Capitolo 30- Fascia da capitano

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Jude's POV

L'insegna era ancora accesa, mentre io e il resto della squadra (che ci aveva raggiunti) aspettavamo in sala d'attesa. L'unico che non riusciva a stare fermo era Nathan, che faceva avanti e indietro mordendosi l'unghia del pollice. Axel era appoggiato al muro, Eve mi si era seduta accanto ai piedi mentre io stavo in piedi a braccia conserte e Max aveva le mani dietro la nuca.

-Avrei dovuto agire prima.-

Guardai Nathan distogliendo per la prima volta da quando eravamo entrati gli occhi da Eve. Si era fermato e aveva una mano tra i capelli.

-Se fossi scattato e l'avessi mosso dalla traiettoria...-

Io scossi la testa.

-Quella pallonata che hai lanciato sulle travi ne ha deviato la caduta. Se non fosse per quello, l'avrebbe colpito sulla schiena, o peggio sulla testa.-

Lui mi fissò, ancora non convinto.

-In più, se avessi provato a trascinarlo via, anche tu saresti potuto finire sommerso.-

Continuò Axel.

-Se ci pensi, gli hai salvato la vita.-

Il difensore stette muto, abbassando lo sguardo. Sentii un segnale acustico e ci girammo tutti insieme verso l'insegna, ora spenta. L'allenatrice investì il primo dottore che uscì dalla stanza:

-Come sta?!-

-Si rilassi. Ha la gamba rotta. Deve rimanere a riposo.-

-Cosa?-

-Sta scherzando?-

-Per quanto tempo dovrà rimanere qui?-

Quel povero medico era quasi soffocato dalle nostre domande, ma ad aiutarlo arrivò una sua collega:

-Dovete pazientare. La sua gamba potrebbe metterci un mese...-

-Un mese intero senza il capitano?-

Lei alzò le spalle.

-C'è ben poco che possiamo fare.-

Eve si avvinghiò alla mia mano e, d'istinto, le diedi due pacche sulla testa.

-È terribile...-

Bobby si morse le labbra. Sapevo a cosa stesse pensando, perciò sospirai.

-Ascoltate: quel che è stato è stato. Non è dipeso da nessuno di noi. Ma la semifinale è tra due settimane. Dobbiamo continuare ad allenarci per Mark e mostrargli che possiamo vincere.-

Axel si staccò dal muro.

-Jude ha ragione. Facciamolo per il capitano.-

-Per il capitano!-

Replicarono gli altri, anche se erano decisamente poco convinti. Soprattutto Nathan, anzi: il modo in cui mi aveva guardato mi faceva capire che c'era di più di un incidente in questa storia...

.

Sabrina's POV

-Ma adesso come farete con il portiere?-

Chiesi io. Sentii che nessuno poteva rispondere a questa domanda.

-Per il momento, concentriamoci sugli allenamenti. Ci penseremo dopo.-

Jude continuò:

-Domani, quando Mark si sentirà meglio, verrò a fargli visita per chiedergli consigli su come procedere.-

-Verrò anch'io con te.-

Intervenne Axel.

-Direi che per oggi possiamo tornare a casa.-

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