" Un altro giorno, un'altra missione" pensò Bucky preparandosi, ma non sapeva quante cose sarebbero cambiate quel giorno.
Dopo il reset giornaliero il soldato d'inverno partì.
Era così vicino all'uccidere un'altra persona , ma arrivò lei.
Lei...la persona che aveva combattuto più di tutti. Lei...il primo amore del sergente Barnes.
Ora lei era lì, cambiata di aspetto si, però il suo cuore era rimasto a quel giorno, il giorno in cui lo aveva visto per la prima volta.
I loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondo, ma quella le bastò per riconoscerlo, nonostante la maschera e gli occhiali che egli indossava.
Essa si avvicinò velocemente, con il volto dominato da un sorriso e gli occhi colmi di lacrime di gioia.
Corse, corse e corse fino ad arrivare a quella che pensava fosse la sua persona, la sua metà, quella che era morta anni e anni orsono ,quella che ha amato dal primo istante.
Appena arrivata al suo amato, esso si tolse gli occhiali tenendo ancora per il collo il malcapitato.
Lei si fermò, non capendo niente di cosa stesse facendo James. Lo chiamò con un filo di voce, tra il nervoso e il preoccupato.
<B-bucky...che ti succede?> appena lo vide avvicinarsi lasciando andare l'ometto si allontanò presa da brividi misti di freddo e paura.
L'espressione dell'uomo era glaciale, non lasciava trasparire alcuna minima emozione.
<Chi diavolo è Bucky...> sussurrò stoppandosi all'istante.
Un ricordo gli passò la mente in un momento. Scosse la testa mugugnando parole confuse e spezzate.
<S-sei tu Bucky, non ricordi?> Lei cercò in moltissimi modi di riportarlo alla realtà, ma il blocco sembrava davvero indistruttibile.
Sembrava...
Dopo qualche ora di parole e combattimenti affiatati, finalmente iniziò a capire chi aveva davanti.
<T-tu...sei tu.> Il soldato si bloccò, preso da ricordi quasi sovrastanti sulla loro vita insieme.
<Barnes, amore, fermati te ne prego.> sussurrò lei stanca morta.
Il soldato si accasciò a terra quasi inerme e l'altra si precipitò a prenderlo e portarlo, seppur con qualche difficoltà.
<Non ti abbandonerò mai Bucky, mai.> ed usò tutte le forse rimaste per portarlo nel suo appartamento e sistemarlo sul divano con ghiaccio sulla testa e copertina sul corpo.
Iniziò poi a medicarlo lentamente, non volendo lui si svegliasse ma, appena vide il braccio in vibranio, sussultò cadendo.
Lui si svegliò e si mise subito sull'attenti, in piedi con le mani chiuse a pugno, mentre la ragazza si allontanò con le mani avanti.
<Sono sempre io Buck, sono io.> Appena nota che si è stabilizzato si rinzia ad avvicinare, sussurrando parole confortanti per farlo calmare.
Abbassò le mani lentamente, sentendosi finalmente al sicuro con la sua amata.
<S-sto iniziando a...ricordare.> Lei a quest'affermazione sorrise come mai aveva fatto prima di allora ed andò ad abbracciarlo.
<Sei qui, sei qui.> sussurrò così tante volte da farsi venire quasi i girament5i di testa.
<Sono io e son qui amore, mi dispiace così tanto per tutto.> ti stringe a sé con una dolcezza inimmaginabile.
<Non è colpa tua, ora è tutto passato.> Posò e labbra su quelle del suo compagno, leggermente screpolate ma comunque bellissime e buonissime.
<Mi sei mancata da morire piccola, davvero. Ogni giorno la prima cosa che mi ricordavo eri tu, solo tu.> approfondì il bacio stringendola e facendo combaciare i loro corpi perfettamente, come due pezzi di puzzle che si completano a vicenda.
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*Angolo autrice*
Questo avrà QUASI sicuramente una parte 2. Mi dispiace per l'inattività ma sono stata impegnata tra scuola, cose e pensieri personali.
