Ricordi di un passato

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Era passata già una dal trasferimento temporaneo di Jordan a casa di Melanie, le cose erano tranquille. Tutti i giorni si alzavano, facevano colazione e poi andavano ai rispettivi lavori, tutto filava liscio, stavano imparando a conoscersi. I ragazzi andavano a scuola, studiavano e la sera si ritrovavano per stare insieme, sembravano dei normali adolescenti. Era stata una settimana piacevole per tutti quanti.

Quella mattina non sarebbe andata a lavoro perché era Domenica, quindi riposo per tutti quanti. Erano le dieci e quarantadue, la luce che filtrava dalle tende la svegliò. Era sdraiata al centro del letto sotto le dolci e soffici coperte, "Che meraviglia", pensò. Si sentiva bene. Quando decise di alzarsi erano le undici, si fece una doccia, si asciugò e indossò dei leggings neri una maglietta rossa con il numero 24, si mise gli scarponi neri, quelli più nuovi. Scese le scale, si diresse in cucina e si fece un bel caffè, accese lo stereo, iniziò a canticchiare "...you saaay.. I'm crazyy, 'cause you don't think I know what you've dooone..but wheeen you call me babyyyy I know I'm not the ooonly one..", Sam Smith continuò a cantare con la sua meravigliosa voce, mentre Melanie prese un sorso del caffè fumante per poi fischiettare e muovere i fianchi al ritmo di "I'm not the only one", una delle sue canzoni preferite.

Una risata alle sue spalle la fece sussultare, si voltò e vide Jordan che la stava guardando divertita, disse "Il buongiorno si vede dal mattino", le strizzò l'occhio, la ragazza gli fece la linguaccia, lui aggiunse "Scusa, non volevo interromperti.."

"Non fa niente..", sorrise lei, il ragazzo aggiunse "Hai mai pensato di fare la cantante?"

"Sta zitto Parrish!", sbuffò lei. Il ragazzo ormai ci aveva fatto caso, ogni volta che lo riprendeva o lo scherniva, lo chiamava con il cognome. Melanie era una delle poche persone che aveva utilizzato il nome del ragazzo fin dal primo giorno, quindi era facile accorgersi quando non lo faceva.

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Il moro si era sempre preoccupato per l'amico, che dopotutto, aveva sempre avuto bisogno di qualcuno che lo proteggesse, che gli stesse vicino, anche se non voleva ammetterlo.

Adesso lo stava fissando, non si era mai sentito attratto da lui in quel senso, non riusciva a pensare all'amico come ad una possibile conquista, però, certamente, non negava che non fosse attraente. "Ehi amico dovresti smettere di pensare a lei, prima che ti si fonda il cervello", l'altro continuava a guardare fuori, "Jackson, mi stai ascoltando?"

"Che..? Cosa hai detto?"

"Che devi smettere di pensare a lei.."

"A lei chi?", dissimulò Jackson, Danny si alzò dallo scalino dove era seduto ed uscì dalla stanza dicendo "Amico sei un caso perso.."

Il ragazzo sapeva che l'amico aveva ragione, ma era difficile convivere con quello che doveva fare, e per di più sapere che lei lo pensava dalla parte del cattivo..ma lui eri là solo per un motivo, proteggerla.

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Nella camera di Kira era letteralmente scoppiata una guerra, gonne, jeans e maglioncini erano sparati qua e là, e lei era distesa sul letto che guardava il soffitto, il telefono era sul suo petto, con lo schermo rivolto verso il soffitto, la chat con Lydia era aperta, Kira le aveva mandato un messaggio circa mezz'ora prima dove diceva "SOS NON SO COSA METTERMI", l'amica non le aveva ancora risposto, così aveva deciso di starsene sul letto a disperarsi. Un colpo secco alla porta, si aprì ed entrò Lydia, disse "Okay, vedo che sei messa maluccio..", soffocò una risata, "Lydia ti prego devi aiutarmi, fra meno di due ore devo uscire con Scott per il nostro primo VERO appuntamento e non so cosa mettere!"

"Tranquilla adesso sono arrivata io, e.. ti posso assicurare che Scott rimarrà pietrificato quando ti vedrà arrivare", sorrisero entrambe. La rossa disse all'amica di farle vedere quello che aveva, e così fece, sfilò per la camera davanti all'altra per circa mezz'ora, quando alla fine la rossa si alzò e gridò "Ho deciso!"

Teen Wolf 5 : La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora