IN THE END

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"Cause all my life I've felt this way, but I could never find the words to say.."


Il messaggio che aveva ricevuto Rey era chiaro: Poe e Finn avevano bisogno del suo aiuto. A nulla erano valse le proteste di Ben, che continuava a sostenere che quei due l'avrebbero cacciata in un mare di guai. Ma non volle sentire ragione neanche sul fatto che andasse da sola: dove andava lei, andava lui. Era stato categorico, e Rey sotto sotto ne era felice.
Quando atterrarono nell'hangar brulicante di piloti e meccanici, Poe e Finn erano ad aspettarli con Rose, BB-8, C3-PO e R2-D2. Un vero comitato d'accoglienza. Cardo e Kumar, le due guardie del corpo di Ben, furono le prime a scendere dal caccia stellare, seguite da Marinda e Wynssa. Infine i due giovani, avvolti nei mantelli scuri col cappuccio che gli copriva il volto. Percorsero i corridoi dagli hangar alla sala comando in silenzio, solo il rumore dei passi affrettati rimbombava nelle gallerie. Si infilarono non visti nella sala comando, e una volta dentro R2-D2 fece una delle sue magie bloccando la porta che era anche l'unico accesso, mentre C3-PO digitava un codice sul tastierino numerico posto accanto alla porta. Finn si avvicinò al droide e pigiò qualcosa sulla sua schiena.
«Grazie, padron Finn. E' stato davvero sgradevole non poter parlare.»
«Lo so, C3-PO, ma non potevamo rischiare che ci sentissero. - Finn si girò verso i due ospiti ancora avvolti nel mantello. Fu Rey a scoprire il volto per prima, seguita da Ben. - Rey, Ben. O dovrei dire Kylo? E' bello vedervi.»
«Sono Kylo solo di fronte ai miei uomini, Finn. Neanche tu ti fai più chiamare FN2187, mi pare.» Finn sollevò un sopracciglio sorpreso. Quell'uomo non dimenticava nulla!
«Tu chi diavolo sei? Che ne hai fatto di quel bacarozzo arcigno di Ben?»
«Molto spiritoso. Generali, - Ben rivolse ai due il saluto formale, riconoscendo il loro grado e mettendolo in chiaro anche con le guardie. - Volete spiegarci perché ci avete fatto venire qui così di fretta, e di nascosto?» Fu Poe a prendere la parola, avvicinandosi al tavolo di comando pieno di schermi olografici accesi.
«Crediamo ci siano delle spie. Anzi, ne siamo certi. Ma non sappiamo chi siano. E abbiamo ricevuto questo. R2?» Il droide si avvicinò al tavolo e mostrò un messaggio con un volto familiare, che Rey e Ben conoscevano fin troppo bene. Rey sussultò e chiuse gli occhi, stringendo convulsamente la spalliera di una sedia, quando sentì la voce del Generale Pryde, e a Ben ci volle un secondo a mettere insieme i pezzi. Si girò verso Rey fulminandola con uno sguardo che avrebbe intimorito chiunque altro.
«E' lui, vero?» La giovane finse di non capire, ma Ben insistette. «Rey. Non costringermi a fare qualcosa che farebbe male a entrambi. Rispondimi. E' lui?» Finn e Poe si guardarono sorpesi, Rose si era avvicinata a Finn e le guardie erano sull'attenti.
«Volete spiegarci, per favore?! Rey?»
«Poe...»
«Diglielo. Diglielo o lo faccio io. Hanno il diritto di sapere, Rey. Hanno il diritto di prendere quel maiale a calci in culo.» Poe non aveva mai visto -né tantomeno sentito- il Leader Supremo in quello stato, e comprese che poteva anche essere uno stronzo, ma amava Rey con tutto il cuore.
«Fallo tu, Ben. Io non ci riesco.» Rey notò con la coda dell'occhio che Marinda e Wynssa le si erano avvicinate, pronte a proteggerla se ce ne fosse stato bisogno. Ben annuì, poi sputò fuori la verità, senza fronzoli. Rey impallidì e le sue guardie le si fecero intorno.
«Quel maiale si è approfittato di Rey quando era poco più che adolescente.»
«Approfittato, come... - poi Poe osservò i volti di Ben e di Rey e comprese. - Ok. Lo ammazzo. Lo faccio a pezzi.»
«Mettiti in fila, Generale. Quell'essere lo voglio io. Vivo. Lo scuoio e gli strappo il cuore.»
«E lo avrai, mio Signore. Ma al momento giusto.» Cardo gli posò una mano sulla spalla, con stupore di tutti. Era il solo a potersi permettere tali confidenze con il Leader Supremo.
«Hai ragione, Cardo. Tempo al tempo. La vendetta sarà più dolce.»
«Parli proprio come un Sith, Ben.» Poe era ancora sconvolto da quello che aveva saputo e non riuscì a trattenere il commento acido.
«Io SONO un Sith. Che vi piaccia o no. E adesso ditemi di cosa avete bisogno.»
«Mio Signore, temo che dovremo rimandare... l'Imperatrice è sul punto di svenire.» Alle parole di Marinda, Ben si voltò appena in tempo per vedere Rey afflosciarsi. Per fortuna la sostenne al volo, circondandole la vita con un braccio e facendola appoggiare al suo corpo. Si sfilò rapidamente uno dei guanti e le posò una mano in grembo, chiudendo gli occhi e respirando lentamente. Cercò di parlare con calma, senza far trasparire il furore dalla voce.
«Rey, piccola, andiamo. Sei forte tesoro, più forte di così. La pagherà, te lo giuro su mia madre. Ma non è il momento di crollare.» Il tono basso e lento sortì il suo effetto. Rey aprì gli occhi, si raddrizzò e sorrise a Ben, che la guardava preoccupato. Gli accarezzò una guancia con la mano e il giovane sorrise.
«Sto bene. Giuro, sto bene. E' solo che... sentire la sua voce nelle orecchie... Ancora mi mette i brividi.»
«Rey - Poe si avvicinò all'amica, le poggiò le mani sulle spalle e la fissò negli occhi - Pagherà ogni cosa, te lo prometto. Gli strapperò le unghie con un cucchiaio, se devo. Ma prima di tutto ci serve un piano.»
«Hai ragione, Dameron. E non deve uscire da questa sala. Non possiamo fidarci di nessuno. Ma forse ho un'dea.»
«Siamo tutti orecchi, Leader Supremo.» In quel momento l'interfono della sala comando gracchiò e una voce che riconobbero tutti si fece sentire. Subito Poe diede ordine a R2 di aprire la porta, e Lando entrò seguito da Chewbe, che non perse tempo e corse ad abbracciare Rey.
«Palla di pelo! Che bello rivederti! - Alle proteste del Wookie, lo interruppe sorridendo. - Ma certo che sto bene, Chewbe! Sono solo un po' pallida! Oh andiamo Chewbe, smettila di protestare!»
«Hey palla di pelo, voglio salutarla anche io! Vedi di levarti dai piedi!»
«Lando!»
«Comincio a diventare geloso. La fila aumenta...»
«Geloso?!» Finn sollevò un sopracciglio incuriosito dal commento di Ben. Non pensavano che il Leader Supremo avrebbe avuto il coraggio di ammettere di essere geloso.
«Sì, geloso. Geloso marcio. E qui entra in ballo il piano. Ci vuole un evento di portata gigantesca, che faccia uscire allo scoperto Pryde. Come un matrimonio imperiale.»
«Un matri-che?»
«Non fare il finto tonto Dameron. Voglio sposarla. O pensavi che l'avrei sedotta e abbandonata?»
«Confesso che mi era passato per la testa, sì. Ma ti ho visto prima. Tu ami Rey, la ami sul serio. Però c'è un problema. Secondo le leggi imperiali, un Imperatore può sposare solamente un pari rango, se non vuole perdere il trono. Il Leader Supremo non è un pari rango.» Lando ridacchiò sotto gli spessi baffi, con l'espressione di un topo che ha mangiato il canarino.
«Ecco, direi che nel nostro caso non è un problema.»
«Spiegati, Lando.»
«Forse voi non lo sapete, perché Leia non ne parlava mai. Ma lei era la Principessa Leia Organa di Alderaan. E Padme, sua madre, era Regina di Naboo.»
«Quindi il bacarozzo...»
«E' un Principe Imperiale. Assolutamente degno, come rango, di sposare un'Imperatrice. E a proposito, figliolo. Tua madre mi ha chiesto di darti questa. - Gli porse una lettera che Ben afferrò con mano tremante. - Leggila con cal... ma che cos... Leia?!» Si voltarono tutti in direzione dello sguardo di Lando per vedere la sagoma incorporea del Generale Organa. Ben scattò in piedi e si avvicinò a sua madre, mentre Rey sorrideva dietro di lui.
«Mamma...»
«Ben...» Per tutta risposta Ben crollò in ginocchio e allungò la mano a sfiorare quella della madre, incorporea. Quindi chinò la testa e le spalle. Non c'era bisogno di parole, in quel momento.
«Per tutta la vita mi sono sentito così, ma non ho mai trovato le parole per dirtelo...»
«Cosa?» Lui sollevò su Leia uno sguardo pieno di lacrime, sussurrando quelle parole che fecero scoppiare in lacrime l'indurita Generale Organa.
«Ti voglio bene, mamma!»

La Forza Della DiadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora