Capitolo 1- Le porte del liceo

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Nathan's POV

-Tesooorooo! Alzati, o farai tardi a scuola!-

Aprii gli occhi appena sentita la voce di mia madre e sorrisi.

-Giusto! Oggi è il gran giorno...-

Mi alzai, togliendomi i capelli da davanti alla faccia e saltai giù dal letto a piedi scalzi. Percorsi il pavimento del corridoio che mi distanziava dalla cucina e, spostando nuovamente i capelli, mangiai accanto a mia madre. Finito di mangiare, mi andai a pettinare e mi legai i capelli nella mia solita coda alta prima di indossare la divisa. Pantaloni, camicia, cravatta... Cioè...

-Papà! Mi dai una mano a mettere la cravatta?-

L'ultima volta che l'avevo indossata, mi ero fatto aiutare da Axel a stringerla. Fatto anche questo, mi misi la giacca dell'istituto e scoprii che era strettissima... Non che non mi andasse, ma bloccava tutti i miei movimenti.

-Non posso andare in giro come un tozzo di legno!-

Sbottonai la giacca e decisi di portarmela in spalla. Un'ultima occhiata allo specchio ed uscii, salutando i miei.

-Nathan!-

-Ciao, Mark.-

Era diventato una specie di rito nato da chissà dove... Che il primo giorno di scuola, andassimo insieme. Discutemmo del più e del meno fino a che la scuola non ci si stagliò davanti. I ciliegi in fiore stavano perdendo i loro petali, dando al tutto un'atmosfera quasi magica.

-Eccola lì! La Oaks Siècle. Il nostro liceo!-

La struttura era massiccia e, sinceramente, destabilizzante. Era un unico, grosso edificio, ed il cancello nero era aperto. Alcuni studenti stavano entrando. Riuscivo a capire dal portamento chi era uno studente da tempo e chi, come noi, era appena arrivato.

-Che aspettiamo, Nathan? Andiamo!-

-Sì!-

E superammo il cancello, pronti a ciò che questo nuovo istituto ci avrebbe riservato. Mark si stava torturando la cravatta, sventolandosi la mano davanti al viso.

-Questa divisa è troppo stretta... E poi fa caldo.-

-Ma infatti perché non fai come me e ti togli quella giacca ridicola?-

Gli chiesi, mentre vedevo una figura abbastanza bassa coperta da un cappuccio nero superarmi a passo rapido. Se Mark aveva caldo, chissà come si sentiva quella persona...

-Devo fare buona impressione con il preside. Dobbiamo chiedere per la squadra di calcio, no?-

-Sarà...-

Mi guardai intorno, curioso. Quelli avrebbero potuto essere i miei nuovi compagni di classe. Vidi due ragazzi presentarsi, uno biondo un po' basso e uno con i capelli neri ed un occhio coperto come me. Dietro di me, sentivo una voce che parlava con la madre, probabilmente al telefono, ed una ragazza con i capelli rossi sembrava estasiata dalla struttura, sorridendo come non mai. Fu in quel momento che mi resi conto di essere davvero al liceo... Presi un bel respiro, e poi chiesi:

-Quando arriva Axel?-

-Indovina.-

-In ritardo.-

-Eh già.-

-Ovviamente.-

Ridacchiai e poi una voce più avanti mi fece alzare gli occhi:

-Ma guarda chi c'è... Ehi, voi due.-

Jude, con la divisa indosso, ci stava aspettando con un sorriso. Anche solo vedere il nostro amico ravvivò immediatamente Mark.

-Ma quello è Jude!-

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