"Tanner è morto."
Henrik annuì, leggendo il suo libro di storia. "Lo so. Lo so. Sto cercando di capire come ha fatto un dannato leone di montagna ad aggredire Tanner nel parcheggio e a non essere visto."
Jenna scompigliò i capelli di Henrik, dicendo. "Va tutto bene?" "Sì, zia Jenna, tutto ok."
Elena arrivò, con una tazza di caffè, prima di guardare la zia e chiedere. "E tu chi offendevi, prima?" "Lui. Il ragazzo delle notizie, anche noto come Logan cretino Fell. Vostra madre vi ha mai detto perché me ne sono andata da Mystic Falls?" "Oh, no, non dirmelo, zia Jenna." Henrik gemette, guardando il ragazzo al notiziario. Elena condivideva. "Tu e lui? Dai, è carino."
"Non c'è niente di carino riguardo lui."
Jenna spense il televisore ed Henrik fu grato quando vide che stavano cambiando argomento.
"Cosa ci fai con questa roba?" "Sono andata ieri e l'ho presa dalla cassetta di sicurezza. La mamma aveva promesso alla signora Lockwood che lo avrebbe esposto alla Raccolta Fondatori per la loro esposizione."
Henrik alzò lo sguardo, dicendo. "Ricorda che l'orologio è di Jeremy, Elena." "Non lo stiamo dando via, Henrik." "Ma Jeremy non vuole che venga data ai Lockwood, Elena." "Bene, diremo che l'orologio è stato trattenuto per motivi personali. Contento?" "Incredibilmente, sorella."
Il campanello suonò ed Elena andò ad aprire la porta, seguita, non visto, da Henrik.
La porta rivelò uno Stefan sorridente, che Elena tirò dentro per un bacio.
"Che scena romantica."
I due si separarono ed Elena guardò male il fratello minore. "Sul serio, Henrik?" "Scusate, stavo solo andando a vestirmi, ho il club artistico dopo, e volevo essere al meglio. Bello vederti, Stefan." "Ci vedremo alla Raccolta Fondi." "Oh no, non faccio quello. Niente Raccolta Fondi per me. Non un tipo da feste, ma ehy, divertitevi anche per me. Farò solo normale ricerca qui."
Henrik agitò la mano, salendo le scale per andare a vestirsi.Nell'aula, Henrik stava disegnando un panorama, un'alba, quando un'ombra apparve alla sua schiena.
"Hai davvero una buona mano, Henrik."
Il ragazzo si girò, vedendo Tyler lì. "Che diavolo vuoi, Lockwood?" "Cosa ho fatto oggi?" "Oggi, niente. Ieri, te la sei presa con mio fratello. Per niente." "Non ho fatto..." "Hai notato che non gli interessa Vicky? Lo hai vagamente visto intorno a lei ultimamente? Perché non lo lasci in pace, allora?"
Il Gilbert si girò, continuando il suo dipinto. "E mi copri la luce, levati."
"Certo, mi dispiace. Vado solo."
Tyler si allontanò, ed Henrik cercò in tutti i modi di non sentirsi dispiaciuto per lui. Era stato un idiota con Jeremy e di certo non gli importava del pensiero di Henrik riguardo lui. Punto, fine della storia.Henrik sentì suonare alla porta di casa e scese per aprire la porta.
Lì davanti, Tyler Lockwood aspettava. Henrik fece per richiudere la porta, ma Tyler la fermò con la mano. "Sono qui per mia mamma. Dovrei prendere una scatola piena di cose." "Le cose di cui parli erano dei miei genitori, Tyler."
Elena arrivò in quel momento, con una scatola e sorridendo a Tyler. "Ecco qui. Per favore, sii attento con questi."
Tyler annuì, ed Elena, dando uno sguardo al fratello, salì le scale.
"Ci sarai alla festa di questa sera?" "Neanche morto. Passa una buona serata."
Henrik chiuse la porta, andando poi al piano di sopra per una buona dose di documentari storici su Mystic Falls.Elena entrò con una Caroline sconvolta, chiedendo di Henrik a gran voce.
Il ragazzo scese di corsa le scale, vedendo la bionda sotto shock.
"Non potevo portarla in ospedale, e non so dove altro andare."
"Hai fatto bene, Elena. Vieni, falla sedere qui."
Henrik la fece sedere sul divano, controllando la ferita e dicendo. "Mi serve un té corretto fortemente, e la cassetta del pronto soccorso sotto il mobiletto in bagno."
