Entro nella stanza dell'albergo di Interlagos nel silenzio più totale. Sulla sedia accanto al letto c'è ancora appoggiata la maglia nera che Max usa per dormire e la mia vestaglia grigia. Non percorro neanche tutto il perimetro della suite e mi dirigo velocemente verso il balcone armeggiando nella borsa che porto ancora in spalla in cerca di una sigaretta e dell'accendino.
È proprio mentre faccio il primo tiro che sento un rumore provenire dall'interno del bagno, faccio passare il fumo davanti al mio viso e poi mi decido a rientrare seguendo il suono che si fa sempre più frenetico, sembrano vari oggetti scagliati, uno dopo l'altro. Appena entro nel bagno mi ritrovo davanti la figura di Max chinato sopra la sua valigia, occupato a riempirla delle sue cose, neanche si accorge della mia presenza.
<< Max? >> lo richiamo quasi in un sussurro.
Si volta solo di lato, mi guarda di sbieco e poi torna a fare quello che stava facendo prima lasciandomi con la visuale della sua schiena tesa verso il basso.
<< Hai fumato? >> chiede lui con tono freddo, distaccato, completamente piatto come quando risponde alle domande dei giornalisti che tanto lo annoiano.
<< Si e allora? >> rispondo leggermente scocciata dal suo atteggiamento.
<< Avevi smesso dall'incidente di Charlotte >> risponde voltandosi per chiudere la zip della valigia con una leggera smorfia sul viso << Ma a quanto pare ci ricaschi sempre Isabelle >> .
Mette una certa pressione nella voce quando pronuncia il mio nome che non posso fare a meno di notare, e infatti appoggio subito accendino e pacchetto di sigarette sul lavandino avvicinandomi a lui per bloccarlo per le spalle.
<< Che succede Max? >> chiedo a bassa voce facendo scontrare i nostri occhi, cerco di lasciarlo agli sgoccioli e farmi dire la verità.
Lui non risponde e mentre allungo una mano verso il suo viso, mi prende per i fianchi bruscamente facendomi quasi perdere l'equilibrio. Sbatto le palpebre un paio di volte incrociando il suo sguardo che svela attraverso gli occhi dell'altro, c'è della rabbia. La pressione sui miei fianchi aumenta, sento i suoi polpastrelli bollenti attraverso il tessuto dei jeans che mi fasciano le gambe.
<< Perché non mi parli? >> chiedo appoggiando la mano verso un braccio proteso verso di me. Adesso i nostri visi sono vicinissimi e questo incontro ravvicinato tra noi mi fa quasi girare la testa.
<< Quando la smetterai di rovinarti con questa merda? >> soffia a pochi centimetri dalle mie labbra, il suo sguardo indugia verso il basso. Mi sporgo verso di lui baciandolo piano ma appena le nostre labbra si incontrano il bacio diventa irruente e riesco ancora a percepire la rabbia di Max.
Le sue mani mi esplorano, sono ormai finite sotto la camicetta che indosso e senza accorgermene ci siamo spostati vicino al letto, sul quale mi adagia senza smettere di baciarmi. Non è un bacio romantico, tutt'altro, e si sta lentamente trasformando in qualcosa di diverso.
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NEMESI // @MAX VERSTAPPEN
RomanceIsabelle Carpinelli conosce Charles Leclerc dalle elementari, il loro rapporto d'amicizia è una delle certezze della vita della monegasca. È cresciuta tra motori e sogni in parte realizzati, la sua boutique è la cosa a cui tiene di più al mondo e il...