Era lunedì primo giugno. Quelle settimane le avevo passate sommersa dallo studio, il prof Mario aveva deciso di interrogarci su tutto quello che aveva spiegato fin ora. Io e Fil studiavamo spesso insieme, a mio dire c'erano sguardi sospetti, ma se son solo un 'amico' okay, lo accetto.
Non ero ancora andata a trovare la mia famiglia, non avevo voglia di fare un viaggio di sei ore, e a dirla tutta, non volevo rivedere Elia, nonostante la mia promessa di rimanergli amica.
Quella mattina mi sentivo felice, sarà stato che non c'era estremamente caldo, sarà stato che i miei capelli avevano una piega perfetta e che il make-up era impeccabile, ma mi sentivo bene.
Entrata in aula di teoria avevo un'ansia pazzesca, pregavo che non mi interrogasse. Non perché non avessi studiato, semplicemente il prof Mario mi intimoriva molto.
Fil entrò di corsa, a colazione non c'era mai ultimamente succedeva spesso dato che andavamo a dormire tardissimo. Si sedette di fianco a me e lanciò lo zaino sul banco. "Mio dio avevo il prof. Mario alle spalle!", risi, e il professore entrò sbattendo la porta. Forse era nervoso. Senza il forse.
"Buongiorno, oggi interrogo come già sapete. Quindi nessun 'Oh ma io non lo sapevo' perché vi caccio dall'aula!", che bello iniziare la giornata così.
Si sedette alla cattedra e aprì il registro. Quella era la cosa che mi mancava meno della scuola.
"Allora... Interrogo Pelli Roberto e..." poi staccò gli occhi dal registro e cominciò a guardare tutti. Sorrise in modo strano, sinceramente non riesco a capirli i suoi sorrisi, erano malvagi. Si era proprio stronzo.
"Grange. Interrogo te." Ecco lo sapevo. Ne ero veramente certa al 100%.
Io e Roberto, che era stato il vincitore del bonus dei 1000€, andammo alla cattedra. Ci guardava con quegli occhietti insensibili e inquietanti e cominciò ovviamente da me. Io ero completamente assente, non sapevo come posizionarmi, verso di lui? Verso la classe? Verso la cattedra? Non lo sapevo. "Rose Grange... allora vi farò due domande a testa, e basta. Se le sapete bene se no, peccato." Annuii, non riuscivo ad aprire bocca, "Allora. Iniziamo con una cosa semplice, parlami della 'Tarte tatin' ", la sapevo , la sapevo perfettamente la storia di quella torta! Ma perché non parlavo?
Respiravo appena, avevo la bocca socchiusa, poi parlò Fil.
"Prof mi scusi se interrompo quest'interrogazione. Rose sa perfettamente la risposta, l'abbiamo studiata ieri la 'tarte tatin'. E' un po' agitata... Lasci che beva un goccio d'acqua almeno..." si girò verso di lui, aveva un'espressione sconcertata, "Signor. Leoni, non mi sembra di aver chiesto un suo parere. Rose Grange, tra qualche secondo passerò alla seconda domanda. Le conviene parlare." Silenzio. Poi riuscii ad aprire bocca, "...Ecco la... la 'tarte tatin' è una torta di mele capovolta, Francese. Le mele sono caramellate, c'è chi aggiunge del burro chi no. Dipende. E... allora è stata scoperta da una delle sorelle Tatin. Entrambe gestivano questo ristorante, di fronte a una zona piena di cacciatori. E... e stavano preparando questa torta di mele, solo che una delle due dimenticò di mettere la pasta brisèe sotto le mele, e lasciò caramellare le mele in forno, aggiungendo poi la pasta brisèe sopra. Una volta cotta la capovolse, e la servì a questi cacciatori che apprezzarono molto!", rimase sbalordito, almeno così sembrava, "Hm, okay, ora spiegami da dove deriva la parola 'torta'", ok, questa me la ricordavo abbastanza bene. "Si ecco... per alcuni il nome tortapare derivi dal latino 'trahere' che significa modellare...",mi bloccò, "Significa maneggiare!", era stupido? Maneggiare è un fottutissimo sinonimo di modellare! "Mi scusi... altri sostengono che derivi dal participio passato del verbo "torquere" cioè "attorcigliare" e con ciò forse ci si riferiva a delle torte ripiene girate in tondo, una sorta di ciambellone ripieno. Il termine inglese 'cake' pare derivare dal norvegese 'kaka' che indicava una focaccia di pane rotonda, da ciò deriverebbe il termine 'cookie'diminutivo di cake, cioè biscotto..." scrisse qualcosa sul registro, "Ok, puoi andare al posto. Quello che hai detto è sufficiente." Corsi a sedermi. Fil mi accarezzò la schiena, "Brava, la seconda domanda era difficile...".
Interrogò Pelli, che andò ovviamente bene visto che era il suo 'cocco'.
Terminate quelle ore interminabili, dopo aver preso un milione di appunti, finalmente uscivamo da quell'aula maledetta. "Non vedevo l'ora di uscire. Ho il trucco sbavato vero?", Fil si avvicinò alla mia faccia, forse era un po' troppo vicino. "Hm no non sembra, hai dei bellissimi occhi però... Non pensavo fossero così azzurri..." gli sorrisi e gli soffiai in faccia per allontanarlo.
Eravamo seduti a mensa a mangiare, nessuno dei due parlava, forse era la fame, mah.
Dopo poco Fil si decise a parlare, "Rose, posso chiederti una cosa?", perché ogni volta che mi faceva una domanda del genere arrossivo? "Hm, okay...", finì di ingoiare il boccone che gli riempiva la bocca, "Che ne dici se questo week-end prenotiamo i biglietti per andare ad Aosta, così rivedi i tuoi, e vengo anch'io?" in realtà dovevamo andare ancora da sua nonna, ne avevamo parlato settimane fa ma poi non mi aveva più detto nulla... "E da tua nonna non ci andiamo più?", sorrise, "Non cambiare discorso... Dai... mi piacerebbe vedere Aosta!", la mia mente malefica pensò subito a Steph. Infondo aveva detto che la trovava bella, forse voleva venire con me per vederla dal vivo. Ma perché? Perché dovevo pensare certe cose? "... poi così mi presenti la tua amica!", ecco. L'ho sempre detto che le donne hanno il sesto senso. Che stronzo. Avrei voluto piangere. "Allora no." Mi alzai, presi la borsa, e me ne andai.
Fortunatamente le ore successive le avevamo passate in banchi separati, non avevo nessuna intenzione di parlarci. Non appena terminò la giornata corsi in camera mia. Mi spogliai, avevo veramente troppo caldo, e mi lanciai sul letto. Mi ricordai che non avevo chiuso la porta a chiave e proprio mentre aprii un pochino la porta per chiuderla bene Fil la spinse e entrò in camera. Mi imbarazzò molto, devo essere onesta. Nonostante io abbia sempre avuto un buon rapporto col mio corpo mi infastidiva farmi vedere sempre 'in quelle condizioni' da lui. Chiuse la porta alle sue spalle, io mi sedetti sul letto, anche se ero in intimo. A questo punto non m'importava. Tanto nemmeno provava nulla. Niente. Nada. Quindi potevo restare anche così. Non era nemmeno il mio intimo migliore... Ma che importava? "Che vuoi Filippo?", sorrise, si tolse la giacca da pasticcere, ora aveva solo i pantaloni. Perché l'aveva fatto? Si sedette di fianco a me, io poggiai la schiena alla parete, 'fortuna che mi sono depilata le gambe', pensavo. Fece lo stesso, "Così siamo pari!" pari? Era una gara a 'Chi si spoglia di più?' "Sei patetico... Ora per favore vattene, sono sudata e devo fare una doccia." Lo guardavo, aveva una pancia bellissima, era robusto, cioè, un fisico forte, ma senza tutti quegli addominali da palestrato. Le braccia definite e altrettanto possenti... perché mi piaceva così tanto? Maledetta me. Non doveva piacermi. Ogni volta che qualcuno mi piace o finisce male o io non piaccio a lui. Era così, era la legge della mia vita. Solo con Elia ero stata corrisposta del tutto, ma forse lui non mi ha mai fatto provare quello che provavo per Fil.
"Filippo, per favore, vai..." guardavo in basso, quasi piangevo.
Lo so, è da piagnucolone, da bambine, come vi pare. Ma non importa. Avrei voluto saltargli addosso. Sentire le sue labbra carnose sulle mie, la sua pelle sulla mia. Tirargli i capelli non solo per via del solletico... graffiargli la schiena e baciargli il collo. Ma non potevo. Dannazione, non potevo. Perché ero un suo fottutissimo 'amico'.
"Rose ma che hai? Okay scusami non dovevo dire quella cosa sulla tua amica... ma se è bella non posso farci nulla! Mi sembra strano il tuo comportamento, non capisco." Non capisci? Allora sei ottuso. Hai dei problemi.
Per tutta la vita Steph mi ha rubato i ragazzi.
Le prime cotte, le prime uscite, e addirittura l'unico che abbia mai amato, nonostante fosse uno stronzo colossale. Lei me li ha rubati tutti. Okay non sono una modella come lei. Non sono alta 1.75 per 50kg. Sono 1.68 e ho una taglia 44/46! E quindi? Non posso essere sexy? Dannazione ho tutto quello che può piacere a un uomo. A lui ho dato tutto davvero. Gli sono amica da due mesi ormai, siamo sempre stati insieme fin dal inizio. E no. Non ci credo che per me non prova niente! Perché non sono stupida, e capisco quando non piaccio a un uomo, ho 20 anni non sono una bambina! Mi fissa, mi guarda, flirta. E perché fa così? Perché poi dice che sono un suo amico?
Ma non gli dissi nulla di tutto ciò, "Filippo, vattene."
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Rose's dream
General FictionNon scriverò molto, il meglio è dietro questa copertina. Se vi va leggete la mia storia, parla di me e del mio sogno... accomodatevi.