CAPITOLO TRE:

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Erano due settimane che mi esercitavo a fare torte,pasticcini,creme,non ero mai stanca.

Ma è così,quando ami quello che fai,non sei mai stanca.

Da quella sera in cui uscì con Steph,non avevo più rivisto Elia,non che la cosa mi importasse...

Con Steph le cose andavano bene,credo,anche se da quella sera ci sentivamo meno.

Forse era troppo impegnata con i 'suoi' ragazzi,o forse semplicemente non aveva voglia di vedermi.

Non so perchè ma la storia dell'assegno ci aveva un po divise,mi sentivo in debito,anche un po in colpa,nonostante quei soldi fossero nulla per lei.

Continuavo a rifare quella crema,era la quarta volta,mi veniva sempre con i grumi. Ormai parlavo da sola,frullavo,frullavo "...dannazione." , mia madre mi fissava ormai da mezz'ora,lei la crema la vedeva perfetta,io ovviamente no.

"Mamma,tu non puoi capire,non mi prenderanno se la mia crema sarà 'abbastanza liscia' oppure 'discretamente cremosa' ,dovrà essere perfetta,liscia,cremosa gustosa,queste creme fanno schifo basta non voglio più andarci." , mi resi conto solo dopo della sciocchezza che dissi,sembravo una bambina,ma probabilmente lo ero per davvero. Alla fine avere 20 anni non fa di me un'adulta.

"Tesoro,devi solamente staccare un pochino..sono due settimane che ogni giorno ti eserciti,ormai ho regalato dolci a tutto il vicinato,chiama Steph,uscite un po è tanto che non la vedi è un po strana come situazione non credi? ."

Effettivamente lo era. Era davvero strano. Decisi perciò di chiamarla.

"Ehy,Steph,ti va di vederci? "

"Ehm.. non ,cioè... adesso proprio non posso, sto facendo una cosa importantissima,magari domani ok? Ciaociao!"

Riattaccò. Cosa stava facendo di così importante?

Ero stufa di questo suo comportamento distaccato,certo sono sempre stata una persona riservata,che non fa trasparire troppo le emozioni,ma questo non voleva dire che non le volessi bene. Decisi di andare da lei, infilai le converse,presi le chiavi di casa e salutai mia mamma.

Dopo aver bussato ripetutamente,mi aprì la porta Steph con un'aria arrabbiata,anzi oserei dire infastidita.

Mi fissava e poi con aria arrogante disse "Cosa?" . La guardavo esterrefatta.

"Come 'cosa' ? Cosa succede? Cosa ho fatto?"

Guardava in basso. Non rispondeva. Mi avvicinai e le toccai una spalla. Nel mentre la porta si aprii un pochino e lo vidi.

Li sul divano c'era Nicolas il mio ex ragazzo,l'unico con cui fossi mai stata,colui che mi tradì con la sua insegnante di lettere. "...Ni..Nicolas? Steph..co..cosa ci fa quì?" , ormai era troppo tardi ero entrata in casa senza rendermene conto,ero furiosa.

Steph mi seguì "Posso spiegarti Rose.." .

La fissavo,aspettavo spiegazioni.

"Io.. bè ecco lui.. ha fatto un colloquio per l'azienda di mio padre,mio padre l'ha assunto e io avevo il compito di farlo ambientare e diciamo che abbiamo passato molto tempo insieme,ormai son due settimane,mi sono ricreduta su di lui,sai bene quanto lo odiassi per quello che ti aveva fatto.." , la fissavo allibita.

Lei davvero sperava di tranquillizarmi con questa storia?

"Cioè tu,frequenti lui da due settimane e non mi hai detto nulla?" . Mi voltai verso di lui.

Era li ormai in piedi che ci guardava,bellissimo,con i suoi occhi verdi e la sua abbronzatura naturale, ormai era un anno che non lo vedevo,sembrava maturato,aveva un po di barba,vestiti eleganti. "Rose,ciao.. io,io.. non avrei mai voluto che scoprissi così questa cosa..." , non gli credevo affatto,probabilmente il suo scopo era proprio quello,farmi soffrire per la seconda volta. Questa volta però era peggio.

Rose's dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora