Capitolo 12

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Da quell'evento passarono molti giorni e molte cose cambiarono, soprattutto nella Legione Esplorativa, infatti al rientro dall'ennesima esplorazione i ragazzi rientrarono salendo sulle mura issando sia loro che i cavalli.

Quel giorno Celine era sempre su di esse anche se in un punto abbastanza distante da dove si trovavano loro, quel giorno aveva il compito di pulire, e controllare insieme ad un'altra sua compagna più grande, i cannoni che usavano per cercare di allontanare i giganti che si radunavano sotto le mura.

Molte volte aveva visto i suoi colleghi sparare di sotto, e anche sentiti quando non era di turno.

Era passato parecchio tempo da quando era salita per la prima volta sulle mura, e ancora non aveva trovato il coraggio, anche solo di sbirciare, di sotto.

Aveva paura di svenire o di ritrovarsi faccia a faccia con quel gigante alto più di 50 m che era comparso dal nulla l'ultima volta.

  <<Guardali là - la compagna parlava da sola ovviamente, ma la giovane si voltò verso la direzione in cui stava osservando l'altra - Non solo possono uscire fuori quando vogliono, pure sulle mura li dobbiamo avere.>>

Sul momento Celine non sapeva che rispondere e preferì continuare a pulire l'arma.

  <<Non sono nostre le mura, pure loro sono soldati come noi.>>

  <<Certo, infatti loro sono talmente speciali che non solo possono essere mangiati dai giganti, ma ne hanno pure uno in squadra con loro.>>

Questa notizia le fece venire i brividi, più dell'idea di guardare sotto e vedere i giganti che aspettavano una loro mossa falsa e cadere nel vuoto.

  <<Hanno davvero un gigante dalla loro parte? Tu l'hai mai visto?>>

  <<Da gigante sì, da umano... Potrei sbagliarmi, ma forse è proprio quel ragazzo lì, quello con i capelli scuri e basso.

Istintivamente Celine di nuovo guardò il gruppo distante da loro, ne vedeva di ragazzi castani, chissà chi era quello indicato dalla compagna.

Stava per riprendere a pulire il cannone quando sentì l'altra donna allarmarsi sempre con lo sguardo rivolto verso gli altri soldati, poi si sentì un fragore che illuminò il giorno e fece anche tremare persino le mura.

Quasi tutti finirono sul pavimento, era anche la prassi da seguire in caso di pericolo, entrambe le ragazze si coprirono la testa con le mani e le braccia.

  "Che sta succedendo adesso?"

Quando Celine li riaprì vide il paesaggio intorno a lei e, alzandosi, notò che dove prima c'era il gruppo dei soldati dell'altra legione, ora si trovava un mezzo busto di una figura anche troppo familiare ai suoi occhi, anche se questa volta non sembrava lo stesso.

  <<Cos'è stata quell'esplosione?>>

La compagna stava parlando e si era ripresa anche lei dal forte rumore, ancora non ne aveva visto la vera fonte di quell'esplosione, mentre Celine era ancora una volta bloccata dalla paura e stavolta con le orecchie che le fischiavano.

  <<Non... Non è possibile...>>

Non notò subito il secondo gigante che sembrava una montagna rocciosa, era più concentrato sull'altro.

Era l'esatta rappresentazione di un corpo umano senza pelle.

Uno spettacolo orripilante.

Sul da farsi lei non seppe come procedere, stessa cosa però non pensavano gli altri soldati, lo stavano attaccando, o almeno ci provavano.

Celine e LeviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora