Capitolo 16

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Pov's Azzurra

Io:"Cosa significa che sei nata Conte?" Chiedo a Grazia inarcando un sopracciglio. Che cazzo significa tutta questa storia?
G.C:"Sono la madre di vostro padre. Ho sposato un Valletta, ma vostro padre ha ben presto capito che non avrebbe avuto vita facile con quel cognome, così quando è diventato abbastanza grande ha preso il mio cognome, ha tagliato i ponti con tutti i Valletta, me compresa, ed ha iniziato a vivere la sua vita senza di noi." Queste parole mi lasciano spiazzata. Io sarei una Valletta? Che schifo.
E.C:"Quindi nostro "cugino" avrebbe provato a stuprare Azzurra?" Chiede Edoardo, virgolettando con le dita la parola cugino.
Lei sbianca, probabilmente non lo sapeva nemmeno.
G.C:"Non ne avevo idea. Probabilmente nemmeno Luca sa la verità su voi due, non credo in realtà che la sappia qualcuno a parte me e beh, voi adesso."
Mi alzo e faccio per andarmene, quando sento una mano trattenermi.
Mi volto e vedo Ciro che mi guarda, implorandomi con gli occhi di restare, così sbuffo e mi risiedo incrociando le braccia.

Io:"Non voglio sentire più alcuna parola uscire dalla tua cazzo di bocca, quindi hai un minuto per andartene e sparire dalle nostre vite. Sei stata lontano venticinque anni della nostra vita, non ti sarà difficile starci lontana per gli anni che verranno, o sbaglio? Noi siamo come papà, non vogliamo avere niente a che fare con quel mondo di merda." Non penso di essere mai stata così pacata e glaciale allo stesso tempo, ma questa persona, quella famiglia, quel mondo, mi fanno più schifo che paura ormai.
Sono contenta che mio padre, a suo tempo, abbia avuto la forza per staccarsi da loro. Probabilmente è anche per questo che mi sono innamorata di uno come Ciro, inconsciamente è come se fossi stata creata apposta per questo, come se fossi stata creata apposta per salvarlo dal baratro in cui volevano costringerlo a stare.
Ciro all'inizio non era forte, almeno quando l'ho conosciuto io, si faceva abbastanza condizionare dalla sua famiglia, ci ricascava ogni tanto anche se non voleva ma con il passare del tempo ha imparato a combattere per le cose in cui veramente credeva lui, non per le cose in cui lo costringevano a credere.
E mio padre evidentemente ha fatto la stessa cosa, io non ho molti ricordi di lui perché probabilmente, essendo femmina e piccola, quando succedeva qualcosa mi mandavano fuori Napoli a studiare o a fare qualsiasi altra cosa.

La signora, che non riesco in alcun modo a chiamare nonna, fortunatamente se n'è andata.
Ho gli sguardi degli altri puntati addosso, tranne quello di Edoardo che è nervoso quanto me.
Io:"Che c'è? Vi siete incantati?" Chiedo per poi alzarmi e andare fuori a fumare, seguita da mio fratello.

E.C:"Bambolina fermati!" Urla mio fratello quando vede che non sto semplicemente uscendo dal ristorante, ma mi sto dirigendo verso casa.
Io:"Che c'è Edo? Voglio andare a casa!" Tutta questa situazione è troppo stressante per me. Sento la testa girarmi, gli occhi si fanno pesanti e l'ultima cosa che vedo prima di svenire è il viso di mio fratello preoccupato.

Pov's Ciro
Edoardo e Azzurra non ci sono fuori dal ristorante, così decido di chiamare il mio amico.

Io: Edo dove siete?
E.C: Siamo in ospedale Ciro. Azzurra è svenuta.

Attacco la chiamata senza neanche rispondere e avviso gli altri per poi correre alla macchina con loro al seguito.
Sfreccio tra le vie di Napoli, evitando macchine e persone, sperando di arrivare il prima possibile da lei.
Appena arriviamo, ovviamente come dei dementi parliamo tutti insieme.

Infermiera:"PARLATE UNO PER VOLTA, NON SI CAPISCE NIENTE!" Ha anche ragione, ma deve abbassare i toni.
C.D.S:"Dov'è Azzurra Conte?" Chiede disperato Carmine, ha visto fin troppe volte Azzurra su un letto d'ospedale, e tutte le volte ha avuto paura che non sarebbe mai tornata a casa.
Infermiera:"Stanza infondo al corridoio sulla destra, c'è già suo fratello che mi aveva avvertito del vostro arrivo." Senza ascoltarla più, corro dalla mia Azzurra.

Io:"Cos'è successo Edoardo?" Sto entrando in crisi, non sapere le cose mi manda fuori di testa.
E.C:"Non lo so fra, la stanno ancora visitando. Sono così preoccupato, tutta questa situazione non ci voleva proprio." Sta piangendo, lo sento dalla sua voce rotta ed io non posso sopportare di vedere così le due persone più importanti della mia vita.  Carmine è in silenzio, a fissare un punto indefinito, non gli scende nemmeno una lacrima ma questo probabilmente solo perché non ne ha più.

Dopo una ventina di minuti il dottore finalmente esce.
Dott:"I parenti della ragazza?" Chiede osservandoci uno ad uno.
Edoardo alza la testa e va da lui.
E.C:"Sono il fratello, ma può parlare davanti a loro."
Dott:"La signorina ha avuto un calo di pressione causato da stress. Inoltre, considerando il suo stato, è meglio tenerla qua in osservazione."
E.C:"Mi scusi? Quale stato?" Chiede Edoardo confuso tanto quanto noi.
Dott:"Non lo sapete? La signorina aspetta un bambino!"

Diventerò padre?

Il migliore amico di mio fratello 2/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora