CAPITOLO 16

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"Non sono minimamente interessato alla festa che darà il via alle celebrazioni per il Giorno dei Fondatori. E non serve che guardi Henrik, è peggio di me per quanto riguarda le feste." "Preferisco concentrarmi sulla storia, scusami Jer se apprezzo la mia cultura."
"Certo che lo siete entrambi. E' la tradizione." "E non sia mai che noi infrangiamo la tradizione." disse, piccata, Jenna. "I Gilbert, ragazzi, fanno parte di questa città da 150 anni, dalla sua fondazione. Siamo una delle famiglie fondatrici e con questo onore vengono alcuni doveri, tra cui quello di andare alla festa." "In realtà, esistevano già delle popolazioni che risiedevano in questi territori, ben antecedenti alle nostre famiglie. E tra i doveri, Jer, zio John intende soprattutto le feste." "Devi venire anche tu, allora." "Sei il primogenito, Jer. La nostra speranza per il futuro. Io no, quindi posso anche fare il ribelle al sistema." "No, Henrik, non puoi farlo. Devi partecipare come membro di una delle famiglie fondatrici." John guardò Henrik, che sospirò, annuendo. "Un giorno, quando ne potrete apprezzare appieno il significato, vi dirò tutto quello che c'è da sapere sul vostro retaggio. L'eredità di famiglia dei Gilbert." "Ed ecco che Jenna si sentì esclusa." mormorò Henrik, facendo ridere Jeremy e sospirare la zia.
"Avevo dimenticato quanto fosse "sacra". Io non sono una Gilbert, così non sono mai stata ritenuta abbastanza importante da saperne di più al riguardo." "Perchè ti odia?" chiese Jeremy, a cui lo zio rispose con un secco. "Andavamo a letto insieme." ricevendo una bottiglia in testa dalla zia.
"Oh, bel colpo, zia! E, ancora, bambino qui. Perchè devo sentire tutti questi dettagli sordidi ogni volta?" 
Gli altri tre risero divertiti.

La sera, Henrik arrivò alla casa dei Lockwood, dove Tyler lo attendeva con un enorme sorriso.
"Sei venuto." "E' l'eredità dei Gilbert, Tyler. Come potevo tirarmi indietro?" "Ti hanno costretto, vero?" "E anche minacciato." 
I due entrarono, e furono fermati dai genitori di Tyler e da John.
"Siete venuti insieme?" "Siamo entrambi membri delle famiglie fondatrici, mamma. Ed Henrik conosce la storia di questa città in modo incredibilmente profondo. Volevo fargli vedere le collezioni nell'altra stanza." "Ma certo, per favore. Henrik, è sempre un piacere vederti." "Lo stesso per me, sindaco Lockwood."
I due ragazzi oltrepassarono i tre adulti, e Henrik sussurrò. "Penso che l'abbiamo scampata per ora." "Non voglio davvero essere al posto di Matt, adesso. Papà vuole fare un saluto speciale per la morte di Vicky." "Tuo padre la disprezzava." "Ma è il sindaco buono e giusto." "E adora il popolo più insignificante."

I due ragazzi rimasero rintanati nello studio per tutta la serata, quando sentirono la musica diventare più allegra.
"Che succede?" "Penso che mia madre sta avendo uno shock." "Potrebbe essere grave?" "Andiamo a controllare."
I due scesero, vedendo molte persone ballare.
"Siamo entrati in un universo parallelo dove Stefan è divertente?" "Stanno ballando tutti, Henrik." "E quindi?" "Sarebbe solo scortese stare qui sul bordo."
"No, lasciami, Tyler."
Ignorando le proteste del ragazzo, Henrik venne trascinato da Tyler in mezzo alla pista da ballo, iniziando una danza veloce e frenetica.
Quando finalmente si fermarono, Henrik venne portato al bancone bar, dove Tyler gli passò uno champagne. "E' la cosa meno alcolica che servono qui, Henrik." "Apprezzo lo sforzo." "Quando è successo?" 
Henrik si voltò e vide sua zia insieme a Ric. "Uh, alla festa anni 60." "E tua sorella cambia Salvatore?" 
Henrik si voltò, vedendo Damon porgere una rosa rossa alla sorella. "Uh, credo che sia un problema. Stefan mi sembra un po' eccitato ultimamente." "Problemi di dipendenza?" "Non lo so, potrebbe anche averne." "Non è meglio mandarlo in riabilitazione? Abbiamo già perso una di noi per quello." "Sì, be', immagino che Damon sappia come controllare suo fratello."
"Eccoti qui. Tyler, non ti dispiace se rubo un momento mio nipote, vero?"
Tyler scosse la testa, sorridendo a John. "Nessun problema, signor Gilbert. Vado a cercare Matt, ci vediamo dopo, o domani." "Certo. Grazie per avermi mostrato la collezione." "Nessun problema."
Tyler si allontanò, e John disse al nipote. "Vieni con me, Henrik. Andiamo fuori a parlare."
I due uscirono, con un Henrik molto nervoso di fianco allo zio.
"All'inizio ho pensato che la tua titubanza vicino a me fosse dovuta all'imbarazzo e alla tua precedente situazione difficile. Mi sono reso conto che, nonostante il tempo, rimane nei miei confronti, ma non in quelli di Jenna. Questo mi ha portato a credere che sia a causa del tuo talento particolare."
Henrik impallidì, facendo un passo indietro. "So che hai ricominciato a praticarla, Henrik. E so che è per proteggere Elena e Jeremy. E questo ti rende un vero Gilbert." "Avrei potuto salvarli." "Forse. Quello che importa adesso, è tenere al sicuro i tuoi fratelli." "Sai cosa sono e non hai problemi con me?" "I Gilbert hanno sempre avuto uno stretto legame con quella parte del soprannaturale. Jonathan creò il suo marchingegno con l'aiuto di Emily Bennett, una potente strega. E siamo in possesso di amuleti e talismani utili nella lotta contro i vampiri. Quindi, no, i tuoi talenti non mi innervosiscono in alcun modo." "Ma mamma e papà, loro..." "Dove sono le streghe, arrivano anche i vampiri, Henrik. Cercano il loro aiuto in ogni occasione, e questo rendeva timorosi Miranda e mio fratello. Avevano paura per te, non di te." "Ma mi hanno detto che..." "Sapevano che era il modo migliore per convincerti a cooperare. E' parte di te, ma se avessi perso la tua famiglia per quello, non avresti esitato ad accettare il loro accordo." "E tu cosa pensi, zio?" "Penso che devi imparare a controllare i tuoi talenti, affinarli e renderti più forte. I vampiri sono in città. Damon e Stefan Salvatore sono da abbattere..." "Non sono loro i responsabili, zio."
John lo guardò ed Henrik prese un respiro profondo. "Loro due ed Annabelle Zhu, sono dalla mia parte. Proteggono me, Elena e Jeremy. Ci sono altri 26 vampiri che non lo fanno. Vogliono vendicarsi delle famiglie fondatrici." "Allora dovremmo occuparci del problema." "Volevo dare fuoco alla casa che avevano occupato, ma Damon pensa che sia meglio mostrare pubblicamente la loro morte." "Damon ha ragione su questo. Molto bene. Gli altri tre...?" "Sanno tutti di me e di Damon e Stefan. Anche Tyler lo sa. Mi ha aiutato a uccidere un vampiro che minacciava Elena." "Molto bene. Allora invitalo con noi. E' un bene che tu sia così vicino ai Lockwood. Sono una famiglia fondatrice molto importante. C'è un motivo per cui sono una famiglia di sindaci. Sono in città da molto tempo, prima di noi." "Davvero?" "Oh, sì. Dovresti controllare i registri cittadini e risalire ai primi del 1800. Il loro nome era già presente, e qualche anno dopo, siamo arrivati noi Gilbert insieme ai Salvatore. Infine, è stato il turno dei Forbes." "E gli altri?" "Membri successivi al 1864 per rendere più forte il consiglio contro il soprannaturale." "Oh." "Ti educherò sulla nostra tradizione, Henrik. Andiamo a casa, adesso. Tanto, la festa è quasi giunta al termine." "Certo, zio John. E... grazie." "Sei uno di noi, Henrik. E noi non cacciamo la nostra famiglia, mai." 

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack

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