CAPITOLO 20

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VALENTINA POV

Sento dei passi e alzo lo sguardo: Maya e Theo sono arrivati dopo aver finito di uccidere gli altri vampiri.

"Non voglio che muoia" riesco a dire con la voce spezzata.

"Sai che devi fare" risponde Maya fissandomi "Sai di cosa ha bisogno e se la ami davvero come dici lo farai"

Deve mordermi, l'ultimo taboo che non ho ancora rotto.

"Meglio morire che essere morti da un vampiro"

Era quello che diceva sempre mio padre... e l'ordine.

Era quello che pensavo io, prima.

Che stupidaggine.

Non posso rifiutare quello che Giulia mi chiede e non perché mi ha incantata, ma perché mi ha fatto innamorare di lei. Non ha avuto bisogno di trucchi o poteri speciali, è bastato che fosse sé stessa, che mi mostrasse che stavo commettendo un terribile errore credendo al mio odio.

Sospiro.

Non posso più tornare indietro.

Che me ne faccio delle regole dell'ordine se poi perdo la donna che amo?

Alzo la manica del mio braccio sinistro e lo avvicino alle labbra di Giulia.

"Puoi mordermi" proclamo "Anzi devi mordermi"

Finalmente riapre gli occhi ma sono ancora vacui e non ha la forza di muoversi.

"Datemi un coltello" Gli amici di Giulia esitano così aggiungo "Ora"

Theo estrae un coltello dal corpo di Vlad e me lo consegna.

Appena lo stringo in mano faccio un taglio sul mio avambraccio, stringo i denti e senza fiatare continuo fino a quando non è lungo un paio di centimetri.

Quando il sangue inizia a sgorgare gli occhi di Giulia diventano rossi e si avventa sul mio braccio. Il morso è doloroso ma dopo pochi secondi si trasforma in una sensazione piacevole e quasi rilassante, Giulia riesce a sedersi e continua a nutrirsi avidamente, ogni sorso sembra ridarle un po' di vita e di forza.

I miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime.

È viva.

Ancora incredula le accarezzo la guancia con il mio braccio libero ma appena lo faccio Giulia smette di bere e mi guarda negli occhi.

Con gli occhi rossi, i canini sporgenti e un rivolo di sangue che le scende dalla bocca... sembra davvero una predatrice, una vampira.

Ma ora so che non ho nulla da temere.

Mi riconosce e lascia cadere il mio braccio insanguinato cercando di allontanarsi inorridita.

"No-Io-non volevo" si guarda le mani sporche del mio sangue "N-non volevo, perdonami"

"Giulia" le accarezzo di nuovo la guancia "Va tutto bene. Continua a bere"

Spalanca la bocca, come per dire qualcosa ma non riesce a trovare le parole e come sempre fa in queste situazioni mi bacia.

"Va tutto bene" ripeto "Ti ho chiesto io di bere"

"Grazie" prende il mio braccio e delicatamente riprende a bere, controllando la sua forza e fermandosi ogni tanto per accertarsi che io stia bene.

Ho rotto ogni singola regola non-scritta dell'ordine da quando l'ho conosciuta. Ma va bene, perché mi ha mostrato cose che non credevo possibili. L'amore ha cambiato me e il mio mondo.

Immortal Love - IncantataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora