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Due settimane sono troppo lunghe, le giornate passano fin troppo lentamente, tutto sembra muoversi a rallentatore, il modo in cui si concepisce il tempo può variare molto quando si è annoiati e Louis lo è praticamente sempre da quando Harry è partito.
Okay, c'è comunque Niall, ma è completamente diverso il tipo di rapporto che ha con lui e spesso finiscono per annoiarsi insieme, il che non aiuta decisamente il suo stato mentale. Mancano pochi giorni al ritorno di Harry ma meno tempo manca e più sembra scorrere lentamente, si sentono il più possibile ma è comunque sempre una rapida chiamata o qualche scambio di messaggi durante la giornata, il fuso orario complica tutto quanto e, come se non bastasse, Harry è stressato a Tokyo con tutte le cose che sta facendo e si può percepire benissimo dalla sua voce scocciata dall'altra parte del telefono in gran parte delle loro chiamate quindi, di conseguenza, anche Louis è su di giri la maggior parte del tempo.
«Mi manchi, non puoi tornare prima?» chiede con tono gentile, avvolto nelle morbide coperte sul suo divano.
Continua a dormire lí, quando è da solo.
Il fatto è che se non c'è Harry non si sente ancora bene in un letto matrimoniale, troppi ricordi negativi.
L'orologio sullo schermo del telefono indica che sono le tre di notte a Londra, significa che stanno parlando già da mezz'ora, Louis lo ha dovuto chiamare assolutamente dato che non riesce a dormire in alcun modo. Si è già fumato una canna e ha guardato un film, di solito crolla come un ghiro con quelli romantici, ma non è servito a niente.
«Mi manchi tanto anche tu, Lou. Ma devi resistere ancora qualche giorno, pensi di riuscirci?» la voce di Harry è calda e confortante, assolutamente calmante.
«No.»
«Okay, beh, credo che allora il regalo che ti sto comprando lo terrò per me.»
«Non è giusto così!»
Louis sbuffa, ormai è così ovvio che gli piace ricevere regali, si sente ridicolo, davvero. Ma la risata che riesce a strappare ad Harry ne vale la pena, può benissimo diventare un dannato clown se quella risata spensierata poi è il risultato.
«Hey, tra poco devo andare ad un pranzo con...gente di cui non ricordo i nomi. Sono le undici di mattina qua, perché non dormi?»
C'è un brusio di sottofondo, persone che parlano una lingua sconosciuta misto a musica davvero tremenda appena udibile. Chiudendo gli occhi, Louis riesce a distinguere però il respiro di Harry, oppure è semplicemente troppo fatto e si immagina cose.
«Perché non sei qui, sei diventato il mio cuscino! Tu ci dormiresti senza il cuscino? Non credo.»
Un'altra piccola risata arriva alle sue orecchie, vorrebbe registrarla e poterla riascoltare nei prossimi giorni.
«Aw, mi piace quando diventi così dolce per la mancanza di sonno, piccolino. Sei così carino e nemmeno ti impegni! Comunque, rispondi a questa domanda: rosa e trasparente oppure nero?»
«Uhm. È per il regalo?» le guance di Louis vanno a fuoco, non sa gestire i complimenti e non crede ne sarà mai in grado, a questo punto.
Nasconde il viso tra le coperte tirandole su fino alla punta del naso, è così idiota, santo cielo.
«Si, e sono molto combattuto. Forse dovrei prenderli entrambi. Aspetta, c'è anche blu, mio Dio ci divento scemo qua. Solo a immaginarti...ti starebbe bene qualsiasi cosa, aiutami.»
«Quindi è qualcosa che si indossa, eh? Allora nero perché snellisce, grazie.»
C'è un breve istante di silenzio, quasi inquietante, in cui può giurare di sentire gli ingranaggi nella testa di Harry lavorare più intensamente.
«Ti ho dato troppi indizi e in più ho avuto una risposta pessima, dimmi il colore che ti piace, non farti paranoie per un momento e dimmi quello che vuoi e non quello che pensi vada meglio per idee che hai su di te che non approvo, non sostengo e non....»
«Okay, rosa. Dio, che tragedia» ridacchia per via del tono improvvisamente iper serio di Harry, interrompendolo prima che possa peggiorare.
«Non so perché, ma sospettavo avresti detto rosa. Okay, adesso devo andare, e tu devi dormire perché sono le tre laggiù e altrimenti mi arrabbio.»
«Ma non ho ancora sonno» si lagna, mettendo su un broncio davvero infantile.
«Non fare i capricci come sempre, dai, quando torno ti faccio i brownies per colazione se fai il bravo ragazzo.»
«Non è abbastanza convincente per mandarmi a letto, sai fare di meglio, lo sai.»
«Stai contrattando?»
«Forse, si» cambia posizione, abbraccia il cuscino con un braccio e una gamba mettendosi come fa di solito sopra di Harry.
«Lou, stai diventando ingordo, non ti bastano un regalo e i brownies? E se ci aggiungo una sessione di coccole pomeridiane?»
«Facciamo tutto il giorno e posso prendere in considerazione l'idea di dormire.»
«Sei tremendo, moccioso. E va bene! Adesso copriti per bene e chiudi gli occhi, presto sarò lì con te. Buonanotte, piccolino, e sogni d'oro.»
«Buonanotte, continui comunque a mancarmi!»
Quando riattacca, ha un sorriso sulle labbra e il telefono stretto al petto. Non vede l'ora che arrivi il fine settimana!




Don't let it break your heart, babyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora