14. Talking about Love

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🎧We don't have to take our clothes off-Ella Eyre
Budapest, 4 agosto

Céline è abituata ad aspettare, lo fa da tutta la vita nella speranza che le arrivi un messaggio divino che le riveli qual è la sua strada, ma odia aspettare Charles. Il che potrebbe essere terribilmente incoerente, visto che lui le è stato dietro per settimane prima che lei si decidesse ad accettare le sue avances. E di solito non lo aspetta mai, anzi, a ogni più piccolo segnale Charles è solito rispondere immediatamente.

Oggi però, ciò non è possibile. Tra qualche ora infatti, prenderà avvio il Gran Premio dell'Ungheria e il team richiede la sua presenza costante nei box o in sala conferenze dove il suo ingegnere di pista lo riempirà di consigli. E quei brevi istanti che ha avuto e spera di avere ancora a disposizioni sono dedicati ai bisogni essenziali e alle interviste. Le priorità degli sportivi sono difficili da capire per Céline.

Sbuffa, alzando lo sguardo dal suo PC per portarlo sul televisore in fondo alla stanza dove stanno trasmettendo le qualifiche del giorno prima. Gli concede una velocissima occhiata veloce, prima di tornare a osservare lo schermo dove è appena apparsa la sua posta elettronica. Vorrebbe lamentarsi a voce alta, ma evita per non sembrare una pazza di fronte ai ragazzini di qualche coppia di vip che è stata invitata nell'hospitality per la gara e che la stanno osservando mentre mangiano a qualche tavolo di distanza dal suo. Ha la casella di posta talmente piena di sciocchezze che non riesce a individuare neanche il nome dei mittenti se non si concentra per almeno tre minuti.

Si ripromette di svuotarla, poi inizia a scorrere alla ricerca dell'email che spera di aver già ricevuto. Il suo indice destro si muove in basso sul mouse del MacBook lentamente, lasciandole tempo per controllare ogni email, ma dopo dieci minuti non c'è ancora traccia della risposta che aspettava.

Niente è ancora arrivato e sta iniziando a perdere le speranze. Tuttavia, sa che non si rassegnerà mai a lasciar perdere i suoi sogni per realizzare i progetti dei suoi genitori. Con un groppo in gola, che stranamente non dipende dall'ansia per la gara che attende Charles tra qualche ora, chiude lo schermo del computer e si lascia andare lungo lo schienale della schiena. Punta gli occhi sullo schermo della televisione, le è venuta improvvisamente voglia di seguire la replica delle qualifiche -giusto per passare il tempo- e incrocia le braccia al petto. In scena sono appena scese le macchine che hanno conquistato l'accesso alla Q2 e Charles sta facendo registrare dei tempi vicini di molto a quelli del pole sitter temporaneo. Sono soltanto i minuti iniziali e Céline finisce per annoiarsi prima del previsto. Sa già il risultato, vedere delle macchine che girano in tondo non le interessa poi più di tanto e ha troppi pensieri per la testa.

Sperare che la replica delle qualifiche la distraesse è stato completamente inutile.

Decide di alzarsi e andare a prendere una boccata d'aria prima di partire alla ricerca di Andrea o direttamente Charles, sperando di trovarlo.

Raccoglie le sue cose nello zaino, inforca gli occhiali da sole ed esce dalla struttura. Si mette in un punto dove spera che nessuno la noti più di tanto e leva il viso al cielo. È una bella giornata, il sole splende alto nel cielo e l'aria è tiepida. L'afa del giorno precedente è scomparsa con il vento che si è alzato, non troppo impetuoso, nella notte e il tutto è molto più piacevole.

Lei ha indossato un vestitino giallo che Janette l'ha costretta a infilare in valigia ma sulle spalle è stata costretta a poggiare un cardigan azzurro. Si appoggia alla balaustra e osserva l'andirivieni del paddock. Ci sono giornalisti, piloti, modelle e attori, bambini che corrono dietro i propri genitori, alte cariche politiche. Agli eventi sportivi si possono trovare sempre un sacco di persone.

Céline storce le labbra. Sembra tanto un palcoscenico dove apparire.

«Dove hai lasciato il tuo bello?» la voce di Daphne che le pone quella domanda arriva dalla sua destra, e talmente la prende di sorpresa che Céline fa un passo indietro e sente il cuore che le scoppia. Una risata profonda lascia la bocca della spagnola, che si è fermata accanto a lei affiancata dalla sua PR. «Scusami, non volevo spaventarti» ridacchia, togliendosi gli occhiali da sole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28 ⏰

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