"If I hear my name, I will run your way..."
Come aveva previsto Ben, al loro arrivo furono accolti con vere e proprie acclamazioni dai Cavalieri di Ren. Quando Ben, anzi Kylo Ren, presentò Rey come l'Imperatrice Palpatine, salita al trono dopo la morte di suo nonno, tutti i Cavalieri posarono un ginocchio a terra e, con le spade accese, giurarono fedeltà alla donna davanti a loro. Kylo Ren decise di passarli tutti in rassegna, e ne scelse sei tra i più forti e più veloci per farli diventare l'Esercito Imperiale personale di Rey. Quindi si fermò davanti ad altri due guerrieri, che si rivelarono essere due donne.
«Marinda, Wynssa. A voi affido un compito più delicato. - Le due donne fecero un passo avanti battendosi una mano sul petto. - Sarete le guardie del corpo dell'Imperatrice. Dovrete assicurarvi che nessuno, e quando dico nessuno intendo neanche un insetto, possa farle del male.» Le due guerriere sguainarono le spade fiammeggiati, gettarono un ginocchio a terra e posarono le spade davanti a Rey, che le guardava sbigottita. Fino a quel momento non aveva compreso appieno quanto potesse essere importante un ordine dato direttamente dal Leader Supremo. Se Ben avesse voluto, avrebbe potuto schiacciare mezza galassia solo schioccando le dita.
«Mia Signora - una delle due, Marinda, si disse Rey, prese la parola - ora la tua vita è la nostra vita. Da questo momento niente e nessuno potrà avvicinarsi a te senza il tuo consenso. Hai la protezione delel Guardie Imperiali e dei Cavalieri di Ren.»
«Alzatevi. - Rey cercò di entrare nella parte, facendosi guidare da Ben nella sua testa - e rinfoderate le spade, mie guerriere. Kylo ha scelto molto bene la mia scorta, vedo. - Poi si rivolse a lui, posandogli una mano sul braccio in un gesto che confermava insieme sia l'ascendente che aveva sul Leader Supremo, sia la sua posizione di superiorità - ma adesso devi proteggere anche te stesso.»
«Ho i miei Cavalieri.»
«Lo so bene, Leader Supremo. Ma non credo possano entrare tutti nei tuoi alloggi. Permetti che scelga io per te?» Lui la guardò perplesso. Cosa diamine aveva in mente di fare? Ma la lasciò fare. Non poteva contraddirla in pubblico, avrebbero entrambi perso credibilità. Con un ampio gesto della mano le cedette il posto per scegliere più agevolmente. Rey si fermò davanti a uno dei guerrieri, e lo toccò leggermente sul braccio. Questi si inchinò leggermente e si posizionò dietro a Ben. Rey compì la stessa scelta per altre cinque volte. Con sorpresa Ben notò che aveva selezionato gli stessi Cavalieri che avrebbe scelto lui, i più leali.
"Allora è vero che puoi percepire i Sith."
"Non solo. Riesco anche a leggere le loro aure. Vedo chi è dubbioso, chi è insicuro, chi potrebbe tradirti. Riesco a leggerli tutti." In quel momento uno dei cavalieri che era stato selezionato come Esercito Imperiale sguainò la spada e posando un ginocchio a terra la poggiò davanti ai piedi di Ben.
«Leader Supremo. Siamo con te. Incondizionatamente.»
«Alzati, Cardo. Su di te non ho mai avuto dubbi.»
"Non averne. Morirebbe per te." Lo sapeva bene. E ne conosceva anche la ragione.
«Signori, da questo momento lascerete il nero e prenderete il rosso. Quanto agli altri Cavalieri... - Ben sguainò la sua spada - Per Ren!» Un boato lo seguì mentre tutti nella sala accendevano la spada, illuminando di una sinistra luce rossastra tutto l'atrio. Fu felice di vedere che nessuno di loro era ostile. Quelli che lo volevano morto si erano già schierati con Pryde, ed erano rimasti sulla sua nave. Ben ne fu lieto. Se dovevano mantenere le apparenze, allora avrebbero dovuto fingere di essere ancora Sith. Del resto, la differenza tra Sith e Jedi non esisteva più.«Mio Signore... - Marinda si fece avanti - Posso?»
«Non aver mai paura di parlare, Marinda.» La donna annuì al commento benevolo del Leader Supremo.
«Credo che all'Imperatrice serva una spada. Se volete seguirmi...» Senza dire altro si voltò e andò verso uno dei corridoi, seguita dalla coppia e dal nuovo esercito Imperiale. Giunsero a una sala piena di armi, nel cui centro torreggiavano delle teche con dentro delle spade laser spente.
"Vuole mettermi alla prova - pensò Rey. - Vuole capire se posso impugnare una spada Sith senza che il mio lato Jedi si ribelli."
"Temo proprio di sì. Ma non sanno quello che so io."
"E cosa sai tu?"
"Lo vedrai..." Marinda prese di nuovo la parola.
«Mia Signora, scegli quella che più ti attira.» Ben fece aprire il vetro di una delle teche con il gesto di una mano.
"Sono tutte Sith."
"Come se non ne avessi mai maneggiata una!" Ben sogghignò divertito dalla titubanza della giovane. Rey si avvicinò e sentì un'improvvisa attrazione verso una spada in particolare. Non fece alcun movimento né tentò di afferrarla, del resto erano tutte uguali a prima vista. Solo un occhio molto attento avrebbe notato le minuscole differenze tra un'elsa e l'altra.
«Che strano... sento che mi chiama... è come se mi chiedesse di essere impugnata...»
«Non è strano. Il cristallo kyber che la compone era appartenuto a qualcuno. Evidentemente c'è un qualche legame. Su, vediamo qual è.» Rey afferrò la spada e a Ben venne un mezzo colpo quando la riconobbe. Quello che aveva sperato e allo stesso tempo temuto era diventato realtà. Quella spada, proprio quella, l'aveva imMaginata nelle mani della giovane milioni di volte. E adesso lei la stava impugnando come se fosse sempre stata la sua.
«Lei... ho la sensazione di averla già impugnata. So che è impossibile, perché ho impugnato solo la tua, ma...»
«Ne sei certa?»
«No. E' solo una sensazione... Perché me lo chiedi?»
«Perché quella... Attivala e capirai. - Rey lo fece e per poco non le cadde la spada dalle mani. L'aveva riconosciuta anche lei. - Quella è la spada che Palpatine ti aveva mostrato nella visione. La spada gemella. Fu creata da mio nonno in persona, ed è in qualche modo connessa a quella che uso io.» Rey era ancora sorpresa per quello che era successo. Continuava a rigirarsi la spada tra le mani, fissandola intensamente. Sentì chiaramente nella sua testa - o almeno credeva che lo fosse, finché non vide la sagoma dietro Ben sorriderle, visibile a tutti - Anakin Skywalker che le mormorava: "Adesso è tua. Spetta a te usarla al meglio. Adesso anche tu sei una Skywalker." I Cavalieri fissavano la sagoma scura a bocca aperta, mentre lentamente si dissolveva, e Rey seppe che non era stata la sola a vederlo.
"Avevo ragione. Sei più Sith di quanto tu stessa voglia ammettere. La spada ti chiamava. Ma senti anche il richiamo di quella di mia madre, come lo sento io. C'è in te lo stesso dualismo, lo stesso conflitto che c'è in me. Siamo una Diade in tutto e per tutto."
"E cosa dovrei fare?"
"Niente. Tenere la spada. E rimanere al mio fianco."
"Se sentirò il mio nome, correrò da te." Ben annuì mentre i suoi pensieri venivano interrotti da Cardo e Marinda che si avvicinavano.
«La Diade...»
«Mio Signore, mia Signora - Cardo si era avvicinato ancora - quelle sono le Spade Gemelle. Finora nessuno era stato attirato dal suo cristallo. Nessuno era potente abbastanza. Nessuno, tranne voi due, a quanto pare.» Al suo segnale, tutti i Cavalieri posarono un ginocchio a terra in segno di rispetto.
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La Forza Della Diade
FanfictionSupponiamo che il finale di TROS (The Rise Of Skywalker - L'ascesa di Skywalker) sia leggermente diverso da quello deciso dalla produzione... cosa sarebbe successo se Ben Solo, aka Kylo Ren, invece di morire fosse riuscito a salvare sia se stesso ch...