Quando il Nomu toccò terra, ci fu un secondo, in cui il tempo sembrò fermarsi.
All Might, stremato, ansimava, tenendosi ben stretto un fianco, da cui gocciolava sangue.
Il professor Aizawa era, lì lì, dal perdere conoscenza.
Dal portone un gruppo di eroi, capeggiati da un Iida con il fiatone, stava guardando il corpo del Nomu.
Kacchan guardava lui.
Alla caduta a terra del bestione, un sorriso genuino si mostrò sul viso del verde.
Era quasi terrificante, la gioia che aveva provato quando aveva premuto il grilletto.
Gli erano mancati quei momenti, l'attesa dell' attimo più adatto, il respiro che si calmava lasciando spazio alla concentrazione.
In più, lo dovette ammettere, il coinvolgere Kacchan non era, del tutto, necessario.
Non aveva bisogno che il Nomu si girasse verso di loro, avrebbe potuto sparargli alla schiena, forandogli un polmone, o colpendolo alla spina d'orsale.
Tuttavia, era una sua piccola ossessione, osservare gli occhi di chi stava uccidendo.
In passato, Eve lo aveva preso in giro, un sacco di volte, per questo.
Dio, se gli mancava Eve.Appena notò lo sguardo del biondo, i suoi pensieri si fermarono e, il caos che lo circondava ricomparve alle sue orecchie.
Kacchan lo stava guardando, stava osservando il suo sorriso.
Non sembrava ne spaventato, né arrabbiato, solo sorpreso.
Quando Izuku tornò sulla terra ferma si rese conto che, un gruppo di eroi si era diretto verso All Might, mentre un altro gruppo, stava parlando con Snipe, che con un dito indicava verso la loro direzione.Quando, I due ragazzi, uscirono dagli alberi, gli occhi di tutti si puntarono su di loro.
Persino Aizawa, che stava ricevendo le prime cure da Recovery Girl, li guardava.
In verità, stava guardando Izuku.
Fu in quel momento che il ragazzo si rese conto della sconsideratezza della sua azione. Aveva sparato un colpo da cecchino professionista, con una pistola che, se va bena avevano comprato all'Ikea, ed era riuscito a uccidere un Nomu, una creatura che aveva quasi steso All Might, l'eroe numero 1.
Il tutto sotto le mentite spoglie, di ragazzino comune, che aveva studiato, per 1 anno, in una accademia militare.Pensò ad Aizawa, che aveva cominciato a tenerlo d'occhio, dal primo memento, in cui, lo aveva visto combattere.
Pensò a sua madre, che non avrebbe dovuto mai sapere cosa era, veramente suo figlio.
E pensò a Kacchan, che al suo fianco, stava camminando, sfidando con lo sguardo tutti i presenti.
Perché era rimasto lì con lui? Perché non aveva detto niente quando gli aveva chiesto di fare da esca?
Il biondo sospettava di lui?
Pensò che avrebbe dovuto affrontarlo, sapeva che il ragazzo voleva risposte. Nel mese precedente lo aveva assillato di domande, in certi momenti lo aveva preso di sprovvista, obbligando ad inventare scuse a cui, nemmeno lui, avrebbe mai creduto.Come previsto, subito dopo essersi accertati che stessero bene, gli eroi e professori, li tempestarono di domande.
Chi aveva sparato? Izuku, ovviamente
Dove lo aveva imparato? All'accademia
Il verdino rispose a tutte le domande che gli posero, rendendosi conto che, in molti, o non gli credevano, o pensavano che non gli stesse dicendo tutta la verità.
Persino, molti compagni di classe sembravano perplessi.Tornati in dormitorio, a cena, c'era stato un silenzio tombale.
Kirishima era stato curato, in 5 minuti, da Recovery girl, e come lui, qualcun altro, che aveva riportato ferite superficiali.
Kacchan era stato al suo fianco tutto il tempo, era strano come la sua presenza lo facesse sentire sia al sicuro, come in uno stato di completa tensione.Quando Izuku tornò in camera, sapeva che, non sarebbe stato solo per molto.
Il tempo di fare una doccia, e bussarono alla porta.
Come previsto, davanti a lui, era comparso Kazuki. Sul suo volto, il verdino potè riconoscere, la volontà di avere risposte.
Avrebbe dovuto dirgli la verità.Si sedettero entrambi sul letto, i capelli del verdino erano ancora umidi e, a volte, qualche goccia cadeva sulle lenzuola.
Izuku, cominciò a parlare, non diede, neanche, il tempo a Kazuki di formulare la domanda.
Non c'è n'era bisogno.
I: " sono un militare, un soldato scelto, per l'esattezza.
Quando ero piccolo sono entrato a far parte di un progetto speciale, volevano formare una squadra di ragazzini altamente addestrati, che potessero infiltrarsi ovunque, senza far sospettare di loro.
Il mio Quirk si è sviluppato appena arrivato alla base, stavo mangiando e mi sono tagliato con il coltello, quando ho guardato il taglio non c'era più.
Mi sono allenato per anni.
Armi da fuoco, coltelli, combattimento corpo a corpo, lingue straniere, tecniche di seduzione e, riconoscimento delle emozioni.
Sono le materie, che a me e hai miei compagni hanno insegnato.
Sono abbastanza portato per le armi a lungo raggio, come avrai notato.
Qualche mese fa hanno sciolto la nostra squadra, per robe burocratiche, così sono tornato a casa da mia madre.
È tutto mi sembra. "Kazuki lo aveva osservato durante tutto il discorso, la pressione di quello sguardo color rubino era difficile da sopportare, ma Izuku si era impegnato per mantenere il contatto visivo.
Quando il verdino aveva smesso di parlare, si erano osservati per qualche secondo.
Izuku si ritrovò a notare tutti i dettagli del viso del biondo.
Si era sempre focalizzato sugli occhi, ma anche il resto non lasciava a desiderare.
La pelle chiara risaltava ancor di più la mascella delineata del ragazzo.
Eppure, il punto su cui si concentrò maggiormente il ragazzo, furono le labbra.
Le osservò per diversi secondi, poi per paura di risultare ossessivo, tornò sugli occhi.A interrompere i pensieri del verdino, ci persò il biondo stesso.
K : " non mi hai detto come ti sei fatto quelle cicatrici".
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Angolo autrice
Ehy, come va?
Vi stà piacendo la storia?
Se avete osservazioni, anche negative, non esitate a scrivermele, mi fa piacere avere più punti di vista.

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E Se Alla Fine Volessi Solo Essere Felice?
FanfictionTutto sembrò cominciare durante l'attacco allo U.S.J. Tuttavia per Izuku Midoriya tutto cominciò quando ancora era un bambino e il suo nome cambiò in soggetto n° 1. . Riuscirà Izuku a lasciarsi alle spalle un passato brutale, per poter cominciare un...