Dolore..

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Jordan era a mezz'aria, con le ali si teneva in equilibrio, le sbatteva come se fosse la cosa più naturale del mondo. Era avvolto dalle fiamme. Il suo sguardo era fisso sul licantropo sotto di lui, Peter. Questo teneva stretta una mano al collo della ragazza, gli artigli conficcati in esso. Melanie non si muoveva, teneva lo sguardo in alto, fissava Parrish, che finalmente era riuscito a capire cosa fosse. La ragazza era sbiancata, le sue forze la stavano decisamente abbandonando. Peter, nonostante stesse fissando il vice sceriffo, continuava a estrarre energia e conoscenza dal corpo della ragazza.

"Allontanati da lei.", intimò Jordan con voce profonda, ma l'uomo mezzo lupo non ubbidì, anzi strinse ancora di più la presa, "Non sfidarmi, stupido uccellino.", ringhiò allora Peter e Parrish subito si aprì in un sorriso divertito, ma allo stesso tempo subdolo.
In un attimo il vice sceriffo si gettò in picchiata contro il mezzo lupo, che per schivare il colpo si staccò da Melanie, restandole però abbastanza vicino. A quel punto Jordan attaccò di nuovo, dando vita così ad uno scontro animato.

***

Isaac Danny e Jackson riuscirono ad immobilizzare Malia, Derek, Kira e Liam, grazie al veleno di Kanima che si erano procurati qualche giorno prima. Derek fissava duramente i ragazzi di fronte a sé, "Sapevo che eravate solo dei vigliacchi.", ringhiò, per poi sospirare e fissare Isaac, "Come puoi fare questo al tuo branco?", chiese con voce severa, non ricevette, però, una risposta.
I tre licantropi si sedettero per terra, fissarono lo sguardo a terra, sembravano affranti e confusi, "Voi non capite.. non potete capire.", disse freddamente Isaac guardando lo sceriffo Stilinski steso a terra, poco più avanti, privo di sensi.
Malia a quel punto fissò il suo sguardo su il riccio, lo scrutò attentamente, "Non vuoi farci del male, perché allora ci tieni qui.. immobili?", chiese improvvisamente facendo sussultare il ragazzo che subito scosse la testa, come se qualcuno gli stesse dicendo cose assurde.
Gli occhi di tutti si puntarono su i tre ragazzi, che allo stesso modo sembravano essere afflitti e confusi. Qualcosa non tornava, questo era sicuro, ma cosa?
Un ululato inumano, seguito da un urlo profondo, attirò l'attenzione del gruppo, i tre ragazzi scattarono in piedi, sembravano non capire cosa stesse succedendo, così come i quattro immobilizzati a terra.

***

Peter era stato ferito dagli artigli affilati e ricurvi di Parrish, mentre questo era stato azzannato dal mezzo lupo al braccio. Il combattimento sembrava essere alla pari, entrambi avevano il fiato spezzato, erano visibilmente esausti.
Peter decise di attaccare nuovamente, riuscendo a colpire il vice sceriffo, ormai allo stremo delle forze. Jordan si inginocchiò, preso da un dolore atroce, il mezzo lupo era pronto a colpire di nuovo, alzò quello che una volta era il suo braccio sinistro, adesso trasformatosi in un orribile ed enorme zampa, stava per colpirlo. Jordan attese qualche attimo, poi fissò lo sguardo su Peter, lo vide aprirsi in una smorfia di dolore, per poi cadere a terra, privo di vita. Una pallottola gli aveva trapassato la fronte, una pallottola d'argento. Il ragazzo alzò lo sguardo dal corpo a terra e vide davanti a sé William, l'ultima persona che, a parer suo, l'avrebbe salvato. Il vice sceriffo si alzò lentamente, manteneva il suo sguardo confuso sul licantropo di fronte a sé, perché mai avrebbe dovuto salvarlo?

Un lamento lo riportò alla realtà, facendolo voltare verso una figura accasciata a terra, "Melanie!", gridò gettandosi verso di essa, la prese fra le braccia, le accarezzò il volto, sussultando non appena sentì la pelle anormalmente fredda, "Mel, piccola..", la scosse leggermente, facendole aprire subito gli occhi. La ragazza era confusa, e visibilmente distrutta, "Jordan..", sussurrò appena, per poi fissare il suo sguardo su Will e sussultare, ma subito Parrish la tranquillizzò, "Mel, tranquilla.. lui.. beh.. William mi ha salvato..", ammise in fine. Will si avvicinò lentamente, le sorrise amaramente, come se si fosse appena svegliato da un incubo, come se fino a quel momento fosse stato preda di un incantesimo, lei lo fissò qualche istante prima di perdere nuovamente i sensi.

***

Isaac, Danny e Jackson caddero a terra, apparentemente privi di sensi, mentre gli altri iniziarono a muoversi, riacquistando pian piano la sensibilità del corpo. La prima a liberarsi fu Malia, che subito corse da Stilinski, "è vivo!", sospirò sollevata, per poi alzarlo da terra, alzò un braccio dello sceriffo e se lo mise intorno al collo, mentre con una mano lo teneva per la schiena, in quel momento lo sentì lamentarsi, "Stia tranquillo.. lo porterò in ospedale..", sussurrò appena come per tranquillizzarlo. Derek si alzò da terra e si diresse verso i tre ragazzi ancora a terra, una volta avvicinatosi abbastanza, li legò assieme, e aiutato da Liam e Kira li portò via di là. 

***

Scott era stato medicato dalla madre, e messo in una stanza, il suo processo di guarigione era più lenta, per via delle gravi ferite, ma in una settimana di certo si sarebbe ripreso. Deaton non stava molto bene, poiché gli artigli erano entrati in profondità, lacerando così alcuni organi, infatti in quel momento era in sala operatoria. Stiles e Lydia erano in sala d'aspetto, nessuno dei due aveva proferito parola, erano troppo sconvolti. La rossa fu scossa da un brivido di freddo, e Stiles, istintivamente, la strinse a sé, tenendola salda in un caldo abbraccio. La ragazza si rilassò visibilmente e poggiò la testa nell'incavo del collo del ragazzo, lasciandosi confortare dal suo calore e dal suo abbraccio. In quel momento Malia e Melissa fecero il loro ingresso con un lettino, su questo vi era lo sceriffo Stilinski, Stiles scattò subito in piedi, "Cosa diavolo è successo?!", chiese preoccupato a quella che prima di tutto questo casino era la sua ragazza, "Siamo stati attaccati da vari licantropi.. poi quei tre vostri amici ci hanno paralizzato, ed hanno ferito tuo padre..", spiegò velocemente con un certo distacco. Il ragazzo annuì, si avvicinò ancora, strinse la mano del padre, che subito aprì gli occhi "Stiles..", sussurrò appena, il ragazzo sorrise al padre, cercò di trasmettergli serenità, senza però riuscirci. Melissa portò via lo sceriffo per poterlo curare, mentre Stiles sembrò agitarsi, "Io lo ammazzo. Io ucciderò quel bastardo figlio di puttana.", sbottò decisamente incazzato, per poi voltarsi verso Lydia, "E' tutta colpa del tuo stupido ex-ragazzo licantropo.", disse con aria accusatoria, la ragazza lo fissò confusa, "Stiles.. calmati..", cercò di avvicinarsi ma lui la respinse. "Se tu non gli avessi detto quelle cose.. lui non se la sarebbe presa con mio padre!", le urlò contro fissandola negli occhi, facendola sussultare, "Stiles, smettila.. io..", Lydia non riuscì a formulare una frase, si limitò ad andarsene, era sconvolta, il ragazzo le aveva palesemente dato la colpa per le attuali condizioni del padre. Stiles sembrò tornare in sé, abbassò lo sguardo, "Lydia..", fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di accasciarsi contro il muro scosso da forti tremiti, fu solo allora che Malia si avvicinò al ragazzo, lo strinse in un dolce abbraccio. La ragazza non era mai stata dolce, con nessuno, era scontrosa, arrogante e spesso maleducata, ma quando si trattava di Stiles le andava in pappa il cervello, non riusciva ad essere dura con lui, neppure adesso che sentiva benissimo il legame che c'era fra lui e Lydia. Lo strinse a sé e gli accarezzò i morbidi capelli, cercò di tranquillizzarlo.

***

William e Jordan accompagnarono Melanie in ospedale, la lasciarono in mano a dottori ed infermiere. I due rimasero in sala d'aspetto, si stavano fissando, quando Parrish abbassò lo sguardo sulla maglietta del ragazzo di fronte, la vide incrostata di sangue, "Will, sei ferito..", disse avvicinandosi, questo, quasi per presa coscienza del proprio dolore si accasciò fra le braccia del vice sceriffo, che subito chiamò aiuto. Dopo aver lasciato William ai dottori decise di andare a vedere come stesse Melanie. Non appena vide Melissa le si avvicinò e le chiese notizie su Melanie, ma questa lo guardò tristemente, tanto da farlo preoccupare, subito iniziò a correre e si diresse verso la stanza della ragazza, entrò e la vide stesa sul lettino, intubata e attaccata a delle macchine. Jordan si avvicinò lentamente e vide che era una macchina a farla respirare, come poteva essere possibile? Lei doveva essere in grado di guarire velocemente, perché adesso era su quel letto? Dubbi e paure s'impossessarono di lui, facendolo crollare sulla poltrona vicino al letto della ragazza. Si prese il volto fra le mani e resto fermo, senza alzare lo sguardo per tutta la notte. 


Teen Wolf 5 : La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora