CAPITOLO 13

66 8 1
                                    

"Grazie per avermi sopportato tutta la serata a parlare di mia moglie. Io... smetterò di farlo, non va bene per un appuntamento."
"Era quello che era? Un appuntamento?"
La mattina dopo al ballo, Jenna era sul porticato a parlare con Alaric.

"No, decisamente non un appuntamento. Ma Venerdì. Io, te, un film e una cena, quello potrebbe esserlo."

"Funziona per me."
Jenna e Alaric si scambiarono un sorriso, prima che Jenna andasse avanti dicendo. "E puoi parlarmi di tua moglie tutto il tempo che vuoi. Ci vuole del tempo per guarire, lo so."
"Ancora, penso che manterrò Isobelle al minimo come argomento di discussione."
Jenna sorrise, dicendo. "A venerdì quindi?"
"A venerdì."

Henrik spalancò la porta. "Jenna! Fuori la notte? Scandaloso! Ric, professore! Come sta? Perché non entrate a discutere dell'appuntamento? Anche se, Ric, Jenna deve tornare a casa per le 23, ma solo perché siamo nel weekend."

"Henrik, non dovresti essere al club?"

"Uh, no, sospeso. Il curatore si è ammalato, povero caro. Io, invece, farò il bravo amico e andrò a tenere compagnia a Bonnie e Caroline dalle tribune. Sarò il cheerleader delle cheerleader."
"Sparisci da qui."
"A dopo, zia Jenna. Ric, ci vediamo a lezione."
Jenna sorrise guardando Henrik andarsene.
"Henrik è davvero incredibile, lo sai?"

"Sì, lo è. Sta guarendo, lo stanno facendo tutti e tre. Perdere entrambi i genitori... Non è facile superarlo. Ma lo fanno insieme."

"Sono molto uniti. Nessun fratello minore avrebbe mai fatto dei temi così perfetti per un fratello maggiore. Io non lo avrei mai fatto."
Jenna rise, salutando Alaric, prima di chiudere la porta, lasciandolo fuori.

****

Henrik, in effetti, non era andato a scuola, ma si era invece seduto a un tavolo del Grill, leggendo e studiando le carte del grimorio di Emily, fotocopiate per non attirare l'attenzione.
"A che punto sei?"

"Ciao, Henrik, è bello vederti. Ti dispiace se ti faccio un pochino di compagnia? Sono davvero grato per quello che stai facendo per aiutarmi, sei molto utile e ti ammiro per questo. Hai per caso delle notizie per me?"

Henrik non alzò lo sguardo, sentendo poi la sedia strisciare, qualcuno alzarsi e poi una mano gentile sulla spalla. "Ciao, Henrik, è bello vederti. Ti dispiace se ti faccio un pochino di compagnia?"

Damon si sedette sulla sedia di fianco ad Henrik, dicendo poi. "Sono davvero grato per quello che stai facendo per aiutarmi, sei molto utile e ti ammiro per questo. Hai per caso delle notizie per me?"

Henrik lo guardò sorridendo, prima di dire. "A dire il vero, sì. So come aprire la cripta, e permettere a voi vampiri di entrare e poi di uscire. Bonnie sa qualcosa di questo? Lei e Sheila potrebbero non apprezzare che un altro mago ficchi il naso negli incantesimi di Emily."

"Vuoi che chieda loro il permesso?"

"No, certo che no. Un incantesimo del genere potrebbe uccidere Sheila. E' troppo vecchia per tentarlo adesso."

"Quando agiamo?"

"Stasera. C'è quella stupida festa, nessuno noterà la mia assenza."

"Okay, bene. Elena, e il resto della famiglia?"

"Sono contenti di vederti partire presto."

Damon sorrise, alzandosi.
Poi chiese. "Tu e Tyler siete una cosa?"

"No, perché?"

"Perché è appena entrato e il suo sguardo non ti ha mai lasciato, dopo averti trovato all'istante. Che riflessi ha?"

"Sparisci da qui, Damon."
Mentre il vampiro se ne andava, Henrik prese il telefono, avvisando Anna.

A: creepyamazingvamp
Essendo io incredibile e intelligente (dettaglio che ti eri persa quando volevi uccidermi, bei tempi), ho risolto il piccolo problema a forma di Emily e stasera aprirò la cripta. Interessata?

Da: creepyamazingvamp
E me lo chiedi? Ci vediamo lì.

Henrik alzò lo sguardo quando Tyler si sedette. "Cosa voleva?"

"Niente di che, solo, parlare di come aprire la cripta stasera."

"C'è la festa."

"Sono diversamente impegnato."

"Non vado nemmeno io, allora. Vengo con te."

"Tyler..."

"Non ti lascio solo in questo."

Henrik, vedendo la serietà nello sguardo di Tyler, annuì. "Okay, bene. Okay."

****

Quella sera, Henrik, Tyler ed Elena erano fermi davanti alla cripta, quando apparvero Damon e Stefan
"Non ho detto niente a Bonnie. Volevo tenerla fuori." 
"Hai fatto bene, Elena."
"E a vostra zia?"
"Meglio chiedere perdono che permesso." Disse Henrik, prima di guardare i due Salvatore e Anna. "Pronti?"
"Sì."
Henrik passò ad entrambi una sacca di sangue. "Ecco, tenete. Solo loro due e basta. Stefan, brucia gli altri." 
Stefan annuì, e Damon e Anna entrarono alla ricerca delle persone loro care.

Henrik stava intonando il canto per tenere aperta la cripta ma, quando Anna uscì insieme alla madre, del sangue iniziò ad uscire dal suo naso.
"Vai a prendere Damon. Henrik rischia di morire!"
Elena e Stefan corsero dentro, cercando il maggiore dei Salvatore che stava avendo una crisi.
"Lei non è qui, dovrebbe essere qui."

"Non vale la pena trascorrere l'eternità qui sotto, Damon! Henrik si sta sforzando, ma ha solo quattordici anni. Devi uscire da qui, prima di restare per sempre."

"Damon, ti prego. Mio fratello..."
Damon uscì dalla cripta, insieme a Stefan ed Elena.
Non appena i tre uscirono del tutto, Henrik smise di cantilenare, cadendo a terra stanco, preso da Tyler.

Vedendo il viso di Damon e l'espressione colpevole di Anna, Henrik capì velocemente che Katherine non era stata nella tomba.
Vedendolo uscire desolato dalla cripta, Henrik si tirò su a fatica e lo raggiunse, stringendolo in un forte abbraccio. "Mi dispiace, Damon. Davvero."

Henrik sentì il vampiro ricambiare la stretta con la medesima forza.

L'empatia naturale del ragazzo gli fece promettere mentalmente che avrebbe protetto sempre Damon, imbrogliato da una donna manipolatrice ed egoista e imprigionato per 145 anni in un amore unilaterale.
Se non altro, quello dimostrava quanto fosse leale il vampiro.

Angolo autrice
Non è molto lungo, lo so. Ma adesso Damon è team Henrik!
Alla prossima
By rowhiteblack





REBORN FROM THE ASHESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora