Difficoltà

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Quelle parole gli trafissero il petto, il dolore di una pallottola era niente in confronto, e lui sapeva com'era, lo aveva provato. Erano passati cinque minuti, il silenzio regnava, anche se dentro la mente di Jordan a regnare era il caos, continuava a porsi delle domande che non lo aiutavano a metabolizzare la situazione, domande che lo facevano stare peggio. Si fece avanti di qualche passo, per diminuire la distanza con la ragazza, lei aveva lo sguardo basso. Melanie chiese a William, "Will, se tu vuoi che io resti, lo farò.. ma dovrai lasciare andare tutti loro, loro non dovrebbero essere qui."

"Se resti devi farlo perché lo vuoi, non per scambiare le loro vite..", disse lui seriamente, lei altrettanto seriamente rispose, "Io voglio restare, penso di non aver voluto mai niente così tanto nella mia vita.", Jordan abbassò lo sguardo, William disse "Bene, allora loro sono liberi di andarsene, a nessuno dei tuoi amici sarà fatto del male..".

Jordan si sposto in avanti di scatto, gridando "No! Mel, non puoi dire seriamente, non puoi consegnarti a lui.. non puoi"

"Tu sta zitto! Vattene! Lei non ti vuole..", gridò in risposta l'altro, ma il vice sceriffo non si mosse di un millimetro, disse in tono serio "Me ne vado solo se sarà lei a chiedermelo.. guardandomi negli occhi..", William incitò Melanie affinché parlasse, lei si voltò, una lacrima le rigò il volto, ma nessuno se ne accorse, grazie alla poca luminosità di quella stanza, se l'asciugò e disse "Jordan..".

***

Sapeva che avrebbe dovuto demoralizzarlo, abbatterlo moralmente in modo da non lasciargli speranze, per salvarlo, quindi prese un respiro profondo, per infondersi coraggio, disse "Io ti ho usato, mi spiace dovertelo dire, ma è stato così, ho cercato di provare a non pensare a Will, ma è impossibile. Io lo amo, l'ho sempre amato. Nessuno potrebbe mai sostituirlo, tanto meno tu. Scusa, non volevo farti soffrire, ma non pensavo che ti saresti potuto affezionare a me.", la sua voce era cupa e cristallina al tempo stesso. Jordan non disse niente, voltò le spalle ai due e si avviò versò il corridoio dal quale erano arrivati, ad un tratto si ferma, senza voltarsi dice riferendosi a William "Tu. Dove hai messo Lydia?"

"I tuoi amici l'hanno già trovata.. ", rispose l'altro in tono allegro, Parrish uscì dal magazzino, lasciando Melanie nella sua falsità.

***

Lydia era veramente con gli altri, Scott gli aveva mandato un messaggio. Parrish aveva deciso di tornare a casa a piedi, stava camminando ormai da ore nel bosco, forse si era perso. Solitamente il vice sceriffo aveva un'infallibile senso dell'orientamento, ma quella sera erra a dir poco confuso e disorientato, non riusciva a dare un senso a tutto quello che era accaduto.

Squillò il telefono, una voce dall'altra parte del telefono disse "Parrish, siamo in ospedale... Lydia sta male"

"Cosa le è successo?"

"Non lo so.. la stavamo portando a casa, ma poi ha iniziato a perdere sangue dal naso, è caduta a terra, era scossa da spasmi...", la voce era di Scott, e stava tremando, Jordan capì che il ragazzo aveva paura per l'amica, disse "Scott, affidala alle cure di tua madre, e sta tranquillo... io arriverò fra poco", detto questo chiuse la chiamata. Alzò lo sguardo, diede un'occhiata a ciò che lo circondava, pensò "Scoprirò cosa sono.. e poi verrò a riprenderti, Mel"

