Capitolo 24

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CHRISTIAN/PRESENTE

Quando aprii gli occhi era ancora buio. Mattia era sveglio e completamente vestito. 

"Alzati e risplendi". 

Tutto il mio corpo mi faceva male per aver dormito in posizione seduta. "Che ore sono?" Gemetti. 

Mattia indicò l'orologio sul comodino. "Sono le quattro. Dai, è ora di andare al lavoro". È ora di andare al lavoro". 

Io NON ero una persona mattiniera. E comunque, le quattro del mattino non era mattina per me. 

Strisciai sotto le coperte. "Tu sei pazzo". 

Mi strappò la coperta di dosso. "Alzati. Siamo in ritardo". 

"Secondo chi? I gufi? I pipistrelli? E' notte fonda" 

"Hai cinque minuti. Metto su una caffettiera". 

"Ok, certo." Non appena uscì dalla stanza mi addormentai di nuovo. 

L'ultima cosa che ricordo è un forte schiaffo sul sedere. "Ahi!Dannazione" 

"Su" 

Ero una vittima della strada. Non potevo alzarmi neanche se avessi voluto. Feci una piccola fortezza intorno a me con i cuscini di Mattia. 

Lui cambiò tattica. Sentii le sue labbra sulla mia nuca. "Oooooh."  

I suoi baci leggeri come una piuma scesero lungo la mia spina dorsale e si immersero nella parte bassa della mia schiena. Mi girò e mi baciò la lunghezza attraverso i miei boxer di cotone. 

"Cosa devo fare per farti alzare?" 

Ora ero completamente sveglio. 

I miei occhi aperti, presi la vista di lui. I suoi capelli erano ordinatamente legati all'indietro e indossava una camicia a fiori e degli slip neri che accentuavano le sue cosce sinuose. Dio, come faceva ad essere così bello a quest'ora? Io sembravo un opossum arrabbiato. 

Presuntuosamente, scivolai fuori dai miei boxer. 

Mattia alzò le sopracciglia.Ero un po' imbarazzato nel caso avessi interpretato male la situazione, ma se l'avessi fatto sapevo che Mattia non sarebbe stato cattivo. 

Non avevo frainteso la situazione. 

Mi prese in mano, le sue dita sottili avvolsero la mia lunghezza.Molto lentamente la sua mano si mosse sulla mia asta. Il suo tocco era esplorativo, come se stesse cercando di capire come si sentiva ogni centimetro, capire i suoi contorni e le sue creste, capire me. 

Sospirai soddisfatto, allargando le cosce. 

"Ti piacciono le mie mani?" disse. 

"Mi piace di più la tua bocca". 

Le guance di Mattia si infossarono. 

Mi venne in mente che non lo avevamo ancora fatto. Non ero mai stato dentro di lui. 

Normalmente non sarei così esigente, ma mi stava facendo uscire dal letto alle quattro del mattino, cazzo

Passai il pollice sul suo labbro inferiore. "Prendimi in bocca". 

Il respiro di Mattia si indurì. "Lo voglio." 

Mi fissò, le sopracciglia aggrottate. 

"L'hai già fatto prima, vero?" Stavo scherzando, ma Mattia si stava comportando in modo così strano che dovetti chiedermelo. 

"L'ho fatto". 

Mattia si inginocchiò davanti a me sul letto come in preghiera. Chiuse gli occhi. Sentii il suo respiro sul mio interno coscia e pensai che sarei potuto venire lì per lì. 

Flightless Bird || Zenzonelli EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora