10. Dust

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⚠️Storia originale di tbhyourlame su Ao3 e heytherestilinski su Wattpad⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Polvere
Capitolo Dieci

"Dream," dice George. "Posso parlarti?"

Il cuore di Dream crolla. Sente i nervi, che era riuscito a calmare, che gli si spezzano in gola. Gli alberi della giungla sullo schermo ondeggiano con un movimento nauseante.

Non pensava che avrebbe fatto così male sentire il suo nome uscire dalla lingua di George. Tutti i momenti in cui è stato pronunciato con gentilezza, fastidio, pazienza o frustrazione gli passano davanti agli occhi in un ricordo fugace.

L'ha sognato. L'ha desiderato ardentemente.

Apre le labbra nel tentativo di superare l'enorme ostacolo che si frappone al silenzio, dove la voce di George riverbera assente.

"Ciao," Dream si sforza di dire.

È flebile e superficiale—George non perde tempo e risponde: "Ora, per favore."

George si disconnette dalla chiamata di gruppo.

Gli occhi di Dream si chiudono mentre gli altri ascoltatori si intromettono con domande confuse e risate imbarazzanti. Il rumore gli riempie le cuffie e quasi alza una mano per toglierle e allontanare il chiacchiericcio ansioso.

Un messaggio di Callahan compare nella chat di gioco: ooooh sei nei guai.

"Oh, cavolo, Dream," dice Tommy tra una risata fragorosa e l'altra. "Sembra che ti abbiano appena chiamato nell'ufficio del preside. Che cazzo hai fatto?"

"Tommy—sta' zitto," dice Wilbur rapidamente, oscillando tra un sottile avvertimento e un rimprovero scherzoso. "Vuoi che tua madre entri e ti rimproveri di nuovo?"

"Non lo fa da secoli, testa di cazzo."

Si lanciano in un battibecco senza senso, spostando l'attenzione su un altro argomento dal quale Wilbur si rifiuta categoricamente di deviare.

Dream è intorpidito. Il suo avatar rimane immobile nella sua lunga inazione.

Sussurri a WilburSoot: grazie.

Guarda la finestra di Discord sul suo secondo monitor, l'elenco dei nomi, il canale vocale bloccato dove l'icona di George incombe pazientemente.

Problemi. Pericolo. Che cosa ho fatto?

Sapnap lo distoglie dai suoi pensieri confusi e gli ordina, "Ci sentiamo dopo, Dream."

Il petto di Dream si stringe.

Esce dal gioco e borbotta: "Fottiti."

I loro amici si uniscono ai loro saluti rapidi e balbettati e lui non riesce a rispondere prima che il sovrapporsi delle voci si interrompa bruscamente mentre si disconnette.

Il cursore con la freccia fluttua sul nome di George.

Sa che non può scappare da questa situazione. L'inevitabilità torna a spaventarlo e a tranquillizzarlo, guidando le sue dita contro la plastica lucida del mouse per selezionare il canale con un leggero click.

Dream entra nella chiamata.

Viene accolto dal silenzio e si agita ansiosamente con le stringhe della felpa. La sola presenza di George è assordante.

"Sei tornato," dice infine Dream, non sapendo da dove cominciare.

George risponde in modo vacuo, "Sono tornato."

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