Sono fermo in macchina da venti minuti.
Pip e Leo sono andati prima, quindi mi hanno lasciato da solo a riflettere sulla vita umana e sul suo senso.
Non riesco a scendere, non voglio.
Sto letteralmente morendo di paura, perché lo rivedrò e nonostante non veda l'ora di farmi fottere da qualche parte, sono terrorizzato.
Riassunto di questi venti minuti: non voglio scendere perché non voglio vederla.
Non voglio osservare impotente loro due che sorridono felici e innamorati e che si scambiano bacetti e frasi romantiche.
Voglio rimanere qui, fermo, chiuso in macchina con le portiere bloccate.
Mi appoggio allo schienale, prima di saltare in aria dallo spavento quando qualcuno mi bussa sul finestrino.
Nel momento in cui vedo che è Perce, vado ancora più nel panico.
Lo sto evitando da quasi mezz'ora e ora lui rovina tutti i miei sforzi presentandosi come niente fosse, che diamine gli viene in mente?
"Jas, che ci fai chiuso qui?" mi chiede, e vorrei davvero dargli una risposta sensata.
Sul serio.
Ma tutto quello che mi esce è un balbettìo sconnesso.
"Avanti, apri la portiera" mi ordina, e non posso far altro che obbedire. Si sistema sul sedile del passeggero, fissandomi divertito. "Che c'è?" sbotto, incrociando le braccia. Ridacchia leggermente. "No niente, solo che è stupido tentare di ignorarmi se sei sotto casa mia" mi prende una guancia e la strizza, costringendomi a voltarmi verso di lui.
Lo guardo, è da troppo che non lo faccio.
Mi sporgo e gli do un leggero bacio, poi mi stacco.
Non voglio essere indiscreto, baciandolo sotto casa sua, davanti alla sua finestra, dove la sua ragazza potrebbe affacciarsi da un momento all'altro.
Ma lui non sembra farci caso, perché mi afferra i fianchi e mi trascina sul suo grembo, baciandomi voracemente. Impasta le labbra con le mie ed è più irruento del solito, tanto che un filo di saliva cola accanto alla mia bocca.
Mi allontano per respirare, guardandolo negli occhi.
"Sai" mi fa, sorridendo e passandomi le mani nei capelli. "Credo di non amarla" in questo momento, non so se essere felice o se incazzarmi di nuovo.
Insomma, perché andare a vivere con lei se non la ama?
Perché prendere in affitto un appartamento con una persona per la quale provi solo affetto?
Sicuramente nota la mia faccia contrariata, perché si acciglia. "Ho detto qualcosa di male?" chiede, e per una volta decido di parlargli come una persona civile e non per forza urlando o gemendo.
Prendo un respiro profondo.
"Perché andarci a vivere insieme, allora?" domando, appoggio i palmi aperti sul suo petto, reggendomi seduto sul suo bacino.
Evita il mio sguardo, fissa la strada come se potesse scendere dio dal cielo e farlo scappare da questa situazione.
Continuo a guardarlo, tentando di scorgere le sue iridi verdi e leggerle come ho sempre fatto.
Non me lo permette e viene salvato dalla mia suoneria che annuncia una chiamata in arrivo.
È Leo.
Rispondo.
"Ehi Jas, dove diamine sei?" mi chiede, sento la musica suonare lieve in sottofondo e il chiacchiericcio dei nostri amici è ridotto a un contorno inudibile rispetto alla voce squillante del mio amico. "Sono qui sotto, mi sono fermato a parlare con Percy, ora saliamo" posso immaginare la sua faccia contrariata, ma mette giù senza proteste. "Questa conversazione non finisce qui" gli punto un dito al petto e mi alzo, aprendo la portiera e scivolando giù dalle sue ginocchia.
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Choose me~Jercy
FanfictionCome si faceva a diventare il segreto di qualcuno? Com'era possibile che Jason si fosse fatto sfuggire le cose di mano? !Percy Jackson AU! !I personaggi non sono miei ma di Rick Riordan! !È una storia molto (all'incirca, non è proprio il termine ada...