Capitolo 14- Il morso della manticora

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Jeanne's POV

Il giorno della partita, il cielo era limpido, in contrasto con l'ansia che provavo all'idea di affrontare la Manticore. Io me li ricordavo bene, loro... O almeno, mi ricordavo quello che mi aveva detto James appena finita la partita amichevole dell'anno scorso.

-Ci hanno sotterrati di goal. È stato incredibile... Nemmeno Jacob ha saputo bene cosa fare.-

Avevo paura... Mi aveva detto che nessuno si era fatto male e che era stata una partita pulita. E nonostante ciò...

-Signora Knight... Qualcosa non va?-

-Mh? No, Sabrina... Solo... Forse l'ansia...-

-Non si deve preoccupare. Anche con questi ragazzi, riusciremo a fare una buona partita.-

-Sei di umore buono dopo l'incontro con Jacob...-

-Tu impari a farti gli affari tuoi?-

Nathan rise insieme a Mark, mentre Myrna arrossiva.

-Steve? Steve?-

Il castano sembrò non aver sentito. Max lo scosse e lui smise di guardare fuori dalla finestra.

-Eh? Cosa?-

-Sembri più nervoso dell'allenatrice...-

-Io... Ero solo... Sovrappensiero...-

Max lo squadrò: non gli credeva.

-Scendete.-

Tutta la squadra scese. Eve saltellò sul posto.

-Oggi spero di giocare!-

-Non ti entusiasmare troppo... Ti ricordo che è una partita seria.-

-Andiamo, Frederik: non importa se vinciamo o perdiamo, oggi.-

-Mi prendete in giro? DOBBIAMO vincere!-

Bobby sospirò, ormai rassegnato.

-Forza, entriamo.-

Uscito dagli spogliatoi, la folla che ci aspettava in campo era immensa. C'erano anche persone da fuori il Kanto, il che non fece che incrementare la mia ansia.

-Salve.-

Mi volsi e trovai a guardarmi un uomo alto almeno un metro e novanta, i capelli verdi legati quasi con uno chignon basso ed una ciocca libera che ricadeva dolcemente sulla destra del suo viso. Aveva la carnagione olivastra e gli occhi grigio chiaro.

-Sono l'allenatore della Manticore. E lei sarebbe...?-

-Sono Jeanne Knight, l'allenatrice della Oaks.-

Dissi, cercando di sembrare calma e seria.

-Allora lei è la sorella di James. Un piacere fare la sua conoscenza.-

E mi porse la mano. Io non la strinsi.

-E lei è?-

-Oh. Ma dove sono le mie buone maniere?-

Fece lui, gesticolando.

-Mi chiamo Barry Denzel. Molto piacere.-

Stavolta, la strinsi.

.

POV generale

-Speriamo che questa sia una partita memorabile.-

-Non chiedo di meglio.-

Lui sorrise per poi andarsene verso la sua panchina. Jeanne tentò di calmarsi, mentre il suo cuore continuava a battere forte. La tensione la stava uccidendo...

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