Capitolo 19

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Sono uscita dall'ospedale da un paio di giorni, la gravidanza prosegue benissimo così come le cose tra me e Ciro.
È sempre felice e rilassato, è finalmente una persona tranquilla in tutto e per tutto, i suoi demoni lo hanno abbandonato definitivamente e quando è con me, così come quando è con gli altri, ha sempre il sorriso stampato sulle labbra.
Più guardo il ragazzo dagli occhi neri, più mi rendo conto di quanto sono fortunata ad averlo incontrato, chi l'avrebbe mai detto che saremmo finiti così? All'inizio lo reputavo antipatico e bipolare, ma pian piano ho iniziato a conoscerlo e me ne sono follemente innamorata.
Amo quando ride, amo quando sbuffa contrariato, amo quando si scervella per fare qualcosa che riguarda noi, proprio come ora che, mentre io sono sul divano a riposare, ho accanto lui, Edoardo, Filippo e Carmine che stanno decidendo i tavoli per il matrimonio.

C.R:"Ma secondo voi possiamo mettere la mamma dei gemelli insieme ai genitori di Carmine? Ma come vi viene?" È esasperato, lo sento benissimo.
Mia mamma ha accettato di venire al matrimonio dichiarando che, nonostante tutto, siamo sempre i suoi figli e vuole esserci nei nostri momenti importanti. Inoltre ci ha raccontato quello che effettivamente le è successo: quando nostro padre è morto, i Valletta hanno iniziato a cercarla, volevano noi per farci entrare nel mondo della camorra e lei ha avuto paura. Per un attimo ha pensato di portarci a Milano con lei, ma poi ha pensato che se fosse scappata solo lei non ci avrebbero trovato, dato che nessuno avrebbe immaginato che avesse lasciato due bambini da soli. Solo ora che sono grande posso capire che tutto quello che ha fatto, lo ha fatto per proteggerci e poi dovrei ringraziarla, se non se ne fosse andata a Milano non avremmo mai conosciuto Filippo, che ormai è parte integrante della nostra famiglia allargata.

C.D.S:"E dove vuoi metterli? Non si possono fare tavoli piccoli, altrimenti vengono troppi tavoli!" Questi quattro insieme sono sempre quei ragazzini che mi hanno aiutata a crescere, che mi proteggevano.
E.C:"Ma che ne dite se assumessimo una wedding planner? Così pensa a tutto lei!" Dice Edoardo sbuffando.
Gli altri lo guardano in silenzio, come se avesse un ragno enorme in faccia, per poi iniziare a parlare tutti insieme. Dio che mal di testa!

Io:"ADESSO BASTA!" Urlo, facendo ammutolire tutti che si girano verso di me.
F.F:"Non facciamo arrabbiare la mamma che ci caccia a calci in culo." Ride sotto i baffi ma si blocca quando lo guardo male.
Io:"Edo ha ragione, assumetela e basta, almeno state tutti più tranquilli." Loro annuiscono senza azzardarsi ad obiettare ed io sorrido soddisfatta.
Io:"Edo ti devo chiedere una cosa."
E.C:"Tutto quello che vuoi amore mio."
Io:"Ecco vedi, volevo chiederti se volevi accompagnarmi all'altare..." Lo guardo incerta, non sicura della risposta.
E.C:"E me lo chiedi pure? Certo che voglio!" Ha gli occhi lucidi ed io pure, sono così contenta!
I ragazzi applaudono e poi tornano a discutere delle altre mille cose da sistemare per la cerimonia. Ho chiesto a Filippo di suonare il piano e ha accettato volentieri, così tutti hanno un ruolo nel nostro matrimonio: Edoardo, oltre ad accompagnarmi all'altare, è il testimone di Ciro così come Carmine; Nina e Beatrice sono le mie testimoni; Totò ci porterà le fedi e Gianni, Pietro ed Ezio si occuperanno dei discorsi.

Abbiamo deciso di sposarci a maggio, il 14 maggio, la data in cui ho conosciuto Ciro, ricorrenza speciale per noi.
Dato che siamo ancora a febbraio abbiamo ancora tutto il tempo del mondo, ma evidentemente loro non lo capiscono, il che mi fa molto ridere dato che solitamente è la donna ad essere quella sempre in ansia.


Due mesi dopo

Sono passati due mesi ormai, l'organizzazione del matrimonio va a gonfie vele, anche perché abbiamo deciso, di comune accordo, di sposarci dopo la nascita di nostro figlio ed, a proposito, oggi scopriremo il sesso finalmente.
Io e Ciro abbiamo già deciso i nomi sia se fosse femmina, sia se fosse maschio ed io non vedo l'ora di scoprirlo!

Io:"Hai preso tutto Ciro?" Chiedo portando una mano alla pancia, ormai visibile. Mia mamma, che è scesa da Milano insieme al papà di Filippo, mi da una mano come può e sono contenta di questo, ci siamo avvicinate molto ultimamente.
Mi dispiace solo che il padre di Ciro non sarà presente dato che è ancora in carcere, Ciro sostiene che sia meglio così, ma so bene quanto ci sta male e mi dispiace vederlo cosi.
Io e Pietro abbiamo provato a fargli avere un permesso, solo per il giorno del matrimonio, ma il giudice non ha acconsentito ritenendolo una persona troppo influente e pericolosa, così abbiamo dovuto cedere.

C.R:"Si ho preso tutto, possiamo andare!" Afferma dando un bacio prima a me e poi alla mia pancia.

Dopo una mezz'oretta siamo in ospedale e l'infermiera ci porta nella sala ginecologica facendomi accomodare sul lettino.

Dott:"Bene bene ragazzi, oggi finalmente scopriremo il sesso! Siete contenti?" Io e Ciro annuiamo e gli prendo la mano, stringendola forte. Lui mi guarda e mi posa un bacio in fronte.
Il dottore passa la macchinetta sulla mia pancia e sorride.
Dott:"È un bel maschietto, forte ed in salute!" Sorride, si è preso la mia gravidanza molto a cuore.
Dott:"Il parto è previsto tra esattamente sei mesi, il 22 settembre."
Io:"Grazie dottore, di tutto!" Affermo mentre mi ripulisco dal gel. Anche Ciro lo ringrazia e poi usciamo, programmando le visite future prima del parto.



Sei mesi dopo

Mi sono appena svegliata e scendo a fare colazione, Ciro è sotto la doccia.
Appena mi alzo dal letto e mi stiracchio, sento un liquido bagnarmi tutte le gambe. Abbasso lo sguardo e noto che mi si sono rotte le acque: panico!
Io:"CIRO! CORRI! DOBBIAMO ANDARE IN OSPEDALE, MI SI SONO ROTTE LE ACQUE!" Spero vivamente che mi abbia sentito. Fortunatamente è così, si è già vestito e ha preso la borsa del bambino, così senza creare ulteriori danni sfrecciamo verso l'ospedale, nel tragitto abbiamo chiamato tutti.

Entro il sala parto, dato che sono già pronta, e Ciro entra con me.
Dott:"Dai Azzurra spingi!"
Io:"Ma fa male!"
C.R:"Lo so che fa male amore, ma puoi farcela!"
Io:"Zitto tu, la prossima volta pensaci due volte prima di mettermi incinta! Ti odio!" Urlo contro Ciro, poverino si sta sorbendo tutti i miei insulti!
Dopo un numero indefinito di spinte, sento un pianto, il pianto più bello del mondo.
Io e Ciro scoppiamo in lacrime mentre il dottore taglia il cordone ombelicale.

Sono in stanza con Ciro e gli altri ragazzi e, dopo qualche minuto, ecco che arriva il nostro bambino.
Edoardo ha le lacrime agli occhi e lo guarda innamorato perso.
C.R:"Ecco qua il campione di papà!" Dice dandogli un leggero bacio per poi posarlo sul mio petto.

F.F:"Come lo avete chiamato?" Io e Ciro ci guardiamo, per poi guardare gli altri e parlare in contemporanea.

Io/C.R:"Vi presentiamo Edoardo Carmine Ricci."

Il migliore amico di mio fratello 2/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora