11.capitolo

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Allison's pov

Ci hanno rinchiusi in una piccola stanza,con una luce al suo interno.
-ed eccoci qui-incomincia lui il discorso,io sospiro volevo chiederli il perché del fatto che si stavano picchiando,stavo cercando le giuste parole,ma oramai stufa di tutta quella situazione,non ebbi più tempo,ora o mai più.

-perché quel tizio ti stava picchiando?-dico io arrivando dritta al punto,liberandomi da quel peso.
-cosa te ne può importare?-disse lui in modo difensorio,li stava bagnando sul labbro inferiore un liquido rosso,non mi freghi più caro Strangis.
-te lo hanno mai detto che non si può rispondere ad una domanda con una domanda?-dico.
-la stai facendo tu stessa ora-dice,io ritento un'altra volta,non mi arrenderó molto presto,anzi mai.
-rispondi alla mia domanda-dico in modo chiaro,che lui capisse.
-diciamo che questo fatto da un pò di tempo-incomincia a raccontare.
-è successo il giorno dopo quella cosa,tutto il carcere ne è venuto a sapere di questa cosa,non so forse qualcuno nelle vicinanze ha sentito o cose del genere,detto questo mi hanno bullizzato tra virgolette,proprio perché io ci provavo con una donna o una ragazza appena arrivata qui,la scena di oggi è perché questo tipo se le è preso con me proprio per quest'ultimo,e il non ho fatto a meno di incazzarmi e avercela con lui,in quel momento ho uscito tutto quello che avevo dentro..e.....e mi dispiace-continua lui con sincerità.

Giuro non lo avevo visto così sincero in vita mia,forse la nostra storia di amicizia è andata un pò fuori mano,ma so che lui è un buon amico,lo può diventare se non lo è mai stato,io credo in lui proprio per questo e voglio dargli una possibilità.
-l'hai mandato in infermeria-dico sorridendo,un sorriso perché si è aperto con me e sono felice che lo abbia fatto.
-lo so-dice lui seguendomi a ruota.
-raccontami un pò di te,e quando avrai finito faròlo stesso io-propongo io.
-ehm ok-dice lui un pò in certo.
-so che possiamo diventare buoni amici-dico io rassicurandolo.
-sono Luigi Strangis ho 21 anni e sono nato in Calabria precisamente a Lamezia Terme,avevo 2 genitori un papà e una mamma,ma purtoppo quest'ultima è morta,mio padre sapendo la notizia è diventato molto strano,non era lui.

Infatti mio padre dopo la morte di mia madre è cambiato molto.
Prima della sua morte era molto dolce ma dopo è diventato,non so come definirlo o raccontarlo,ma non era lui.
Non era il papà di sempre che mi faceva spuntare sempre un sorriso sulle labbra,ma era un papà diverso si drogava sempre e mi obbligava a fare cose che io non volevo come per esempio:scopa quella ragazza,bevi e altre cose del genere,che mi hanno fatto vivere il piacere.

Ed è stato proprio lui a mandarmi in questo posto.-dice finendo versando qualche lacrima,come biasimarlo ha vissuto una vita di merda.
-adesso tocca a te-dice,ma viene interrotto dall'entrata di una guardia che ci dice che la nostra punizione è finita e che possiamo tornare nelle celle.
Io l'ho sempre detto che il tempo passa troppo velocemente.

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