𝘼 𝙠𝙞𝙨𝙨 𝙗𝙚𝙩𝙬𝙚𝙚𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙚𝙣𝙜𝙞𝙣𝙚𝙨 | 𝘾𝙝𝙖𝙧𝙡𝙚𝙨 𝙇𝙚𝙘𝙡𝙚𝙧𝙘

Chapter 24

La pausa estiva è quella che odio maggiormente in questo momento. Pensare alle gare fermava i miei pensieri tristi, spesso brutti, e si aggiunge anche il fatto che dovrò aspettare un mese intero prima di tornare a correre.
Sono a Barcellona, era un po' che non ci tornavo dopo la morte di Diego. Charles è a Monaco, e domani lo raggiungerò. Proverò anche a instaurare un rapporto civile con i suoi amici, e forse dopo quel giorno al cimitero ci riuscirò.
Ho portato i fiori sulla tomba di mio fratello, e ho parlato con lui forse 2 ore.
Gli ho raccontato di come vanno le gare, i rapporti con i ragazzi, la relazione con Charles, di come i nostri genitori stiano provando a riprendere la loro vita, ma senza riuscirci, di quando dormo nel suo letto ogni qualvolta sono a Torino.
Ogni tanto qualcuno mi guardava, quasi a prendermi per pazza, ma non sapevano che io in realtà stavo parlando con mio fratello.

Il giorno dopo...
<<bentornata a Monaco amore mio>>
Mi dice Charles, una volta entrati nella sua auto. Sono partita presto stamattina, così faremo anche colazione insieme. Ci fermiamo al bar vicino al casinò, e prendo i miei soliti cornetto e cappuccino.
Raggiungiamo casa sua subito dopo, e noto che ha tolto tutte le foto con Charlotte, e tutto quello che condivideva con lei, e ha messo le nostre sui vari mobili, e un quadro che ci ritraeva con le mani incrociate mentre suonava l'inno spagnolo dopo la vittoria del GP di Spielberg.
<<perché non mi hai detto dell'esistenza di questo quadro?>>
Dico avvicinandomi e osservandolo meglio.
<<era una sorpresa>>
<<è bellissimo, lo voglio anche io>>
<<in quale delle tante case lo metterai?>>
Mi chiede ridendo.
<<in quella di Maranello, solo mia>>
Mi tira per il braccio, e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.
<<mi sei mancata tanto>>
Continua.
<<anche tu, troppo>>
<<mia madre ci aspetta a pranzo, ti va di andare?>>
<<non me lo faccio ripetere due volte>>
Mi prende per mano e insieme usciamo da casa.
Arriviamo dalla sua famiglia, e subito c'è un'accoglienza straordinaria per me. Amo tutto questo, come mi trattano, come si prendono cura di me.
Ci sediamo a tavola e iniziamo a pranzare parlando del più e del meno.
<<allora Ele? Come va in questi giorni?>>
Mi chiede Pascale.
<<si va avanti, non è semplice bisogna solo convivere con questo dolore. Credo che lei mi capisca perfettamente, fa male, certo, però da un lato credo che sia lui a proteggermi da tutto, soprattutto per me che faccio uno sport del genere. In Francia, dopo quel contatto con Max, potevo farmi molto male, e invece si è solo rotta la macchina, fortunatamente, credo ci sia stato un aiuto da parte di Diego>>
<<che donna matura che sei, sono contenta che mio figlio abbia una persona così al suo fianco>>
<<credimi Pascale, lui non è da meno>>
Rispondo voltandomi verso il mio fidanzato che mi sorride.
<<siete entrambi ragazzi adulti, che non hanno bisogno ogni volta di alzare polveroni, ma semplicemente di chiarire. Ammiro questo di voi, siete stati creati apposta per incontrarvi. Sono certa che insieme avrete un futuro ricco di tante cose belle, magari anche di nipotini per nonna Pascale>>
Spalanco gli occhi e Charles si porta una mano in fronte, mentre Arthur e Lorenzo ridono.
<<mamma>>
La richiama il monegasco.
<<che c'è? Voglio fantasticare un po', vorrei tanto che ci fossero dei mini te in giro per casa>>
<<mamma smettila, adesso Ele si spaventa e mi lascia e niente mini me>>
Continua, ed io rido.
<<magari un giorno, per ora no, voglio continuare a fare quello che amo, e poi sono giovane, insomma, ci sarà tempo per dei figli>>
<<io aspetterò tutto il tempo che volete>>

Usciamo in giardino, che si affaccia sul porto, e ci sediamo su un lettino, io tra le sue gambe.
<<è vero quello che hai detto prima?>>
Mi chiede.
<<cosa amore?>>
<<che vuoi dei figli in futuro>>
<<certo, credo che ogni donna sogni un figlio. Perché tu no?>>
<<si, non ne avevamo mai parlato prima>>
<<non c'era mai stato un "assist" che ci portasse a questo, non prima di oggi>>
<<creare una famiglia con te è nei miei piani principali>>
<<ah si?>>
<<come sposarti>>
Dice incrociando la mia mano.
<<pensi così lontano Charles>>
<<chi dice che è un evento lontano? Magari a fine anno decido di chiederti la mano>>
<<è uno spoiler questo?>>
Chiedo ridendo.
<<forse>>
<<qual è il tuo piano principale in assoluto?>>
<<vincere il campionato, per la mia famiglia, per gli anni di lavoro che ho speso, per mio padre, per Jules, per Anthoine, per Diego, per te e per la mia Monaco>>
<<e te lo auguro Charles, ora, subito, voglio che tu vinca, che tu faccia vedere a tutto quanto vali, che pilota incredibile sei. Devi vincere per le persone che ti amavano e che ti amano, e per te stesso, perché te lo meriti>>
<<ti amo, facciamo che un anno vinco io e il prossimo tu>>
Dice ridendo.
<<a me basta che sia tu a vincerli entrambi>>

Il pomeriggio facciamo un giro in barca con i suoi amici. I ragazzi mi chiedono tante cose, soprattutto riguardanti il mio sport e la mia passione, mentre le ragazze non proferiscono parola, forse sapendo dell'orribile figura che hanno fatto nei miei confronti e in quelli di Charles.
<<hey, posso?>>
Mi chiede Marta, la fidanzata di Ricky, mentre sono seduta ad osservare il mare.
<<si>>
Si siede al mio fianco e per qualche minuto non dice nulla.
<<ascolta, io ti ho sempre ammirata, non ho mai parlato male di te, mi dispiace se sono apparsa così antipatica, non lo meritavi, non ti conoscevo, credo tu sia una persona stupenda e forte>>
<<grazie Marta, non ho bisogno di sapere chi sparlava di me, non mi importa. Con Charles va tutto alla grande, lo amo, è l'unica cosa che mi interessa, indipendentemente se fossi stata accettata o meno da voi io non lo avrei mai mollato perché lo amo più della mia stessa vita>>
<<e si vede...mi dispiace tanto, sono stata una persona orribile, anzi tutti noi lo siamo stati>>
<<va bene Marta, non fa nulla. Ricominciamo da zero>>
<<Dio, tu sei identica a Charles>>
<<gli opposti si attraggono ma amano i propri simili>>
<<in voi rivedo pienamente questa frase>>
Continua, ed io le sorrido.