NORMALITÀ [ 16 ]

1.1K 49 6
                                    

Gennaio 2013

<< Isabelle quando sei pronta raggiungici. Ti aspettiamo in macchina >> disse Hervé facendomi annuire mentre salutavo Charles da lontano proprio dietro le sue spalle. Mi riservò uno dei suoi dolci sorrisi prima di allontanarsi accanto al figlio.

Mi incamminai di nuovo verso il garage guardando il kart del mio migliore amico scintillare con le ultime luci del pomeriggio, il sole stava tramontando e a me spettava il compito di pulire tutto prima di tornare a Montecarlo.

Proprio mentre passavo la spugna sulla parte anteriore del telaio vidi nel riflesso il viso di Max dietro l'ombra della mia testa. Sorrisi prima di voltarmi e guardarlo imbarazzata ancora con la spugna nella mano destra.

<< Che fai? >> chiese guardandomi curioso con i suoi occhi blu. Indicai la spugna in silenzio prima di lasciarmi andare in un sospiro scocciato e riprendere il lavoro mezzo completato.

<< Vuoi stare lì a fissarmi? >> chiesi lasciando la spugna per terra prima di sfregare le mani nel tessuto della salopette. Avevo legato i capelli in una crocchia proprio perché avevo il vizio di toccarli troppo spesso.

<< Sei carina >> rispose con una faccia da schiaffi che mi fece subito arrossire dalla vergogna. Avevo la netta sensazione che non fosse serio dato che sentivo l'odore del fango finito sulle mie guance.

<< Smettila >> risposi semplicemente distogliendo lo sguardo da lui per tornare a guardare il kart, abbandonato in disparte.

Max mi guardò subito accigliato tenendo il casco usato in gara e piegò il viso come per invitarmi a spiegarmi meglio.

<< Potresti quasi piacermi Max Verstappen, quindi smettila >> dissi guardandolo di nuovo mentre sentivo le guance arrossarsi per l'imbarazzo. Lui era rimasto impassibile fissandomi senza nessuna esitazione e si era avvicinato prendendomi per mano.

Avevo sentito i brividi percorrermi il corpo mentre si avvicinava lentamente a me ma avevo provato in tutti i modi a rimanere calma.

<< Impossibile >> disse accarezzandomi una guancia.

<< Perché? >>

<< Io e te siamo troppo diversi. A te non piacciono i ragazzi come me >> disse serio lasciandomi sola.

Nello stesso momento in cui spostava la mano dal mio viso, un senso di delusione mi aveva iniziato a scavare dentro nel profondo. Ed era colpa sua.

Era tutta colpa sua, eppure non riuscivo ad odiarlo.

[...]

Max è addormentato nel posto davanti a me sul jet durante il viaggio di ritorno a Montecarlo.

Il suo viso rilassato e il movimento del petto regolare e rilassato hanno poco a che fare con il suo atteggiamento di tutti i giorni, eppure mi perdo a guardarlo.

Non ho chiuso occhio nemmeno per una decina di minuti. L'immagine dello sguardo di Jos mi fluttua nella mente non lasciandomi in pace nemmeno un secondo, c'è voluto l'aiuto di Sophie per mandarlo via da noi il giorno della gara in Olanda e io mi sono rifiutata di essere presente alla cena dei festeggiamenti dato che lui sarebbe stato lì di certo.

NEMESI // @MAX VERSTAPPEN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora