Capitolo 9

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La vigilia era passata, mancava il Natale da trascorrere, stavamo io e Scaramouche in soggiorno a litigare su cosa guardare. Skirk era uscita la mattina presto, senza dire nemmeno dove sarebbe andata, quando ci si metteva sapeva essere misteriosa quella donna.
Da quando si era fermato da noi, io e lui non avevamo fatto altro che litigare. Io volevo le finestre aperte e lui chiuse, io volevo spenti i riscaldamenti, lui accesi. In pratica non riuscivamo a metterci d'accordo su niente, una convivenza tra di noi era improponibile, speravo se ne andasse al più presto.
<Andiamo dammi il telecomando> alzai il braccio il più possibile per impedirgli di raggiungerlo, mi si arrampicò a dosso. Incastrò il ginocchio tra le mie gambe e imprecai quando lo strusciò sul cavallo dei pantaloni, ammorbidii la presa sul telecomando e cadde a terra dietro il divano. Ci alzammo entrambi di scatto, lui ebbe più vantaggio dato che era sopra di me, ma mi bastò allungarmi sullo schienale del divano per raccogliere l'oggetto da terra, afferrarlo e infilarmelo nella tasca posteriore dei pantaloni, quando Scaramouche tornò sul divano alzai le mani per dimostrargli che non avessi niente in mano e lui sbuffò, per sta volta avevo vinto. Avevo insistito per guardare il Grinch, i miei fratelli minori amavano quel film, mi costringevano ogni anno a guardarlo, oramai per me era diventata una tradizione. <Non mi piace questo film>
<Fattelo piacere> sospirò imbronciandosi sul divano, incrociò le braccia al petto e si nascose sotto il cappello. Tenevo lo sguardo fisso sulla televisione, mi tornarono alla mente i momenti in cui i miei fratelli si mettevano proprio lì davanti allo schermo e ripetevano a memoria tutte le battute, con tanto di teatrino, io ridevo sempre come un matto. Girai la testa verso il ragazzo al mio fianco, allungai una mano verso di lui e sollevai leggermente l'accessorio che teneva sempre costantemente in testa, lui mi guardò storto ma tornò serio appena mi guardò in faccia <E ora perché cavolo stai piangendo?> solo quando me lo chiese mi accorsi che le mie guance erano umide e che avevo cominciato a piangere senza un apparente motivo <Nostalgia, credo> ora il suo sguardo era più dolce, mi posò una mano sulla guancia e asciugò le mie lacrime, non lo respinsi. <Dovresti spiegare le cose come sono andate realmente>
<Non cambierebbe niente>
<Non puoi saperlo, magari ti faranno tornare a casa>
<Non voglio tornarci> tirò via la mano <Certo che sei davvero strano tu>
<Non puoi capire, io li ho delusi>
<Saranno sempre la tua famiglia Tartaglia> era vero, comunque restavano membri della mia famiglia, so che mi volevano bene, ma non potevo tornare come se niente fosse. <Lascia stare> si alzò dal divano lasciandomi solo, di nuovo.

Passammo il pomeriggio senza rivolgerci parola, fu meglio così, volevo trascorrere una giornata tranquilla, ma la tranquillità non dura mai troppo a lungo infatti dopo una certa ora suonarono alla porta. Aprii senza pensarci e Zhongli era proprio di fronte a me, mi guardò senza dire nulla e poi sorrise, quel sorriso mi fece stare meglio. <Buon Natale> mi porse una pacchettino verde, non sapevo se accettarlo o meno, lo presi alla fine <Vuoi... entrare?> non se lo fece ripetere, varcò la soglia e io chiusi la porta dietro di noi. Speravo solo che Skirk non tornasse troppo presto e che Scaramouche se ne fosse rimasto in camera mia <Scusami per l'altra volta sono stato molto scortese> lui scosse la testa <Non scusarti, sono stato io ad insistere> era proprio vero, aveva insistito per tutto quel tempo sull'essere amici dopo che io avevo chiaramente rifiutato. Ma ora era arrivato Scaramouche e aveva decisamente complicato le cose <Il ragazzo di ieri è solo una vecchia conoscenza, gli piace scherzare>
<Quindi non c'è mai stato niente tra si voi> aprii bocca per rispondere ma non sapevo cosa dire, e la scelta migliore per me fu quella di restare in silenzio, ma a quanto pare avrei dovuto usare di più la testa <Quindi hai solo un problema con me?> ma che cavolo! Non sa mai quando è il momento di arrendersi <Non ho nessun problema con te!>
<Quasi non sembra>
<È una mia scelta>
<Davvero non possiamo neanche essere amici?> scossi la testa un po' sconsolato <Perché?> lo guardai e rimasi a bocca aperta <Almeno dimmi il perché>
<Non posso> inarcò un sopracciglio <Allora continuerò a girarti in torno finché non potrai dirmelo, ti farò arrivare all'esasperazione> forse stava un po' esagerando, ma aveva uno sguardo serio in volto, non avevo altra scelta che credergli. <Lasciami in pace, ci sono mille ragazzi al mondo, trovati qualcun altro>
<Ma io voglio te> ora non riuscivo più a capire se stava ancora parlando di amicizia o meno, mi lasciò perplesso <Cosa?>
<Ti voglio> indietreggiai di qualche passo, tenendo lo sguardo fisso sul pacchetto che mi aveva dato poco prima, sempre meglio che guardarlo negli occhi <L'ho capito che vuoi essere mio ami->
<Lascia stare l'amicizia, ti voglio Childe> la conversazione aveva iniziato a prendere una piega un po' strana, mi si avvicinò, mi prese una mano e se la portò sul viso, mi guardò con occhi pieni di desiderio, cercai di allontanarmi ma mi afferrò per la vita <Non andare ti prego> smisi di dimenarmi chiudendo gli occhi <Hai pensato a quello che voglio io?>
<Non sono abbastanza per te?>
Gli misi una mano dietro la nuca e premetti le labbra sulle sue. Ne rimase sorpreso, sussultò inizialmente, ma mi lasciò fare. Non essere abbastanza? Ma per favore forse era anche troppo. Lui non sapeva niente di me e io nulla di lui, ma cavolo se baciava bene.
Lo allontanai, ma lui cercava di nuovo le mie labbra, non gli concessi un secondo bacio <Dovresti andare> cercò di ribattere, ma alla fine senza fare storie si fece accompagnare alla porta <Il regalo aprilo quando vuoi>
<Io però non ti ho fatto niente>
<Considererò il bacio il tuo regalo per me, nulla di più>
Nulla di più. Poi la porta si chiuse.

Rebel [Childe x Zhongli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora