Capitolo 12- Tute rosa

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Mark's POV

-AAAAAH!-

Colpii il copertone con entrambi i pugni e lo guardai volare in alto, per poi riprenderlo al volo.

-Un'altra volta.-

Urlai e colpii di nuovo con tutte e due le mani, e quando scese, invece di riprenderlo, lo colpii di nuovo con i due pugni.

-Capitano.-

Mi volsi.

-Ezra!-

-Attento!-

Riuscii a bloccare il copertone, anche se la botta fu talmente improvvisa che finii sulle punte.

-Mi hai spaventato...-

-Scusa, capitano, non volevo. Ho chiesto a Jude ed Axel e mi hanno detto che ti avrei trovato qui.-

-Cosa volevi?-

Feci, lasciando il copertone e bevendo un sorso d'acqua.

-Tu hai intenzione di seguire gli ordini del mister in partita?-

Riflettei, poggiando la borraccia.

-Non lo so... Jude ha ragione. Sembra un incapace totale. Ma non possiamo mai giudicare così alla leggera! Se la squadra dell'anno scorso era così richiesta, può darsi che nasconda qualcosa.-

Ripresi l'allenamento.

-Che ci fai qui?-

-Mi alleno... Non vedi?-

E colpii il copertone.

-C'è proprio una bella vista da qui.-

Un altro colpo.

-Sicuro che non sia esagerato?-

Bloccai il copertone.

-Certo che no! Ho lasciato che segnassero due goal nell'ultima partita... E gli avversari saranno ancora più forti andando avanti. Perciò avevo pensato di creare una nuova tecnica!-

-Una nuova tecnica?-

-Esatto! Una tutta mia! Senza bisogno dell'aiuto degli appunti di mio nonno... Non posso lasciare che segnino ancora! Mi sentite?!-

Strillai verso la città.

-Non vi lascerò segnare di nuovo!-

Lui mi fissava con una sorta di velata ammirazione.

-Un'altra volta!-

-Vabbè, allora io vado...-

-Eh? Ah. A domani, Ezra!-

E lanciai il copertone in aria, ma troppo in alto... Riuscii a colpirlo con i pugni, ma la spinta mi fece cadere a terra sul sedere.

-Ahio...-

Il copertone mi stava venendo incontro e sapevo da subito che non mi sarei riuscito ad alzare in tempo. E peggio ancora, Ezra stava nella traiettoria.

-Ezra! Spostati!-

-Uh?-

Appena vide arrivare il copertone, assunse di nuovo quell'espressione agguerrita quasi da tigre infuriata, piegò le ginocchia, e colpì il copertone con un calcio, bloccandolo ed addirittura respingendolo. Fu talmente forte che la corda si spezzò ed il copertone si schiantò addosso al tronco opposto e girò per un paio di secondi, creando un solco prima che ricadesse a terra. Io rimasi immobile, terrorizzato e al contempo impressionato. Lui sospirò, sollevato.

-C'è mancato un soffio. Una mano?-

Fissai il suo palmo con la bocca spalancata.

-Capitano?-

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