Capitolo 15

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Nessuno sapeva se affidare Celine a Zoe fosse stata la migliore scelta del mondo, le due non si conoscevano affatto.

Almeno prima di quel giorno arrivò un'altra lettera da parte dei genitori che l'avvisavano che Tyron era riuscito a scrivergli, era riuscito a raggiungere Ragako ma gli era impossibile tornare indietro perché si era ammalato e la gente del posto si stava prendendo cura di lui.

Sia i genitori che Celine riuscirono a tranquillizzarsi per metà, anche se era vivo era malato e bloccato in un paese che non conosceva, in mezzo a molti estranei e che lo avevano preso in cura loro per il tempo necessario.

Nonostante questo la ragazza continuò a pregare che guarisse e che riuscisse a tornato a casa con ogni mezzo possibile.

Con questo stato d'animo, il giorno dopo fu accompagnata da un giovane cadetto del Corpo di Ricerca, ed incaricato anche a quel compito di aiutarla ad orientarsi e a portarla dalla ricercatrice che era già nel suo studio.

  <<Caposquadra Hanji, lei è la ragazza che le farà da assistente. L'ha avvisata Erwin?>>

La caposquadra chiamata Zoe, strano ma vero, era intenta a lavare in un secchio posto in un lavandino degli attrezzi e smise solo sentendo il ragazzo parlare e presentarle la nuova arrivata.

  <<Oh, grazie Matt, puoi andare ora.>>

Il ragazzo si congedò e Celine entrò nel suo studio:

  <<Permesso e salve.>>

  <<Ciao cara. - l'accolse già con un bel sorriso - Io mi chiamo Hanji Zoe, ma puoi chiamarmi Zoe. Sono la caposquadra e scienziata della squadra di Erwin Smih.

Ieri sera mi ha parlato molto di te, ti chiami Celine, giusto?>>

  <<Sì, Celine De Clairk, signorina Hanji.>>

  <<Wow, sei davvero gentile, ma non ti preoccupare, con me non occorre tutto questo rispetto.

Anche se è piacevole, lo ammetto.

Chiamami solo Zoe e andremo d'accordo in questo periodo.>>

Celine si ricordò di lei, era quella ragazza che era arrivata alle spalle di Erwin quella volta in cui si stava avvicinando alle porte della città sotterranea.

Mai poteva immaginare che si sarebbero conosciute, anche perché l'altra volta quella ragazza era a dir poco entusiasta di qualcosa che non aveva capito.

  <<Allora. - continuò lei - Pronta a scoprire come potrebbe essere possibile sconfiggere i giganti?>>

La domanda spaventò un po' la nuova ragazza:

  <<Ehm... Sì?>>

  <<Perfetto! Bella risposta.

Prima di tutto, anche se odio farlo ma serve, altrimenti non si conclude proprio nulla, dobbiamo pulire tutti i vetrini che si trovano dentro al lavandino.

Ho dei campioni da analizzare e mi sono dimenticata come una sciocca di organizzare il tutto prima del tuo arrivo. Eh...>>

Ragazze così esuberanti, e che parlavano molto, Celine non le aveva mai conosciute, poi anche a lei cadde l'occhio sulle condizioni del laboratorio e si ricordò di quando dovette pulire per una settimana i bagni della sua legione.

Almeno in quel periodo poteva usare entrambe le braccia.

  <<Ah, tranquilla comunque. Io li lavo, poi te li passo e li asciughi, va bene? Ci conviene essere veloci, se il capitano vedesse questo laboratorio prima mi darebbe una botta in testa, mi getterebbe in una vasca e poi, mentre cerco di riprendermi, si occuperebbe della disinfestazione e pulizia di questo posto personalmente.>>

Celine e LeviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora