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Jisung

Mi svegliai di soprassalto a causa di un rumore.
Aprii lentamente gli occhi ancora assonnati e li stropicciai con le mani.

-Buongiorno fiorellino, dormito bene?- una voce a me familiare parlò.

Spalancai gli occhi e non appena ebbi riconosciuto la figura dinnanzi a me, saltai dalla sedia e mi misi subito in piedi: era il comandante Minho.

-M-mi scusi signore- dissi impanicato.

Lui non parlò, ma si limitò a scrutarmi con un sopracciglio alzato. Passeggiava lentamente attorno a me con fare autoritario, con le mani dietro la schiena.

-Cos'è questo disordine?- indicò la scrivania che era rimasta ancora a soqquadro dato che non ero riuscito a sistemare tutti i fogli.

-S-stavo solamente s-sistemando gli scaffali, quando...- mi fermai. Ero troppo spaventato per continuare la frase. Quel Minho mi incuteva paura, e anche tanta. Lo conoscevo a malapena da un giorno e già ne avevo abbastanza di lui. Sempre a giudicare con un'aria beffarda.

-Si si, va bene ho capito.- si avvicinò a scrutare attentamente le cartelle piene di fogli che avevo sistemato. Ci passò una mano sopra, togliendo un pò di polvere che era rimasta, e che non avevo pulito correttamente.

-Oggi farai anche il turno dalle 15 alle 18 per punizione, per esserti addormentato. Dopodiché tornerai nuovamente stanotte per il tuo turno notturno.-

-D-D'accordo- balbettai mentre lo guardavo uscire dalla stanza.

Per fortuna erano solo le 6 di mattina, così decisi di tornare subito a casa e andare a riposare un pò.
Entrai nel mio appartamento e mi buttai sul divano con la delicatezza di un sacco di patate, lanciai da qualche parte della stanza le chiavi e impostai la sveglia al telefono per le 14:00 in punto, sperando che riuscissi a svegliarmi per quell'ora, e infine mi addormentai.

Minho

-Cazzo- sospirai guardando l'orrendo spettacolo dinnanzi a me -Perché distruggere l'appartamento, poteva ammazzarsi e basta...- presi il cadavere per i capelli e gli alzai il viso verso di me. Lo guardai dritto negli occhi spenti. Quell'anima tormentata aveva deciso di porre fine alla sua inutile vita, come biasimarlo, questo mondo fa proprio schifo.

-Il tetto non era ben fatto, ha ceduto per il peso- disse Chan controllando le macerie.

-Non si è saputo nemmeno impiccare per bene- ridacchiai percorrendo la corda che l'uomo aveva attaccata al collo, fino a portare sul lucendario, che per il peso si era staccato, facendo crollare anche un pezzo del tetto -Povera, la signora del piano di sopra è rimasta senza pavimento, tsk- continuai.

Mi piaceva perculare i suicida. Perché porre fine alla tua misera vita? Non è la vita che fa schifo, nemmeno questo mondo. Sono le persone che lo rendono uno schifo. Sono le persone che ti rovinano. Sono le persone.

-Guarda...- Chan si abbassò all'altezza del cadavere, e indicò una parte specifica -Ha dei segni sul collo-

-Potrebbero essere stati causati dalla corda. E' probabile che mentre la corda stringeva il suo collo, si dimenava, e la corda ha lasciato i segni- tentai di dare una spiegazione logica. Mi abbassai anch'io. Passai una mano lentamente su quei segni. Eppure non sembravano segni di corda, non ne avevano la forma. Erano dei solchi un pò più piccoli della corda usata dall'uomo.

-Chan, fai una foto anche a quei segni- misi le mani in tasca, uscendo da quell'appartamento. Mi affacciai ad una finestra del corridoio e mi accesi una sigaretta.

-Comandante Minho- mi sentii chiamare.

-Comandante Hoseok-

-Passane una anche a me- indicò la sigaretta. Feci come mi chiese.

-Un altro suicida eh?-

-Un altro fottuto suicida...- risposi gettando dalla finestra il mozzicone non ancora esaurito della sigaretta.

Jisung

Mi svegliai per colpa della sveglia che continuava a suonare senza avere intenzione di fermarsi.

-Jisung non dovresti essere a lavoro?- parlò Felix mentre si scolava una ciotola di ramen.

Guardai l'orario. 14:15. Avevo ancora del tempo.

-E tu come fai a sapere che devo lavorare anche di pomeriggio?- chiesi sedendomi a tavola con lui.

-Me lo ha detto Changbin- rispose porgendomi una ciotola di ramen anche a me. Cominciai a mangiare di gusto, non mangiavo da un pò ed ero notevolmente affamato.

Finii di mangiare e corsi verso l'uscita ma il mio coinquilino mi fermò.
-Tieni- mi porse una scatola con sopra il marchio della pasticceria del quartiere -Se avrai fame, mangia-
Lo abbracciai istintivamente. -Grazie Lix sei il migliore-

-Lo so- ridacchiò -Ora vai se non vuoi che quello là ti sgridi- disse riferendosi a Minho.
Mi limitai a sorridergli e corsi via.

Ero già a metà strada quando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

-Stai attento testa di cazzo- alzai lo sguardo.

-SEUNGMIN!- strillai.

-Si quello è il mio nome- rispose fiero -Dove vai con tanta fretta?-

-A lavoro-

-Azz, devi proprio aver fatto incazzare Minho- mi mise una mano sulla spalla in segno di consolazione -Meglio se ti sbrighi, se farai tardi un'altra volta ti farà pulire i cessi della caserma, ew-

-E tu come lo sa-- mi interruppe premendo un dito sulle mie labbra.

-Sh! Zitto e vai-

Gli sorrisi e corsi via, per non fare tardi a lavoro.

angolo autrice
sto guardando 'all of us are dead'. vi prego è stupendo

The policeman without the gun - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora