Nico
Aprì lentamente gli occhi non riuscendo a capire dove si trovasse, ci passò una mano sopra cercando di schiarirsi la vista ma non riconobbe la sua camera, anzi. Era quella di Loco.
Cazzo. Si era addormentato.
Provò ad alzarsi ma Loco stava dormendo ancora con la testa sul suo petto, così con mosse lente estrasse il telefono dalla tasca vedendo venti chiamate perse dalla madre; erano le due di notte.
Decise di scriverle un messaggio per scusarsi, le disse che si erano addormentati tutti data la giornata movimentata, ma lei non rispose.
Lasciò cadere il telefono sul materasso e si portò le mani tra i capelli dalla disperazione, aveva paura che i suoi genitori scoprissero tutto e addormentarsi sicuramente non era la scelta migliore che potesse fare.Dopo pochi minuti però lo schermo del suo telefono si illuminò, lo afferrò velocemente per vedere se aveva ricevuto una risposta da sua madre ed effettivamente era così.
Da: mami
Ho aspettato un'ora sotto casa del tuo amico e nessuno mi ha considerata, forse non eravate così tanti come mi avevi detto. Non ho tempo per le tue cazzate e quando tornerai a casa ne parliamo per bene, spero solo che tu sappia quello che fai.Era finita. Aveva scoperto tutto? Come poteva averlo fatto? Era normalissimo che si potessero addormentare tutti all'una di notte. Sbuffò così sonoramente che Loco si svegliò stordito non capendo a sua volta la situazione, poi si mise seduto stropicciandosi gli occhi. Era come paralizzato, ma poi si mosse e si girò per guardare Nico alle sue spalle e tentò un sorriso "ma che ore sono?" Chiese guardando fuori dalla finestra "le due, sono le due e mia madre è incazzata" il ragazzo mugugnò qualcosa che il moro non comprese, poi lo vide togliersi la maglietta e i pantaloni per poi infilarsi sotto le coperte "Ma che fai, ti sto dicendo che sono nella merda!" Loco aprì nuovamente gli occhi e gli sistemò il cuscino "lo so, però non ti porto a casa alle due di notte quindi ora dormi per favore e ci pensi domani" non aveva neanche tutti i torti, stare a rimuginare su quel che era successo e su quel che poteva succedere in futuro non aveva molto senso. Si tolse a sua volta la maglietta tenendo però i pantaloncini, poi si infilò a mala pena sotto le coperte. Si portò una mano sulla fronte ancora preoccupato, ma Loco si girò subito avvolgendogli un braccio attorno alla vita e tutti i pensieri svanirono nel sonno.
La mattina seguente Nico aprì gli occhi per via del sole che gli stava puntato proprio sul viso, così si mise seduto sul letto come se fosse in uno stato di trance dato dal sonno. Si girò e vide che erano le sette del mattino, ma era da solo.
Ormai la gamba non gli faceva più male, anche perché in meno di una settimana si sarebbe dovuto togliere il gesso. Scese dal letto ma solo dopo essere arrivato alla porta si rese conto che riusciva ad appoggiare il piede senza avere ripercussioni. Scese lentamente le scale iniziando a sentire una dolce melodia, ma non era affatto la persona che sperava di trovare. Vide questa persona girarsi, effettivamente ci assomigliava, se non per il fatto che aveva i capelli ricci. Questo ragazzo sentendo il rumore delle scale smise subito di suonare e si voltò verso il moro che si era bloccato sull'ultimo scalino "buongiorno" Nico non disse una parola mentre rimaneva a fissare questo ragazzo, non capendo cosa stesse succedendo. Loco si era alzato presto per andare a cambiarsi i capelli? Si era fatto riccio? Non riusciva a collegare tutti i puntini, lui era ancora a letto per la sua testa e vedere una persona identica al suo ragazzo non lo aiutava "sono... Il fratello di Nico... Penso ti abbia parlato di me almeno una volta... Spero" il ragazzo misterioso continuava a parlare mentre il moro scendeva le scale lentamente sempre più confuso "Cazzo, si scusa... È che siete letteralmente uguali ed essendomi appena svegliato non capivo" Nico si mise a ridere anche se ancora era abbastanza confuso.
Vide il riccio mettersi a ridere poi si spostò di lato sul divanetto che stava difronte al piano "tu sai suonare?" Il moro si era avvicinato lentamente e zoppicando, scuotendo la testa "l'ho sempre considerata un'arte ma non ho mai avuto la possibilità di imparare" il fratello di Loco gli fece segno di sedersi accanto a lui, e così fece Nico.
Il riccio gli prese le mani appoggiandole sui tasti, tasti che suonati insieme formavano una melodia a lui sconosciuta ma che comunque apprezzava "cos'è?" Chiese poi, incuriosito dal fatto che pur non conoscendo la canzone gli piacesse come suonavano quei tasti premuti consecutivamente "è una canzone che a me piace molto" il ragazzo continuò a suonare da solo, tasto dopo tasto creavano una sinfonia che fece sorridere Nico "è una canzone di Ruth B. Si chiama superficial love" quel nome gli diceva qualcosa ma non riusciva a ricordare il testo della canzone, così si mise ad ammirare il ragazzo che nonostante stesse parlando mentre lo guardava, riusciva comunque ad azzeccare tutte le note della canzone.
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Crazy in love
Romanceavrebbe fatto di tutto per la persona che amava, anche se l'intera popolazione non glielo permetteva, anche se ciò comprendeva il commettere un crimine. non si sarebbe fermato neanche davanti ad un muro.