Moonlight Kisses

La loro paura condivisa di prendersi cura

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Non ho mai tenuto qualcuno così. Non ho mai dato conforto, tanto meno l'ho ricevuto. Eppure eccomi qui, ad assicurarmi che la ragazza tra le mie braccia stesse bene. L'ho tenuta per tutto il tempo di cui aveva bisogno e nemmeno una volta ho pensato di lasciarla andare. La mia maglietta ha assorbito le sue lacrime mentre le cadevano sul viso, facendole scomparire a poco a poco. Il mio petto ha attutito i suoi singhiozzi dolorosi, quindi nessuno ha sentito quanto le sue parole l'avessero lasciata spezzata. Le mie braccia abbracciarono il suo corpo stretto per fermare il suo tremito freddo.

Questo sembra così ingiusto in così tanti modi. Perché l'universo dovrebbe permettere a una ragazza come lei di soffrire così tanto? È troppo buona per il resto di noi bastardi infernali, non dovrebbe essere dannata al dolore. Le lacrime non dovrebbero rigare il suo viso radioso. È la fonte di luce inviata sulla terra per illuminare le nostre miserabili vite.

Quando è a terra, tutto ciò che ci resta è l'oscurità.

Non mi sentivo obbligato a venire in suo aiuto. Nel momento in cui i miei occhi si posarono su di lei, l'adrenalina che mi pompava nelle vene cessò di esistere. Quando l'ho tirata al mio petto, mi sono sentito così... giusto. Come se l'avessimo fatto un milione di volte prima. Forse in un'altra vita in cui non ero un figlio di puttana arrogante e lei non era bloccata dalla sua morale. Tenerla sembrava il più vicino possibile alla definizione di perfetto. Ci adattiamo insieme, anche se le nostre menti non coincidono mai.

Da qualche parte nel tempo in cui eravamo nella mia stanza, ho portato il suo corpo esausto sul divano per sdraiarsi. Ha emesso un piccolo lamento quando ho cominciato ad allontanarmi, pensando che l'avrei lasciata lì. I suoi accattivanti, sebbene gonfi, occhi azzurri mi fissarono con una disperazione che sapevo di non meritare. Ho mantenuto la mia voce morbida e gentile e le ho detto che le avrei preso solo una coperta. Lei annuì, rassicurandosi che non sarebbe stata lasciata sola mentre soffriva così tanto, e si sdraiò di nuovo sul cuscino che avevo preparato per lei.

Si addormentò non molto tempo dopo. Il suo respiro delicato emetteva a malapena un suono. Anche se non faceva nulla nel sonno, era così angelica da guardare. I piccoli scatti della sua lingua dopo aver sospirato nel sonno. Il modo in cui aveva sbadigliato prima di passare dall'altra parte. Il piccolo sorriso che tirava sulle sue labbra rosa, dandomi un po' di conforto che almeno i suoi sogni la rendevano felice se la sua realtà non poteva.

Una volta che fui sicuro che si fosse addormentata, andai in bagno a pulirmi. Jake ha avuto dei buoni colpi su di me, ma la maggior parte del danno è stato sulle mie nocche. Quando tiravo pugni, non me ne fregava un cazzo se fossimo vicini come fratelli. La merda irrispettosa che ha lasciato la sua bocca ha giustificato un pestaggio. Quando ero seduto lì ad ascoltare tutta quella merda, un'ondata di rabbia cieca mi ha assalito per ragioni che non riesco nemmeno a capire. Non è una novità per lui. Parliamo così tutto il tempo, quindi non so cosa mi abbia fatto scattare.

"Lei ti ha frustato."

Blaine cazzo. Mi ha messo in testa quella stupida stronzata e ogni tanto salta fuori come una fastidiosa zanzara del culo che non riesci a uccidere. Non potrebbe essere più sbagliato. Se non fosse per questo accordo, non le presterei più attenzione di quanto le faccio. E ora a causa di ciò, ha trovato il modo di entrare sotto la mia pelle, facendomi mettere in dubbio tutto ciò in cui credevo. Questo accordo sta facendo più male a noi due che bene, ma siamo entrambi troppo testardi per ammetterlo.

La giornata di oggi non ha fatto altro che aumentare la mia confusione. Ho combattuto Jake per le cose che ha detto su Jo. L'ho portata di sopra non per scherzare con lei come faccio con tutte le ragazze, ma per darle una spalla su cui piangere. Sta dormendo sul mio divano e non ho voglia di dirle di uscire dal cazzo.