L'università era movimentata.
A quanto pare, dalle voci che avevo sentito c'era un nuovo professore di psichiatria che non aveva una buona reputazione, già da svariati anni.
"Buenas." salutai sedendomi a tavola e il mio stomaco stava brontolando da svariati minuti, volevo mangiare.
Kabila arrivò per prendere i nostri ordini e notai l'araba arrivare, mi lanciò un'occhiataccia maliziosa indicando la ricciolina e scossi la testa nervosa.
Quest'ultima non mi guardò dopo averla rifiutata e sbuffai, ordinai giusto un caffè e annuì andandosene via subito.
"A quanto pare, qualcuno qui ha spezzato un cuore ricco di amore." mi punzecchiò ad una certa Berlino e incrociai le braccia al petto, nervosa.
"È la cosa che mi viene meglio, spezzare il cuore alle persone." dissi con un sorriso sulle labbra e Zulema rise sottovoce, tutti si voltarono a guardarla e lei alzo gli occhi al cielo scocciata.
"Che?" disse con il broncio e volevo baciarla per toglierlo ma non potevamo.
Era giorno.
Non eravamo da sole.
Avevamo delle fottute regole.
"Nulla." disse Saray guardandoci entrambe e dal suo sguardo ovviamente capii che sapeva tutto, di noi due.
Mi mordicchiai il labbro nervosa e per nascondere il mio rossore sulle guance afferrai la tazza di caffè portata da Kabila.
"Avete sentito del nuovo professore? Secondo me è un coglione." disse Tokyo spezzando questo silenzio imbarazzante e la ringraziai mentalmente.
Continuai a bere giocherellando con il telefono e l'araba mi mandò un messaggio che mi fece sussultare.zulemazahir: nervosa?
La guardai confusa alzando lo sguardo e la mia gamba tremava a dismisura, avevo solamente un brutto presentimento e scossi la testa serrando la mascella.
macarenaferreiro: voglio andare in aula e finire queste lezioni il prima possibile.
Zulema annuì con un sorrisetto in viso e parlò con la gitana di una festa che dovevano fare nel nostro solito locale.
"Guarda chi c'è." disse Saray dando una gomitata alla sua migliore amica e in lontananza vidi Eden arrivare.
La guardai in viso e aveva un'espressione arrabbiata, arrivò davanti a Zulema e si inchinò alla sua altezza lentamente.
"In teoria non dovresti venire qui, non è il tuo posto questo." disse nervosa ed Eden scoppiò a ridere per poi afferrarle il polso facendola alzare con forza.
Io non potevo permettermi di toccarla così come se niente fosse, ed era strano.
"Ti conviene non farmi girare il cazzo Zulema, lo sai a cosa mi riferisco e non sei nella posizione di parlare." le sussurrò minacciandola e serrai la mascella nel vedere che la mora non reagiva come suo solito.
C'era qualcosa che non andava.
Mi alzai di scatto, afferrando la mia borsa e filai dritta in aula perché se avessi reagito le avrei spaccato la faccia.
Il mio passo era veloce e mi sedetti al mio solito posto, aprendo i libri subito.
Disegnai per placare la mia ansia e dopo dieci minuti l'araba si sedette al mio fianco con un nervoso addosso sublime.
"Bionda." sussurrò guardando la mia mano muoversi in modo frenetico e mi fermai, girando la testa di lato.
"Dime." risposi tranquillamente e le sue mani stavano tremando a dismisura, non stava bene e appoggiai la matita per poi intrecciare le dita con le sue da sotto al tavolo cercando di calmarla.
"Sei arrabbiata?" sussurrò a bassa voce e scossi la testa, pensavo a quello che era successo e avevo un po' di paura.
"Ti ricordo che viviamo insieme e se fai qualche stronzata, mi trascini con te quindi dimmelo se qualcosa non va d'accordo?" dissi dolcemente e staccò la mano dalla mia innervosendosi.
"Non sono cazzi tuoi." sbottò alzando di poco la voce e alcune persone si girarono verso di noi, la guardai dritta negli occhi e il suo respiro era davvero accelerato.
"Va bene." mormorai riprendendo a disegnare e avevo le lacrime agli occhi perché non capiva, doveva cercare di parlare con me e non tenersi tutto dentro.
Sergio incominciò a spiegare un nuovo argomento e presi appunti, l'araba invece non scrisse nulla e aveva lo sguardo perso nel vuoto ma non mi azzardai a rivolgerle la parola.
"Il ragionamento e la razionalità sono determinanti per crearsi un varco nell'area del cervello che sovraintende gli aspetti logici e razionali." disse la voce profonda di Sergio e la mora alzò la mano, cogliendomi di sorpresa.
"E se una persona vuole mandare a quel paese la sua parte razionale?" disse facendo ridere alcune persone e tutti davvero, non smettevano di guardarla con curiosità e ammirazione.
"In quel caso Zulema, è un problema perché tutti noi dovremo avere un minimo di razionalità nel nostro cervello altrimenti è la fine." disse Sergio guardandola da lontano e anche io concordavo su ciò che diceva.
"Vuoi fare cazzate per tutta la vita?" le bisbigliai sottovoce e Zulema si voltò verso di me, avvicinandosi di poco per non farci sentire da nessuno.
"Sì." disse facendo spallucce e guardai le sue labbra, volevo baciarla perché dopo il nostro ultimo bacio erano passati precisamente due giorni.
Di totale indifferenza.
"Quindi tutte le cose che fai le reputi stronzate? Senza razionalità?" dissi mettendo la testa di lato e accarezzai di poco la sua coscia, facendola sorridere.
Si avvicinò lentamente al mio orecchio e menomale che nessuno si accorgeva di noi, perché sarebbe stato un problema.
Il suo fiato caldo solleticava il mio collo e inspirai il suo profumo inebriante, se mi fossi voltata di poco l'avrei baciata.
"Non tutte." disse in un sussurro e strinsi la sua coscia, facendola gemere di poco per la mia presa salda e forte.
Mi staccai con il fiatone e serrai le gambe mordendomi il labbro inferiore molto forte, non potevamo fare così a lezione.
Presi appunti, scrivendo tutto ciò che sentivo dire e non appena la lezione finì notai un post it affianco al mio banco.
Era da parte di Zulema e come al solito aveva la capacità di volatilizzarsi quando voleva lei in ogni momento della giornata.
Mi morsicai il labbro afferrandolo e lo lessi più di una volta, era una citazione di un'autore che a me piaceva tanto.
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middle of night
Romance➵ ZURENA. (gxg) Quando non riesci a controllare una cosa, essa riesce a prendere il controllo su di te, trasformandola in fuoco e passione. Paura e terrore nel rompere ogni limite, ma tutto ha una fine e le cose cambiano, sopratutto quando una scono...