Capitolo 28- Prova di fiducia

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{ATTENZIONE: TW
In questo capitolo, si affronteranno temi che potrebbero essere non adatti alle persone deboli di cuore. Si parla di depressione, implicazioni di abusi e suicidio. Leggete a vostro rischio e pericolo.}


Archer's POV

Il tramonto illuminava la sede, mentre io, Mark, Nathan ed Eve eravamo gli ultimi lì dentro.

-Devo ammettere che il tuo aiuto è stato prezioso, Archer. Senza di te, avrebbero probabilmente segnato prima loro.-

Io finsi di nulla, ma in realtà quelle lusinghe da parte di Nathan mi facevano sentire importante.

-Figurati.-

Dissi, mentre mi pettinavo.

-Noi dobbiamo andare adesso. Voi due ci metterete tanto ad uscire?-

Io scossi la testa. Mark mi lanciò le chiavi.

-Chiudi appena hai finito.-

Ed uscirono. Io chiusi il mio armadietto, con lo sticker che recitava il mio nome premuto sopra il nome di un altro membro della squadra. Logan era tornato... Ma gli altri due? Avevano intenzione di tornare?

-Ehi, Eve, per quanto stai qui? Sto uscendo e...-

Dopo essermi girato, mi accorsi che era già sparita. Sbuffai.

-Almeno arrivederci poteva dirmelo...-

Uscii e chiusi la porta a chiave dietro di me.

.

Eve's POV

Entrai in casa facendo il minimo rumore possibile. Le luci erano spente, quindi mi sentii più tranquilla a buttare le chiavi sul tavolo. Sentii la televisione accendersi.

"Qualcuno è in casa..."

Cercai di raggiungere camera mia, ma mi vidi bloccata da una figura esile. Sapevo chi fosse. La luce si accese e mia madre mi fissò, iraconda.

-Ciao... m... Mamma...-

Il balbettio non mi faceva sembrare così sicura.

-Sai cosa ho fatto quando sono tornata a casa?-

Scossi la testa, senza distogliere gli occhi dai suoi per un secondo.

-Ho acceso la televisione guarda guarda... La Oaks Siècle stava giocando contro una squadra.-

Il pensiero volò subito al mio stomaco, che ormai faceva male per un altro motivo.

-Io...-

-Ti avevo detto chiaramente che non volevo vederti più giocare a calcio! Mi causi già abbastanza problemi così, se ti metti anche a prendere pallonate saremo alla frutta sul serio.-

Spense la TV e lanciò il telecomando sul divano, che rimbalzò e cadde a terra, aprendosi e spargendo le batterie. Deglutii.

-Devi smettere in questo istante di giocare. È uno sport da maschi... E da bruti! Sul serio, per quanto pensavi di potermelo nascondere?-

-Se te ne sei accorta solo ora, vuol dire che non sei una gran detective...-

Mi resi conto troppo tardi di quello che avevo detto ed indietreggiai d'istinto.

-Scusa... SCUSA!-

-Ne ho abbastanza! Dammi quella borsa! D'ora in poi, basta giocare.-

-No!-

Strinsi la borsa.

-Non puoi togliermi il calcio... Ho dei veri amici lì e sono così contenta quando gioco e...-

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