10.capitolo

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Luigi's pov

Non riesco,non riesco a non pensarci,è troppo forte per me.
Sono caduto in depressione,sono un mostro per quello che ho fatto ed è proprio per questo che non riesco a pensarci.

Ogni volta che la dimentico qualcuno o qualcosa ne parla o mi ricorda lei.
Lei è stata il mio più grande sbaglio,solo lei,lei ha rovinato la mia vita e non posso è non riesco a perdonarla o almeno non voglio.
Mi pento,mi pento tantissimo non tanto ma tantissimo,se mio padre fosse qui in questo momento non mi perdonerebbe mai.

Di solito nessuno si è mai fidato di me alquanto ne so io,non sono mai stato apprezzato o considerato.
Mio padre dopo la morte di mia madre è cambiato molto.
Prima della sua morte era molto dolce ma dopo è diventato,non so come definirlo o raccontarlo,ma non era lui.
Non era il papà di sempre che mi faceva spuntare sempre un sorriso sulle labbra,ma era un papà diverso si drogava sempre e mi obbligava a fare cose che io non volevo come per esempio:scopa quella ragazza,bevi e altre cose del genere,che mi hanno fatto vivere il piacere.
Ed è stato proprio lui a mandarmi in questo posto.

Allison's pov

Sono nel giardino nel retro del carcere seduta su una panchina a parlare con alcuni carcerati che ho appena conosciuto,e mi stanno raccontando la loro storia fino ad arrivare qui.
Durante un racconto sentiamo delle urla provenire nella sala mensa.
Di scatto ci alziamo e ci dirigiamo verso essa,i miei occhi cadono su una figura non riesco a vedere chi è ma so che è una persona che io conosco molto bene.
D'istinto corro verso la figura e noto che è lui,Luigi.

Improvvisamente lo vedo girare verso di me,i miei occhi si incastrano con i suoi e viceversa.
Non sono un tipo di ragazza che crede nell'amore anzi il contrario io non ho mai creduto nell'amore.
Ho avuto tante delusioni d'amore ma quella che mi è rimasta piú impressa è quella più dolorosa,è come una ferita che non riesco a cucire o a ricucire.
E non credo sopratutto nell'amore a prima vista.
È solo una scemenza,ma credo che non sia cosí.
Credo che sia diverso.

Finito questo gioco di sguardi tirai dei pugni contro l'avversario.
Quando finí di fare il mio lavoro vidi una pozza di sangue lungo verso la sua figura.
-corri!-raccomando io iniziando a correre piú veloce che potevo,ma purtroppo anche per questa volta ero stata presa,e come sempre porto sempre cone una persona.
Ovvero lui,è proprio vero che non riesco a stare da sola.

PRISON LOVE//LUIGI STRANGIS //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora