino sulle spalle di Marco usciamo dalla struttura; percorriamo una piccola vietta fino ad arrivare davanti al suo motorino, sgrano gli occhi alla vista.


"Sei impazzito? Sono senza casco io."

"Non ti preoccupare, faremo le strade interne, basta che mi dici il tuo indirizzo."


Anche se un po' titubante glielo dico, mi fa salire dietro di lui e mette in moto. Cingo le mie braccia sul suo addome e mi stringo sulla sua schiena mentre i miei capelli si lasciano trasportare dal vento. In dieci minuti arriviamo davanti a casa mia, così scendo dal motorino e rimango ferma sul cancelletto, intanto lui si toglie il casco ed ecco che mi sembra che i suoi movimenti si svolgano al rallentatore; lo vedo portarsi indietro il ciuffo con le mani e appoggiare il casco sul sedile, viene davanti a me e mi circonda la vita con le mani, alzo la testa verso la sua e qui i nostri sguardi si incrociano.


"Allora ciao.." Enuncia lui sbuffando una piccola risata.

"Ciao Marco, ora che sai dove abito potrai venirmi a rompere quando ti pare e piace." Ridacchio.

"Sempre, fammi uno squillo e sarò subito da te." Dice per poi premere le sue labbra sulla mia fronte.

"Ti voglio bene." si stacca con le labbra e le preme in una linea sottile per poi sospirare.

"Anche io Ayumi." Forse non era quello che voleva sentirsi dire, si aspettava forse un ti amo "Ci vediamo." Sorride mettendosi il casco in testa e salire sul motorino, ci facciamo un cenno della mano a vicenda e mette in moto allontanandosi.


A questo punto apro la porta e chi è la persona su cui ricade per prima il mio sguardo..? Lara. Indossa una maglietta nera corta che arriva all'ombelico, dei jeans strappati attillati e i capelli sono raccolti in una treccia laterale. Si dirige in salotto con gli occhi puntati su di me e una smorfia di disprezzo; alzo gli occhi al cielo sbuffando e togliendomi la giacchetta, mi reco in salotto a mia volta e ci trovo pure mio papà che quando mi vede balza su dalla poltrona per abbracciarmi.


"Papà, papà! Sì, ti voglio bene anche io ma ora mi stai soffocando." Tossisco.

"Mi sei mancata, figlia mia." Si scioglie dall'abbraccio.

"Sono stata via solo una notte e poi c'era Marco con me." Faccio in tono ovvio.

"Ah, quel puttaniere ti ha fatto compagnia.. bene." Mi ghigna lei; stringo i denti per non saltarle addosso come ieri ma dentro di me sta bollendo la rabbia e le mani mi supplicano di dargliene ancora di più.

"Si da il caso che qui l'unico 'puttaniere' sei tu." Ribatto facendole la linguaccia.

"Calmatevi voi due." Interviene mio padre facendo cenno con le mani "Piuttosto.. vai in camera a riposare Ayumi, ti chiamo quando è pronto il pranzo." Aggiunge.

"Come vuoi." Dico dirigendomi in camera.


Che nervi questa matrigna, esistono le donne normali, le troie e quelle che manco si sa qualcosa della loro vita; se fossi stata in papà avrei scelto una normale, ma evidentemente lui preferisce le donne 'di facili costumi', senza offesa per mia madre che lei, al contrario, non entra neanche nelle categorie elencate, se ci penso l'unica figura adatta che mi viene in mente è la donna angelicata di Dante.

Chiudo la porta e mi butto sul letto sfilandomi il cellulare dalla tasca della felpa.


1 messaggio da: Marco Cappai.


-Ciao piccolina, so che sono passati solo dieci minuti da quando ci siamo visti ma (e forse ti sto rompendo) ma volevo che tu sapessi che mi manchi già ♥- Osservo costantemente lo schermo e mi mordo il labbro inferiore per poi rispondergli da cretina quasi innamorata.

-non ti preoccupare, tu non rompi mai.. mi stavo appunto chiedendo cosa stessi facendo ♥- Invento una piccola scusa con un fondo di verità.

-Niente di speciale, sto studiando per un compito che avrò tra pochi giorni, te invece? ♥-

-stavo per avere un'altra litigata con la mia nuova mamma (detesto chiamarla così ahahah) ♥- Aspetto qualche minuto e il cellulare vibra per una sua risposta.

-ti amo.♥- Dilato le pupille al massimo e corrugo le sopracciglia, me l'ha detto veramente? Ho i pollici bloccati e non so cosa rispondere ma poi spunta un altro messaggio. -Scusami, era il mio amico che mi ha preso il cellulare mentre ero in bagno, scemo.-


Sì, come no?


*spazio me*


Hey, sono tornata con un altro capitolo, spero vi piaccia ♥

Ma ora ho un problema.. rischio di essere bocciata e se voglio evitarlo devo tenere gli occhi incollati ai libri, cercherò di aggiornare ma ci vorrà del tempo. scusa del ritardo assurdo che ho fatto.

Volevo ringraziarvi perché senza di voi a sostenere la mia storia non sarei arrivata a questo punto, vi voglio bene ♥


Baci, Arianna:*

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