Avevamo passato quasi tutto il pomeriggio a girovagare per i negozi parlando di ragazzi e stronzate varie,per puntualizzare,loro parlavano ed io ascoltavo.
Andammo in macchina e notai Nayla infilare una mano nella sua borsa e tirar fuori una bustina con dell'erba.
Prese una cartina e iniziò a rollare.
Diede a me l'onore d'accenderla e così feci.
Non era la prima volta che fumavo erba,anzi,quando ero a bradford lo facevo molto spesso ma poi promisi di non rifarlo mai più.
L'accesi e feci un lungo tiro e dopo qualche minuto iniziai a sentirmi in paradiso.
Era come sentirsi al di fuori del mondo,come se stessi guardando la mia vita dall'esterno. Fino ad un certo punto era una bellissima sensazione ma poi..poi ricadevo nuovamente nel mio dolore.
Ne feci un altro,e poi un altro ancora,uno più lungo dell'altro e inziai a sentirmi meglio.
Poi la passai alle altre in modo che potessero 'sballarsi' anche loro.
Tornata a casa mi stesi sull' letto e controllai nuovamente il cellulare:
«nessun nuovo messaggio» come al solito,pensai.
Era chiaro che forse non mancavo a nessuno,ma d'altronde a chi cazzo potevo mancare?nessuno si sarebbe più ricordato di me.
____«Charlotte» sentì urlare svegliandomi di colpo «forza sù,va a preparati per la scuola».
Odiavo quando mi urlava in quella maniera per svegliarmi,io amavo essere svegliata dolcemente, con calma e magari ricevere anche la colazione a letto ed un bacio del 'buongiorno' da mia madre,ma forse chiedevo troppo.
Mia madre ultimamente era completamente assente nella mia vita,non mi chiedeva mai come stavo,anzi qualche volta lo faceva ma era raro,era sempre al telefono con le "amiche", pensava solamente a divertirsi,lasciando a me il compito di occuparmi della casa.
Odiavo ancor più me stessa.
Mi alzai dal letto con malavoglia e andai in bagno a prepararmi.
Non appena fui pronta,scesi le scale,feci un cenno di saluto a mia madre e scesi di corsa ad aspettare il bus.
Arrivai sotto scuola alle 7.45,ancora molto presto così mi sedetti su dei gradini e mi accesi una sigaretta quando d'un tratto la mia attenzione si dissolse su un ragazzo. Era talmente bello che mi incantai nel guardarlo.
Lui ricambiò lo sguardo e sentivo il cuore a mille.
Ritornai in me stessa quando sentì in lontananza la voce di Nayla che correva verso me.La giornata era stata una merda,non avevamo fatto un cazzo,una noia mortale. Non vedevo l'ora di tornare a casa e fiondarmi sul mio amato letto.
"Cazzo,ma sta attenta,guarda quando cammini" Mi sentì dire con tono infastidito.
ma questo la finezza dove l'ha lasciata?
Rialzai da terra i fogli che avevo tra le mani e piano piano alzai gli occhi a lui che mi osservava con rabbia.
"Scusami" dissi. "Ma quello che dovrebbe star attento sei te."Era un ragazzo della IV D,la classe di quei fighetti del cazzo ,così li chiamava Nayla, non mi aveva chiesto nemmeno scusa per avermi fatto rovesciare tutti i fogli per terra che maleducato. Che razza di idiota.
{PER CONTINUARE HO BISOGNO DI SAPERE SE VI PIACE OPPURE NO,ALTRIMENTI POSSO ELIMINARLA}
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Le cicatrici sono storie,storie scritte sulla pelle.||H.S.
Genç Kurgu..Non so come sia iniziato tutto. Forse dal guardarmi allo specchio e non vedermi come loro. Cercare di cambiare, provarci davvero,ma trovare tutto inutile. Senti l'angoscia che sale, il disagio;ovunque vai ti senti la persona sbagliata nel momento...