***

Stiles non era tranquillo, non lo era per niente, eppure all'esterno sembrava stare bene. Scott gli aveva chiesto di entrare nelpa stanza di Lydia, ma il ragazzo aveva rifiutato..non ce la poteva fare. Lei stava sempre peggio. Stiles era seduto nella sala d'attesa, stava mangiando una barretta al cioccolato, aveva bisogno di distrazioni. Una figura gli si ferma davanti, lui alza lo sguardo, Malia. Ecco di tutte le persone che voleva vedere in quel momento, lei, la sua bellissima e gelosa ragazza, era l'ultima.
"Ehi", disse la ragazza, lui abbozzò un sorriso, lei continuò "Come stai?"
"Bene, perché?", chiese subito il ragazzo, lei lo fissò per un attimo poi distolse lo sguardo, disse "Stiles, cosa sta succedendo? Sono giorni ormai che sei strano, puzzi di ansia e rabbia repressa che quasi non ti si può stare accanto... è per Lydia, vero?"
"Cosa c'entra Lydia? Perché Lydia?", sembrava pazzo, si strofinava le mani, si alzò dalla sedia, la ragazza fece lo stesso, poi lo bloccò al muro. Malia lo guardò negli occhi e poi ammise "Stiles, quando a Lydia succede qualcosa ti agiti, diventi irrequieto... me ne sono accorta, penso che tutti lo abbiano fatto..", una breve pausa di silenzio, poi sospirando aggiunse "tu le vuoi bene...è normale preoccuparsi per un'amica Stiles.. adesso va' da lei e stalle accanto"
Il volto del ragazzo riprese colore, abbozzò un sorriso e la abbracciò, si diresse verso la stanza di quell'ospedale, che lui tanto odiava per le troppe cose accadute al suo interno.

***

Will l'aveva portata nella casa accanto al magazzino, lei gli aveva chiesto di spiegarle come fosse possibile che lui fosse ancora vivo, ma il ragazzo aveva esitato.
Erano nel salotto di quella casa spoglia e fatiscente, Melanie disse "Allora, adesso che siamo in questa casa che mrtte i brividi potresti spiegarmi come è possibile che tu sia vivo? Perché francamente continuo a pensare che sia uno scherzo di cattivo gusto fattomi da qualcuno che mi odia.."
"Ehi.. sono qui, e sono vivo.. come non lo so.. ma sono vivo", le si avvicinò, le asciugò una lacrima che vagava lungo la guancia destra. Lei si allontanò da quel contatto, disse "Io ho visto il pugnale trafiggerti il cuore, ho visto il tuo sangue sulle mani di quell'uomo, e poi sulla mia maglietta.. ho visto i tuoi occhi spingersi...ho sentito il tuo cuore mentre non batteva.. ho tenuto.. ho tenuto il tuo corpo senza vita fra le mie braccia..", la voce che all'inizio era piuttosto alta andò calando, fino a diventare un sussurro al termine, le lacrime le sgorgavano come fiumi, senza trattenersi.
Lui la strinse a sé, disse accatezzandole i capelli "Ehi Mel.. non so, non so perché tu abbia dovuto passare tutto questo, ma so solo che mi sono svegliato in un luogo sperduto, in una pozza di sangue, e sai quale è stato il mio primo pensiero?", la ragazza scosse la testa, lui la strinse più forte, aggiunse "Tu."
Melanie si lasciò andare in quelle braccia tanto familiari quanto sconosciute, crollò, pianse tutto quello che in due anni aveva oppresso. Will la teneva ferma col suo abbraccio, e la confortava, lei disse "Mi hai lasciata s-sola.. e tu sapevi che io.. che io odio stare sola.. io..io sono stata malissimo... io.. io.. ho pensato che tu..fossi... morto...", le lacrime scendevano, bagnando la maglietta del ragazzo.
Will sembrava essere a pezzi, disse cercando di sdrammatizzare "Ehi Mel, mi spiace di essermi fatto ammazzare.. ti prometto che non ci riusciranno di nuovo", la ragazza sorrise e poi disse "Sei un cretino William.."
"Sarò anche un cretino..ma tu mi ami", la ragazza accennò un sorriso, lui la baciò.

Teen Wolf 5 : La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora