04/03/2022
Dopo un mese esatto dall'incidente, papà sta affrontando l'ultimo intervento. Quello decisivo. Dato che mi conosco, ho chiesto alle mie amiche di andare a fare colazione insieme, il tempo dell'operazione di papà, così da non pensare a niente.
Che poi sarà difficile non pensare proprio a niente, ma ci proverò.
Tutte le persone che conosciamo, in questo mese ci sono state davvero tanto vicino, in tutti i modi possibili.
E ci ripetevano sempre a me e Silvio di stare accanto alla mamma, di aiutarla, di non farla crollare.
E lo abbiamo fatto, davvero. Siamo stati forti per lei.
E lei lo è stata davvero tanto per papà.Io e mio fratello cercavamo di fare i "grandi" e prendere la situazione diversamente rispetto a quello che davvero provavamo.
Perché anche noi abbiamo sofferto.
Abbiamo avuto il cuore in trepidazione ogni cavolo di notte, nel terrore più totale che potesse arrivare una telefonata dall'ospedale. Avevamo la costante paura che il medico ci potesse dire che qualcosa stesse peggiorando. Abbiamo avuto milioni di ansie e paranoie, che non davamo a vedere e che non abbiamo mai detto. Le abbiamo tenute dentro di noi, in una piccola parte del cuore, quella che faceva più male. Siamo stati forti, e sono orgogliosa di noi, della mamma e sopratutto di papà.
Ci siamo comportati da famiglia, cadendo insieme negli inferi e aiutandoci a vicenda per rialzarci.
STAI LEGGENDO
Crisalide
Short StoryLa perfetta armonia di una piccola famiglia catanese viene distrutta in seguito ad un incidente del capo famiglia, sul luogo di lavoro, che gli stava costando la vita. "Crisalide"racconta tutte le fasi che hanno affrontato, dal momento dell'incident...