Henrik guardò le ferite di Caroline, dicendo. "Stai sanguinando, che è successo?" "Mi dispiace, mi dispiace, sto bene, sto bene."
Henrik si concentrò sul compito di aiutarla, medicandole la ferita e poi calmandola con il té.
Si morse il labbro, chiamando poi lo Sceriffo mentre la sorella era fuori dalla stanza e Caroline addormentata.
"Sceriffo? Sono Henrik." "Tutto bene? Sei stato aggredito?" "Io no, ma penso che Caroline abbia avuto una brutta serata oggi. E' entrata in lacrime qui insieme ad Elena. Volevo solo farle sapere che... dormirà qui stanotte. Non dia di matto se non la trova a casa quando torna." "Lo apprezzo, Henrik. Con tutto quello che succede adesso..." "Lo so, anche zia Jenna è iperprotettiva. Almeno hanno preso quel leone di montagna." "Almeno. Passa una buona serata" "Anche lei. Buona notte, sceriffo."
Henrik mise giù la telefonata, prima di alzare il proprio telefonino e cercare verbena in internet. Ne avrebbe ordinata un bel po', in primis per Caroline.Il giorno successivo, Henrik svegliò Caroline con una bella colazione sotto forma di pancakes e cioccolata.
"Henrik, sei così dolce."
"Caroline, mi dispiace se ho dato di matto l'altro giorno a cena. Adesso so che avevi i tuoi problemi in testa e che forse non pensavi a quello che dicevi." "No, ho sbagliato io. Non so nemmeno cosa avessi in testa."
Henrik lo sapeva, ovvero qualunque cosa Damon le avesse messo in testa. Invece, tirò fuori una scatolina dalla tasca e disse. "Bonnie mi ha detto che senti di essere la seconda scelta di tutti ad Elena, ma non è così. E' mia sorella e la amo, ma voglio bene anche a te nella stessa misura, Caroline. Per questo ci sono rimasto così male. Hai parlato della loro... di quello e li chiamavi i genitori di Elena. Come se... non fossero anche i miei. E so che non lo sono, non realmente, ma.." "Ehy, non dirlo! Ti amavano davvero tanto. E ti hanno scelto, Henrik. Vuol dire così tanto."
Henrik le sorrise, dicendo. "Mi hanno salvato e non avevo mai avuto dei genitori prima, non che ricordassi almeno. E loro lo sono diventati. Ma... mi rendo conto che sono scattato, ho un pessimo carattere, scusami." "No, non scusarti. Siamo amici, e non per Elena." "Lo so, lo penso anche io."
Henrik le porse la scatola, dicendo. "Spero che ti piaccia."
Caroline emise un urletto quando la vide, dicendo. "Oh, mio dio, è incredibile e sta bene con tutto! Hai gusto, Henrik." "Ho passato tanto tempo con te, no. La migliore in tutto questo." "Grazie. Lo apprezzo molto." "Mi fa piacere." "Solo per me?" "Be', ho un bracciale in pelle per Jeremy. Pensavo che la collana non fosse proprio il suo stile." "Non lo so, avrebbe illuminato i suoi occhi." "Glielo farò sapere, allora."
La risata di Caroline rese pieno di gioia anche Henrik.
Non la vedeva allegra da un po', e si sentiva in colpa per non averlo visto prima.
Caroline non si meritava quello, non se lo meritava nessuno, ma specialmente non Caroline.Angolo autrice
Henrik vorrebbe solo che tutti smettessero di parlare di appuntamenti e fidanzati. Specialmente se riguardano Elena e Jenma XD.
Tyler non ha davvero capito come parlare con gli altri (non dirgli che non sono i suoi veri genitori e non picchiare suo fratello!).
Mi dispiace un sacco per Caroline. Damon era una vittima, ma quello che ha fatto a Caroline è imperdonabile e non riesco nemmeno a pensare a quanto forte debba essere stata Caroline ad accettare la sua presenza durante la seconda e terza stagione (poi immagino che cresca in modo particolarmente profondo). È una delle cose più coraggiose che fa, secondo me.
Alla prossima
By rowhiteblack
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REBORN FROM THE ASHES
FanfictionHarry James Potter a tredici anni viene adottato da una famiglia americana in visita in Inghilterra. Dopo la morte di Minus e Voldemort, Harry pensava che avrebbe passato una vita tranquilla. Non poteva sbagliarsi di più