26.

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a mi
con cualquier
detalle me haces
feliz.

Ero confusa.
La testa mi faceva male.
Tokyo disse una battuta e scoppiai a ridere sonoramente, stavo cercando di non pensare alla mia coinquilina che si era tranquillamente scopata una sconosciuta in bagno.
Avevo visto la scena in pieno.
"Sai bionda, devo dire che questo completo ti sta divinamente." disse Berlino con un bicchiere tra le mani e alzai gli occhi al cielo, ma per educazione lo ringraziai con sorriso forzato.
L'araba ad una certa si sedette nel divano davanti a me ed era tesa, i suoi occhi incrociarono i miei e feci finta di nulla rimanendo tranquilla al mio posto.
"Dov'eri?" mi domandò Saray e sistemai i miei occhiali da vista, incrociando poi le mie gambe fasciate da un pantalone più elegante del solito.
"Dovevo consegnare alcuni ritratti dato che tra un po' é Natale." spiegai ordinando un'altro drink e mi venne portato subito, lo sorseggiai tranquilla e Zulema sbuffò amareggiata.
Non capivo cosa avesse, la sua mascella era contratta e feci vagare lo sguardo in tutto il suo corpo, questo tubino mi stava facendo uscire davvero fuori di testa.
Era stupenda.
"E tu cosa vorresti per Natale?" mi domandò Rio e sorrisi, avevo già deciso e onestamente non vedevo l'ora.
"Segreto." dissi sarcastica alzandomi dal mio posto e tutti scoppiarono a ridere, sorrisi divertita afferrando il mio telefono e uscii fuori dato che volevo vedere se i soldi delle mie vendite erano stati versati.
Mi portai una sigaretta alle labbra e fumai appoggiandomi in un muretto, l'aria era fresca e in questo punto non c'era nessuno ma un rumore di tacchi mi fece sobbalzare sul posto.
Alzai lo sguardo e Zulema stava venendo verso di me, la guardai stupefatta e si fermò davanti al mio corpo incrociando le braccia al petto, era pensierosa.
"Non mi dici nulla?" sbottò furiosa e continuai a fumare, non sapevo a cosa si stesse riferendo.
"A proposito di cosa?" bisbigliai guardando il mio telefono e si avvicinò ancora di più, riuscivo a percepire la tensione in ogni cellula del mio corpo.
"Mi sono scopata una in bagno poco fa, e tu sai dire solo questo?" urlò ad un centimetro dal mio viso e scoppiai a ridere per la sua affermazione.
"Cosa vuoi da me? Sei libera di fare ciò che vuoi, ci siamo imposte delle regole dato che non abbiamo nessuna cazzo di relazione." dissi buttando la cicca in terra e bloccai il telefono mettendolo in tasca, odiavo quando mi si alzava la voce così senza motivo.
Non avevo fatto niente.
Zulema fece per parlare ma la bloccai, con uno sguardo a dir poco glaciale e non mi aveva mai vista in questo modo.
"E non azzardarti minimamente ad alzarmi la voce, se hai qualche problema risolvitelo ma evita di trattarmi di merda quando sappiamo entrambe che non c'entro nulla." ringhiai a denti stretti alzandomi dal muretto e i suoi occhi neri erano lucidi, mi guardò serrando la mascella e rimasi al mio posto aspettando che parlasse.
Il suo respiro era accelerato e il suo labbro inferiore incominciò a tremare, non sapevo cosa stava succedendo.
Si toccò il viso arrabbiata e camminò mettendosi una mano sul fianco, sospirai e mi guardai attorno afferrandole un polso attirandola vicino al mio corpo.
"Che c'è? Sono qui." sussurrai trascinandola in un posto al buio per non farci vedere da nessuno e la mia schiena era contro al muro, Zulema appoggiò la fronte contro la mia e sospirò a lungo.
Stava controllando la sua rabbia e strinse i pugni molto forte, non volevo che si facesse del male e mi alzai sulle punte cingendo il suo collo con le mie braccia.
L'abbracciai timidamente mettendo da parte l'orgoglio e volevo capire questa ragazza con tutta me stessa diamine.
"Non sei gelosa?" bisbigliò ad un certo punto con vocina esile e mi staccai, mettendo una ciocca dietro al suo orecchio pensando a cosa dirle.
Non eravamo niente.
Scopavamo e basta, ci eravamo imposte dei paletti appunto per non far accadere nulla nel nostro rapporto e ora non poteva dirmi una cosa del genere.
"No, non lo sono." dissi dicendole la verità ed era vero, non mi apparteneva come avrei voluto e le illusioni non mi piacevano proprio per niente.
La mora rise incredula abbassando lo sguardo ma le alzai il mento con due dita perché volevo guardarla e capire dai suoi occhi, cosa diavolo stava accadendo.
"Cosa hai provato quando mi hai visto con quella? Voglio sapere tutto cazzo e sii sincera con me." disse attaccandomi al muro con forza e annuii mordendomi il labbro inferiore.
I suoi muscoli erano tesi, aveva le vene evidenti e anche lei come me stava sicuramente provando qualcosa al di fuori dai nostri standard.
"Mi sono sentita confusa, la testa mi ha fatto male per vari secondi e non riesco ad identificare queste sensazioni nuove dentro di me." le spiegai con sincerità e avrei voluto spiegarle altro, ma non lo sapevo nemmeno io cosa stavo provando.
Non avevo mai provato un qualcosa del genere con una persona prima d'ora e Zulema lo sapeva davvero bene.
"Non so perché sono andata con quella e mi sento uno schifo." disse con la voce tremolante e posizionai le mani sulla sua vita, questo vestito era davvero stupendo e anche la scollatura che aveva le si addiceva proprio.
"Se ti andava di farlo, hai fatto bene. Non so cosa volevi che facessi ma il nostro rapporto non è una relazione e tu sei libera come lo sono io." dissi attirandola verso di me e mi guardò negli occhi, volevo parlare con lei di ogni cosa possibile ed immaginabile.
"Mi senti, tua?" domandò sottovoce e alzai la testa, sistemandomi gli occhiali da vista per guardarla meglio.
"No, per niente." dissi sincera e i nostri occhi diventarono lucidi, non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo e la stavo fissando con tanto dolore perché mi toglieva ogni maschera che avevo.
"Bene." disse staccandosi da me con uno sguardo offeso e mi toccai il viso nervosamente perché non riuscivo a capire cosa intendesse dire con quella domanda così spontanea.
"Non ti chiederò di aspettare se non mi chiedi di restare, lo sai?" sbottai andando dietro di lei e volevo baciarla da morire ma, nel vederla con quella mi faceva salire una nausea assurda.
La mora si voltò verso di me, con i muscoli del viso contratti e si morsicò il labbro incerta nel parlare o meno.
"Quando chiudo gli occhi ti vedo nell'ombra di ogni angolo remoto di questo cazzo di mondo e vorrei sapere se anche per te è lo stesso!" urlò con un tono di voce spezzato e serrai la mascella dato che non riuscivo a vederla in questo stato, tenevo a lei e cercai di non disintegrarmi davanti.
Non le risposi.
Avevo paura, ero terrorizzata perché stavamo andando oltre quando ci eravamo promesse tutto il contrario.
Il controllo, era svanito.
Le voltai le spalle ritornando dentro e l'avevo lasciata senza una risposta concreta, gli altri appena mi videro mi sorrisero ma Saray si accorse del mio sguardo ferito e mi venne incontro perché me ne stavo andando di corsa.
Non ce la facevo a stare in questo posto sapendo che c'era lei e non era tardi per rientrare a casa.
"Che è successo? Hey." disse senza farsi sentire dagli altri e mi avvicinai al suo orecchio, vedendo l'araba entrare cercandomi con lo sguardo.
"Abbiamo litigato, ho paura che possa fare qualche cazzata quindi stalle vicina per favore." sussurrai accarezzandole il braccio e la gitana annuì capendo già la situazione.
"So tutto." mormorò guardandomi negli occhi e arrossii di poco, mi mordicchiai l'interno della guancia e sospirai.
Era inevitabile.
"Non voglio perderla." le confessai decisa e la gitana sgranò gli occhi guardandomi a dir poco stupefatta.
"Perché mi guardi così?" domandai subito e il mio cuore stava battendo all'impazzata per questa situazione.
"Nessuno oltre a me, aveva mai detto una cosa del genere nei suoi confronti quindi sono sorpresa." disse a bassa voce e spalancai la bocca di poco, mi porsi lasciandole un bacio sulla guancia per ringraziarla e Saray mi abbracciò calorosamente sospirando per l'araba.
"Vado, devo schiarirmi le idee." dissi staccandomi e la mia amica annuí lasciandomi andare, avevo davvero la necessità di farlo e percepivo il suo sguardo bruciarmi la pelle.

middle of nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora