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1 month later.

Zulema era al mio fianco rilassata e sorrisi mentre sfogliavo il mio libro, sottolineando le cose più importanti.
Ormai io e l'araba stavamo convivendo e dividevamo i soldi dell'affitto, aveva lasciato il campus anche perché stava finendo la tesi e le mancavo due esami.
Era con me.
La cosa che mi piaceva di più era vedere le sue cose tra le mie, ci scambiavamo i vestiti e cucinavamo insieme.
Questo posto, era casa nostra.
"Mhm." mugugnò la mora accoccolandosi contro al mio corpo e appoggiò la testa sulla mia spalla baciando con molta cautela il mio collo.
"Devo finire di studiare." le dissi dolcemente appoggiando il libro sopra alle mie gambe e il braccio tatuato della mia ragazza strinse la mia vita esile.
"Piccola, non disturbo a nessuno." mi sussurrò con vocina esile come se fosse una bambina minuscola e sorrisi.
Strinsi la sua mano delicatamente mentre leggevo attentamente ciò che avevo davanti cercando di memorizzare.
Zulema alzò la testa fissandomi e arricciò le labbra facendomi corrucciare la fronte per il suo sguardo.
"Che vuoi, maniaca?" dissi facendola ridere e sorrisi mordendomi piano il labbro inferiore, era così rilassata da quando vivevamo insieme.
"Sei bella, quando sei così concentrata e si vede la tua fossetta." disse toccandola con l'indice e sorrisi, mi porsi verso al suo viso e la baciai.
La sua lingua cercò la mia ma la interruppi facendola sbuffare, voleva fare altro ma dovevo studiare per forza.
"5 minuti." borbottò cercando le mie labbra e me le morsicò tentando di chiudere il mio libro, ma scossi la testa spostandola a lato.
"Rubita." borbottò piagnucolando ed era quasi ora di cena, avevo fame ma l'indomani avevo l'ultimo esame della sessione e mi stavo impegnando tanto.
"Zule." la richiamai sgridandola e sospirò annuendo, si avvicinò lasciandomi un'altro bacio e uscì dalla camera filando in cucina con solo una camicia addosso.
Ancora dovevo realizzare che era qui con me e vedevo un'infinità di versioni che la caratterizzavano al 100%.
Il telefono mi vibrò e sorrisi notando che si trattava di Haruka, era tornata a Malaga e non vedevo l'ora di rivederla.

therealharuka: bomba esplode al cimitero: tutti morti.

Scoppiai a ridere visualizzando il suo messaggio e notai che stava scrivendo ancora, mi misi comoda a pancia in giù e aspettai la prossima battuta.

therealharuka: cosa succede all'acqua se un fulmine la colpisce? diventa corrente.

macarenaferreiro: mi manchi.

therealharuka: oddio! ci conosciamo? pensavo fossi mia madre, scusami devo aver sbagliato numero.

Alzai gli occhi al cielo e mi morsicai il labbro perché volevo far conoscere Zulema alla mia famiglia, stavamo insieme da un paio di mesi e le cose tra di noi erano serie assai.
Ma ero terrorizzata.
Letteralmente.
Sbuffai notando che il tempo stava passando velocemente e mi rimisi a lavoro studiando per un'ora intera concentrandomi come non mai.
Sapevo tutto di questo esame ed ero sicura al 100% che l'avrei superato.
Mi massaggiai le tempie appoggiando i libri sulla scrivania e aprii l'armadio afferrando una felpa di Zulema, non l'avevo mai vista e me la portai al viso inspirando il suo profumo inebriante.
Ero innamorata persa.
E il nostro amore cresceva a dismisura.
Dopo essermi cambiata tolsi ogni residuo di trucco e andai dalla mia ragazza in cucina, mi appoggiai sullo stipite della porta e stava cucinando.
L'osservai incantata e si era raccolta i capelli, indossava gli occhiali da vista e la sua frangia era impeccabile.
Aveva apparecchiato aggiungendo qualche candela e amavo quando lo faceva, rendeva questa casa unica.
La vidi portarsi la forchetta in bocca assaggiando ciò che stava cucinando e fece una smorfietta di approvazione.
Le sue gambe snelle erano in vista e anche la sua camicia era sbottonata di poco facendo intravedere l'intimo nero.
"Coño." mugugnai leccandomi le labbra e questa ragazza era così eccitante in qualsiasi vesti possibili.
Decisi di avanzare verso di lei cingendole la vita da dietro e le scoccai dei piccoli baci sulla spalla, sussultò di poco ma poi si rilassò continuando a cucinare.
"Studiato, nerd?" disse sorridendo appena e annuii, successivamente si alzò sulle punte e afferrò il coperchio appoggiandolo sopra alla pentola.
"Ho pensato di cucinarti qualcosa di sostanzioso dato che stai mangiando poco a causa degli esami." mi spiegò voltandosi verso di me e si appoggiò al bancone, mi emozionai sentendomi tanto amata e la baciai circondando il suo collo con le mie braccia esili.
Zulema si rilassò lasciandosi andare e intrecciammo le nostre lingue mentre accarezzava i miei fianchi stringendoli possessivamente, come al solito.
Con gli occhiali mi faceva impazzire.
Letteralmente.
Scese verso al mio collo facendomi indietreggiare e mi sollevò appoggiandomi sopra al bancone.
Spalancò le mie gambe infilandosi in mezzo e strinsi la sua vita mentre ci baciavamo con una passione assurda.
"Finalmente, non mi stavi considerando prima." borbottò con il broncio e alzai gli occhi al cielo mentre mi riattaccavo alle sue labbra.
"Dovevo studiare." dissi ribattendo ancora su questo punto qui e il mio scorpione sbuffò mugugnando.
"Non me ne frega un cazzo." disse staccandosi per spegnere il gas e la guardai rimanendo ancora sopra al bancone, a dir poco stupefatta.
Scolò la pasta senza bruciarsi e fissai le sue mani perfette, gemetti sottovoce per quanto fosse bella e mise una porzione abbondante apposta sul mio piatto.
Si sedette a tavola e inarcò un sopracciglio confusa nel vedermi ancora seduta, la stavo fissando curiosa.
"Che ci fai lì? Devi mangiare." disse sgridandomi e girò in modo impeccabile gli spaghetti con la forchetta.
"Non ho fame di cibo." sussurrai scendendo dal bancone e mi sedetti incominciando a mangiare lentamente.
Zulema si bloccò masticando piano e ci guardammo dritte negli occhi, il nostro fuoco non si era mai cessato e avevamo il vizio di provocarci a vicenda.
"Interessante." mugugnò la mora incrociando le sue gambe snelle e bevve un sorso d'acqua, la pasta che aveva cucinato era buonissima e me la gustai.
Ma volevo altro.
Continuammo a mangiare in silenzio e ci stavamo divorando con lo sguardo facendo gara a chi cedeva per prima.
Dopo aver finito mi alzai sotto al suo sguardo di fuoco e incominciai a depositare il tutto nella lavastoviglie.
"Ti aiuto." disse la mora alzandosi e si mise davanti al mio corpo, inchinandosi come se niente fosse contro di me.
Facendo scontrare i nostri bacini.
Chiusi gli occhi mordendomi il labbro e mi stava provocando alla grande come sempre, era tanto brava in questo.
"Ups, mi sono bagnata." disse chiudendo il rubinetto del lavandino e aveva fatto cadere accidentalmente un po' di acqua sulla sua camicia.
Se la sbottonò sotto al mio sguardo predatore e rimase in intimo come se niente fosse, il suo fisico era risaltato insieme ai suoi tatuaggi e ancora non ci credevo che lei era mia al 100%.
Quel misero pezzo di stoffa cadde a terra e mi appoggiai contro al bancone mentre con le dita, tracciavo le mie labbra.
Già sapevo che la convivenza con questa figlia di puttana sarebbe stata difficile.
Molto difficile.
Ci guardammo dritte negli occhi mentre mi regalava un sorrisetto malizioso e feci finta di niente, riordinando il tavolo.
Mi stava sfidando.
Zulema mi diede le spalle apposta in modo tale che potessi guardare tutto il suo fisico da dietro e gemetti sottovoce.
Andò in camera senza dire una parola e la raggiunsi camminando piano, percependo il mio battito cardiaco accelerare come se non ci fosse un domani.
"Mi stai, sfidando?" dissi vedendola guardarsi allo specchio in bagno e vederla in intimo, con quei tatuaggi in vista mi faceva uscire fuori di testa.
"La nostra relazione non è composta da questo? Mhm?" disse con voce rauca asciugandosi il viso dato che si era lavata i denti e la raggiunsi.
Afferrai il mio spazzolino con la mano che tremava appena e spazzolai senza smettere di guardarla attentamente.
Stavo cercando di mantenere la calma ma la mia testa era invasa da come avrei potuto farla mia.
Zulema si guardò un ultima volta allo specchio mentre toglievo i residui di dentifricio dai lati della mia bocca e prima di andare in camera, sfiorò il mio lobo con le sue labbra ansimando piano.
Chiusi gli occhi con forza stringendo il lavandino con una mano e le mie nocche sbiancarono mentre il mio autocontrollo andava tranquillamente a quel paese.
Mi toccai nervosamente i capelli e serrai la mascella, la mora intanto stava guardando nell'armadio per vestirsi ma non appena arrivai alle sue spalle chiusi l'anta sbattendola con molta forza.
"Maca che cazz-" disse cercando di voltarsi ma afferrai la sua lunga coda facendola poi urtare contro di esso.
Le scappò un gemito rumoroso e arrotolai i suoi capelli neri nella mia mano, tenendola davvero ferma.
"Sai, Zulema.." sussurrai facendola sogghignare per la mia forza e sapevo che poteva liberarsi, ma le piaceva quando prendevo il controllo così.
Era in balia di me.
"Sei la parte dominante in questa relazione ma dimentichi che mi hai svelato i tuoi trucchetti proprio in quel meraviglioso letto ogni notte." le dissi contro al suo orecchio e affondai le unghie sul suo fianco percependo i suoi muscoli contrarsi, trattenendo un gemito.
"Perché stai parlando? Dimostrami cosa sai fare allora, coraggio." sbottò nervosa e la scaraventai dritta sul nostro letto, bloccandola a pancia in giù.
Avevo il fiatone per quanto diavolo fossi eccitata e mi abbassai facendo scorrere la mia lingua in tutta la sua schiena.
Avevo un'esame domani.
Maledizione.
Allungai il braccio aprendo il cassetto e la mora gemette sottovoce ridendo leggermente per la mia autorità.
Strinsi lo strap attorno alla mia vita velocemente e avevo imparato grazie alla mia ragazza, che già era consapevole del fatto che ero maledettamente furiosa.
"Spogliarti così, senza nessuno scrupolo davanti a tutti." iniziai con la mia ramanzina e le diedi uno schiaffo fortissimo sul gluteo, per punirla.
Zulema fece per parlare ma schiacciai il suo viso contro al materasso cercando di non farle male e la interruppi.
"Come cazzo ti sei permessa?" dissi alzando di poco la voce e le lasciai una scia di baci facendola ridere in preda al piacere, la verità era che ero tanto seria.
Salii verso al suo corpo facendole percepire la freddezza del nostro giocattolo preferito e le vennero i brividi.
"Sei mia, e basta." dissi decisa e annuì rubandomi un bacio casto che durò vari secondi, le morsicai il labbro scendendo con i baci e non appena arrivai al suo gluteo glielo morsicai abbastanza forte.
Non mi staccai fino a quando non le lasciai tantissimo il segno e mi leccai le labbra, togliendo quel misero pezzo di stoffa afferrando saldamente i suoi polsi.
Glieli bloccai tramite esso dietro la schiena e mi guardò sconvolta come non aveva mai fatto in vita sua.
"Ricordi qualcosa? Mi pare di averlo già visto farlo da qualcun altro." dissi mordendomi il labbro e il modo in cui padroneggiavo sulla sua persona era un qualcosa che mi faceva sentire potente.
Posizionai le mani sui suoi fianchi e la sollevai trascinandola vicino alla testata del letto in modo tale che potesse appoggiare la testa sul cuscino.
Amavo prendermi cura di lei.
"Vaffanculo, bionda." mugugnò cercando di liberarsi ma l'avevo stretta abbastanza bene.
Feci scivolare l'indice in tutta la sua colonna vertebrale e tracciai il suo tatuaggio percependo dei brividi assurdi formarsi sulla sua pelle.
Baciai vari punti dove c'erano le sue cicatrici e le sfiorai con il labbro inferiore salendo lentamente verso al suo collo.
Le strappai un gemito dopo averle lasciato un segno violaceo e afferrai lo strap facendolo scivolare lentamente tra le sue gambe, entrando dentro di lei.
La sentii sussultare ed era così inerme sotto di me, con le mani bloccate.
Questa situazione era assurda.
Ma si fidava di me.
Un gemito rumoroso riecheggiò su tutta la stanza non appena diedi un colpo secco e la ragazza sotto di me tremò come una foglia, ansimando veloce.
Con una mano strinsi la sua coda e con l'altra i suoi polsi bloccandola ancora di più sotto al mio corpo.
"Por.. favor." mi bisbigliò morsicando il cuscino e diedi un'altra spinta applicando tutta la forza che avevo nei muscoli.
I miei capelli andarono davanti al viso e tirai la sua coda scoprendole il collo, mi mossi più velocemente facendole rilasciare degli ansimi strozzati e la sua pelle a contatto con la mia era bollente.
Alzai la testa osservando i nostri riflessi e inutile dirlo ma posizionare gli specchi in quel punto era stata un'idea geniale.
I gemiti della mora mi stavano facendo uscire fuori di testa e strinsi il suo collo da dietro, afferrando anche la catena che portava attorno affondando di poco le unghie sulla sua pelle delicata.
"Macarena." mi richiamò cercando di serrare le gambe dal troppo piacere ma con mossa veloce posizionai le mani sulle sue cosce e gliele aprì di scatto.
Diedi una spinta forte con il bacino facendola crollare nuovamente sul materasso e le strappai un grido.
Ansimai anche io a causa dei miei movimenti precisi e cercai appiglio attorno al suo polsi, permettendomi di muovermi sempre più forte.
"Non fermarti." mi ordinò soffocando i gemiti contro al cuscino ma volevo sentirla da morire quindi lo spostai facendola imprecare sottovoce.
Ovvio che non mi sarei fermata.
Nell'aria nonostante tutte le nostre provocazioni c'era il mio amore per lei che cresceva a dismisura come non mai.
Scivolavo in modo impeccabile dentro di lei e nel mentre che continuavo a rilasciare delle spinte secche sfilai la felpa che portavo, lanciandola in terra.
Rimasi in intimo e alcune goccioline di sudore scendevano lungo la mia valle dei seni, con i muscoli che mi facevano male talmente erano contratti.
I miei movimenti erano lenti e poche volte prendevo in mano la situazione così.
"Madre mía." sussurrai con il fiatone e ogni tanto mi scappavano dei piccoli gemiti di piacere nel sentire la mia ragazza sotto di me, godere così tanto.
Zulema urlò ripetutamente contorcendosi ma era impossibile dato che stavo stringendo i suoi polsi con forza.
Urlò il mio nome più forte del dovuto e morsicai la sua spalla stendendomi sopra di lei, facendole sentire i miei ansimi eccitati contro al suo orecchio.
Ma non mi fermai.
Liberai i suoi polsi lasciandola libera ma glieli afferrai sbattendoli contro la testata del letto, dando dei colpi secchi e forti.
I nostri corpi erano attaccati ed ero sorpresa per il modo in cui la stavo tenendo ferma, nonostante si dimenasse.
"Bionda." urlò gemendo il mio nome e assecondai il bacino con i suoi movimenti mentre riprendevo un pochino di fiato.
"Quanto ti amo, maledizione." sbottai baciandole la spalla nuda e intrecciammo le nostre dita dando un ultima spinta.
Zulema tremò come non aveva mai fatto in vita sua e aveva dei piccoli spasmi in tutto il corpo, mi morsicai il labbro abbassando lo sguardo e sgranai gli occhi spalancando poi la bocca.
Era venuta in un modo diverso dal solito e speravo con tutto il cuore di non averle fatto neanche il minimo male.
"Ma guarda un po'." bisbigliai non uscendo ancora da lei e sulle mie labbra spuntò un sorriso divertito assai.
Questa notte era un deja-vu.
L'araba riprese fiato e baciai tutta la sua schiena facendola rilassare tanto, sfilai lo strap mordendomi il labbro e per la prima volta da quando ci conoscevamo l'avevo portare al di sopra: dell'apice.
Ero sconvolta.
Ma orgogliosa per averle regalato un piacere al di fuori dal normale.
"A quanto pare, sono la tua prima volta amore mio e.." sussurrai lasciandola libera e si mise a pancia in su sciogliendosi poi la coda.
La fronte era leggermente sudata e il suo petto faceva su e giù, distese le gambe che tremavano a dismisura ma mi infilai in mezzo portandomele sulla mia vita.
"Non mi era mai successo." disse con le guance in fiamme e subito ricordai di quando lei aveva fatto lo stesso con me.
"Ho mantenuto la promessa." le ricordai severa e annuì facendosi scappare un piccolo gemito esausto.
L'avevo distrutta davvero questa volta.
Ma voleva le dimostrazioni, no?
E poi, i suoi occhi neri si posarono sui miei verdi e mi fissò mentre con le dita tracciavo la sua coscia posizionata in modo impeccabile sul mio fianco.
Le vennero le lacrime agli occhi e una tracciò il suo tatuaggio ma l'asciugai baciandole dolcemente le labbra.
"Che c'è? Hey." dissi preoccupata inarcando un sopracciglio confusa e prese un lungo respiro profondo mentre mi intimava di togliermi dal suo corpo.
Si mise seduta coprendosi con il lenzuolo ed era una meraviglia vederla con tutti i capelli scompigliati.
Le labbra gonfie.
I brividi sulla sua pelle.
Senza trucco.
Con i miei marchi in vista.
Ma questa volta ero spaventata da cosa stava per dirmi e lo stomaco mi fece male, pensavo di aver sbagliato qualcosa e feci subito mente locale.
Magari ero stata troppo rude.
La mora si torturò le mani e mi fissò guardando poi le mie labbra e tutto il mio corpo, facendomi sentire sua al 100%.
"È che, ti amo davvero." disse come se fosse la cosa più naturale del mondo e sembrava una bambina minuscola.
Mi morsicai il labbro inferiore cercando di non scoppiare a piangere e le sorrisi mentre la vedevo rilassarsi un po'.
"Voglio sposarti, voglio avere una famiglia con te e magari comprare una villa con tanti piccoli mini te che corrono in giardino." disse soffocando un singhiozzo e l'afferrai per la vita in modo tale che potesse sedersi sopra alle mie cosce, volevo vederla bene in viso.
Asciugai ogni singola lacrima mentre la fissavo emozionarsi dalla pura felicità e ci baciammo lentamente e con tantissimo amore, come al solito.
Già avevamo fatto pace.
"Ti amo, ti amo da morire." dissi tra un bacio e l'altro e chiusi gli occhi accarezzando la sua schiena piano.
Zulema invece aveva una mano tra i miei capelli biondi e li strinse forte mentre mi faceva distendere sotto di lei, subito mi feci piccola davanti alla sua potenza e infilò lentamente la lingua dentro alla mia bocca.
Le lenzuola erano attorno ai nostri corpi e fissai il nostro riflesso, sorrisi tracciando la sua schiena con le unghie e al solo pensiero che avrei passato tutta la mia vita con lei mi rendeva felice.
Felice per davvero.
Le sue labbra erano sul mio collo e lo baciò dolcemente lasciandomi qualche morsetto piacevole, sulla scrivania notai la montagna di libri e qualche appunto era sparso anche sul letto.
Rilasciai un sospiro colmo di piacere e afferrai il volto della mia ragazza baciandola con passione, fregandomene di tutto il resto passando una notte indimenticabile e ricca di amore.

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