Non immaginavo che in pieno dicembre avrebbe fatto così freddo. Una settimana fa avevo chiesto a Skirk se potevo andare dalla mia famiglia almeno per Natale, ma mi era stato negato, in realtà volevo solo godermi il freddo, non avrei mai avuto il coraggio di presentarmi alla loro porta.
Mi mancavano le nevicate, che avvenivano quasi tutto l'anno, era raro che non ci fosse affatto la neve da dove venivo io. Qui invece era tutto il contrario e lo trovavo piuttosto triste, perché accentuava la mia nostalgia. Ripensai alla lotta con le palle di neve che facevo con i miei fratelli durante il tragitto da casa a scuola. Arrivavamo che eravamo bagnati fradici e venivamo sempre rimproverati dagli insegnanti. Soprattutto non c'erano divise scolastiche e potevo vestirmi come volevo, avevo la più ampia scelta.
Per qualche ragione mi tornò in mente il giorno in cui andammo a pattinare sul ghiaccio, Teucer, mio fratello minore, aveva sbattuto così forte sul lago ghiacciato che aveva iniziato a rompersi sotto di lui, quando lo spinsi via finii in acqua al suo posto e in seguito rimasi a letto malato per due settimane, lui aveva pianto tre giorni pensando fosse stata colpa sua. La verità è che avrei protetto quel bambino da tutto, ma mi avevano allontanato da lui e forse questa era la cosa che mi faceva più male.
Quella mattina, come se non bastasse, avevo anche perso il treno, e per tempistica ho dovuto farmela a piedi, correndo per giunta. Avevo così caldo che ci è mancato poco mi togliessi anche la camicia, ovviamente arrivai a scuola che ero tutto sudato, comprai una bottiglietta d'acqua e salii in classe giusto appena in tempo che iniziasse la lezione.
Avevo tolto la cravatta da un pezzo e ovviamente le maniche le tenevo tirate su, la giacca della divisa non mi ero neanche disturbato a portarla.
Erano già passati in tre a chiedermi come facessi a non avere freddo, davvero ci mancava poco che gli altri si portassero dietro una stufa, erano tutti tremanti e infreddoliti, che facevano a botte per stabilire chi sarebbe stato vicino al termosifone. Il professore aveva un ridicolo cappello di lana e una sciarpa che gli copriva metà viso, lo trovavo abbastanza esagerato per un po' di vento, in fondo non nevicava nemmeno, quello non poteva definirsi inverno.
Girando per la scuola mi accorsi che la situazione nelle altre classi non cambiava: l'unico ad avere caldo ero io dunque.
Al bar c'era una fila kilometrica e tutti prendevano bevande calde per scaldarsi. La ragazza dietro al bancone mi aveva guardato sorpresa quando ho ordinato un thè freddo, ma forse lo era più per il mio abbigliamento chi lo sa.
Mentre tornavo in classe delle voci attirarono la mia attenzione, mi appostai dietro un angolo e mi sporsi giusto un po' per riuscire a vedere ciò che stava succedendo. Quando notai che c'era Zhongli di mezzo alzai gli occhi al cielo e mi allontanai, finché non sentii un tonfo che mi fece tornate indietro.
Lo avevano spinto contro il muro e uno dei ragazzi con cui stava parlando aveva colpito un punto a fianco a lui, Zhongli non fece niente, se ne stava lì immobile come se potesse contare sul fatto che fosse più alto di loro. <Avanti!> urlò il ragazzo che lo stava minacciando <Non ho niente con me> la tranquillità della sua voce metteva i brividi, si rendeva conto della situazione in cui era? L'altro non sembrò accettare la risposta perché alzò un pugno per colpirlo, gettai da parte il bicchiere vuoto e lo colpii prima che potesse fargli male <Se hai qualcosa da dirgli parla con me> lo afferrai per la cravatta avvicinandolo più a me, la sua guancia aveva preso colorito per l'impatto, speravo davvero di avergli fatto male. Lo avevo messo a tacere perché si liberò dalla mia presa per correre via. Due braccia mi circondarono il corpo <Grazie Childe> sentivo il suo respiro fin sui capelli. <Non ho fatto niente, ti ho solo visto in difficoltà> dissi per poi separrarmi dalla sua stretta. <Che volevano?>
<Soldi> sospirai, i ragazzi erano tutti uguali, se la prendevano con gli altri per poter ottenere ciò che gli faceva comodo <Non potevi difenderti?>
<Non mi avevano ancora fatto niente, non era il caso> la sua bontà mi faceva venire la nausea, gli diedi una pacca sulla spalla e mi allontanai <Hai davvero così caldo?>
<Si, vuoi farmene una colpa?>
<No no - portò le braccia in avanti - volevo solo chiederti di uscire, dopo scuola>
<Ti avevo detto che quella sarebbe stata l'ultima volta>
<Si lo so, ma volevo portarti da una parte> mi sorrise e, accidenti, non sapevo resistere a quel sorriso così mi arresi <Ok d'accordo>.<Zhongli quanto manca?> stavamo camminando da quaranta minuti e il mio corpo era arrivato al limite della sopportazione <Ci siamo quasi> cercò diverse volte di prendermi la mano, ma glie lo impedii. Era davvero insistente.
Pochi minuti dopo eravamo davanti ad una struttura, mi portò dentro e un fresco piacevole mi rilassò le ossa <Va meglio?> anuii <Molto> mi guardai in torno e non riuscivo ad immaginare che espressione potessi aver fatto in quel momento, mi aveva portato in una pista di pattinaggio, lo guardai incredulo <Spero tu sappia pattinare> ed eccolo di nuovo lì, quel sorriso.
Noleggiammo i pattini e con impazienza raggiunsi la pista buttandomici in mezzo non curandomi della gente, pattinai e in un attimo ero tornato a casa, sentivo la voce di Teucer chiamarmi, il lago ghiacciato coperto da un lieve strato di neve gli alberi intorno che ne facevano cadere altra dai loro rami, il sogno ad occhi aperti fu interrotto da una mano che afferrò la mia, girai la testa di lato e Zhongli aveva preso posto accanto a me <Ti dispiace? Ho paura di cadere> sapevo che fosse una scusa ma lo lasciai stare, in fondo era stato lui ad avermi portato qui. Come facevo con mio fratello lo feci girare su se stesso tenendogli la mano, mi scappò una risata per la sua reazione, per la sorpresa quasi perse l'equilibrio, ma non cadde. <Grazie> lo dissi in un sussurro impercettibile <Se sorridi così mi viene voglia di baciarti> non dissi nulla, distolsi solo lo sguardo cercado di mascherare il sorriso che non voleva andarsene.Andammo via verso sera, entrambi eravamo stanchissimi <Sono caduto così tante volte che non mi sento più il culo> disse in un lamento <Perché mi hai lasciato la mano?>
<Pretendevi di restarmi avvinghiato tutto il tempo?>
<In realtà si>
<Sei troppo onesto> era calato un silenzio, ma non era affatto imbarazzante, i dorsi delle nostre mani si sfioravano e quando cercò di nuovo di afferrarla la scansai <Fa troppo caldo> borbottò qualcosa ma lasciò perdere.
Fu di nuovo lui a riaccompagnarmi a casa e sta volta mi salutò con un semplice cenno della mano. Gli afferrai il polso avvicinandolo, poggiai la fronte sulla sua e sta volta lo dissi in modo che potesse sentirlo <Grazie>
<Non devi ringraziarmi>
<La prossima volta andremo dove vuoi tu>
<Quindi ci sarà una prossima volta?> restai in silenzio e annuii <Perché no> sorrisi. Fu in quel momento che mi accorsi di aver trovato un amico.
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Rebel [Childe x Zhongli]
FanfictionAjax ormai ha abbandonato il suo vecchio nome, sentendo di aver deluso la sua famiglia e desiderando lasciare quella parte di sé nel passato. Ora si fa chiamare diversamente. Childe ha l'aspetto di un bravo ragazzo, ma dentro di lui si cela un'ombra...