PESCE FUOR D'ACQUA [ Parte Due ]

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<< Isabelle ho bisogno di te, lui chiede di te >>

Deglutisco rumorosamente guardando la versione più allarmata di sempre di Daniel che mi squadra da testa a piedi quasi invitandomi a seguirlo il prima possibile. Vedo che i suoi occhi si fissano per qualche secondo sulla maglia che indosso ed io mi maledico mentalmente per non essermi cambiata prima, incrocio le braccia petto per evitare di dare ulteriormente nell'occhio.

<< Ho bisogno di cambiarmi prima. Non posso essere vista così >> farfuglio mentre Daniel annuisce velocemente abbassando lo sguardo. Ritorno dentro la stanza il più veloce possibile abbassandomi prima verso la valigia per recuperare qualche vestito e poi mi chiudo in bagno infilandomi un paio di leggings neri e un maglioncino bianco.

Appena torno davanti alla porta trovo Daniel nella stessa identica posizione in cui l'ho lasciato appoggiato allo stipite della porta che guarda il corridoio controllando di non aver disturbato nessuno con la sua intrusione nella mia stanza. Mi vede arrivare sorridendo nervosamente e aspetta che chiuda la porta della camera prima di iniziare a camminare guidandomi nei corridoi dell'hotel. Lo prendo un braccio quando passiamo davanti alla stanza di Charles, poco lontana dalla mia, e lo supplico sottovoce di non fare nessun rumore mentre ci avviamo verso il piano terra senza la presenza di nessun ospite al di fuori di noi due.

Aumentiamo entrambi il passo quando arriviamo alle scale e le percorriamo in pochi secondi passando davanti alla reception ancora aperta per spostarci verso un corridoio più isolato dal resto delle camere, riconosco la camera di Pierre e quindi immagino che si tratti delle stanze per Redbull e Alpha Tauri.

<< So cosa stai pensando Daniel, ma è più complicato di quello che pensi >> dico non smettendo di camminare mentre l'australiano si volta di scatto per in istante prima di fermarsi davanti alla porta di una stanza d'hotel. Si gira completamente verso di me appoggiando una mano sulla maniglia e scuote la testa puntando i suoi occhi scuri nei miei.

<< Credimi non sai a cosa sto pensando, ma non potrei mai pensare male né di te né di Max so che è complicato Isabelle >> risponde mentre io mi sento leggermente più sollevata. Accenno un sorriso e annuisco prendendo un respiro profondo mentre Daniel gira la maniglia lentamente evitando di fare troppo rumore in piena notte.

Il piccolo atrio della stanza è completamente buio tanto che faccio fatica ad avviarmi verso la camera da letto mentre il rumore della porta che si chiude mi fa sobbalzare. Daniel si avvicina indicandomi una piccola luce sulla destra della stanza, molto sottile che esce da una fessura lasciata aperta. Mentre l'ansia si impossessa della mia mente lascio che Daniel mi sorpassi mettendosi davanti a me per fare in modo di riuscire ad aprire la porta e quando si spalanca rimango pietrificata, ancora dietro le spalle dell'australiano. Lo specchio sopra il lavandino è in frantumi e l'intera stanza sottosopra: asciugami per terra, la tenda della doccia strappata per metà e qualsiasi tipo di prodotto dell'hotel sparso per il pavimento. Ma l'immagine che più impressiona è quella di Max appoggiato con la schiena contro la parete del bagno che alza la testa appena vede la porta aprirsi mentre i suoi occhi azzurri sono di un colore rossastro e il suo viso della stessa colorazione.

<< Non si bussa Daniel? >> biascica con una smorfia fissando l'amico con aria infastidita. Daniel non dice una parola ma si sposta di lato facendo in modo che Max mi veda dietro di lui e a quel punto la sua espressione cambia in pochi secondi radicalmente, vedo i muscoli del collo irrigidirsi ma il suo sguardo non si sposta dal mio.

<< Penso di essere di troppo in questo momento, torno più tardi per vedere se va tutto bene >> mi avvisa Daniel appoggiandomi una mano sulla spalla prima di scomparire dietro di noi verso il resto della stanza ancora totalmente al buio. Muovo qualche passo verso Max ancora sul pavimento che ha chiuso gli occhi poggiando la nuca contro il muro, rimane in silenzio probabilmente non aspettandomi qui.

NEMESI // @MAX VERSTAPPEN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora