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Jisung

Quella notte dormii sogni tranquilli. Non solo ero riuscito a far funzionare il mio piano, ma avevo anche fatto confessare un pluriomicida facente parte di una delle più terribili gang. Ero riuscito a dare prova delle mie abilità, avevo dimostrato quanto valevo, era questo quello che contava veramente. Senza tralasciare il fatto che avevo anche acquistato un pò di fiducia del comandante Minho. Mi sentivo fiero di me stesso. Non mi maledicevo più per la scelta di diventare poliziotto. Era una bella sensazione, non l'avevo quasi mai provata in vita mia. Non ero mai fiero di me stesso, in realtà mi odiavo, odiavo tutto quello che facevo, odiavo tutte le scelte che prendevo. Ma ora, avevo un vero motivo per andare fiero di me stesso, e penso che non c'era sensazione più bella di sentirsi realizzati. Quel giorno il comandante mi aveva anche permesso di riposare di più del solito dato che avevo fatto un ottimo lavoro. Non poteva andare meglio di così.

La sveglia suonò puntuale, per fortuna riuscii ad alzarmi senza troppi problemi. Mi diedi una leggera sistemata ed uscii di casa con calma, camminando lentamente per strada. Misi anche le cuffie mettendo in riproduzione su spotify la mia playlist con le canzoni che preferivo di più. Mi fermai in un bar e comprai due cornetti: decisi che ne avrei portato uno anche a Minho. Cominciava a starmi simpatico, e in più era anche un figo da mozzare il fiato. Sembrava che ogni giorno, ogni singola volta che lo vedevo, diventava sempre più bello.

Arrivai in caserma senza neanche un minuto di ritardo. Non volevo deludere nuovamente Minho proprio ora che lui stava cominciando ad apprezzarmi. Percorsi il corridoio e salii la rampa di scale che portava al primo piano, ricordavo perfettamente come ero spaesato il primo giorno che feci quella strada fino alla porta del comandante. Bussai alla prima porta a destra, quella porta che riportava accanto una targhetta con scritto a caratteri leggibili 'Comandante Lee Minho'. Sentii un 'avanti' ed entrai senza troppi problemi.

-Hey- dissi togliendomi il giubbotto per appenderlo nell'attaccapanni che si trovava vicino l'entrata. Lui distolse lo sguardo dal suo computer e mi sorrise.

-Ieri sera avrei voluto dirti di restare a dormire questa mattina, ma ho deciso che era il momento di fare una cosa...- continuava a pigiare con forza i tasti del computer che stava usando. Notai che era piuttosto veloce a scrivere, come se conoscesse a memoria la tastiera. Sembrava che avesse studiato i movimenti che facevano le mani per scrivere ogni singola parola, riusciva a scrivere perfettamente anche se non guardava tutti i movimenti delle dita.

-Cosa?- chiesi curioso prendendo posto nella sedia posta davanti la sua scrivania.
Distolse lo sguardo dal computer, pigiando un ultimo tasto. Incorciò le mani e mi guardò con un sorriso stampato in volto. -Ho deciso di promuoverti-

-S-seriamente?!- non potei fare a meno di balbettare dalla gioia.

-Si- ridacchiò -Quindi ora sei ufficialmente un membro della mia squadra-

Mi dovetti trattenere dall'istinto di piangere per la commozione. Lo guardai con gli occhi lucidi e un sorriso sul volto -Grazie mille- dissi grato. -Non mi devi ringraziare, sono io che devo ringraziare te. Il tuo aiuto ci è stato fondamentale.-

Una lacrima mi rigò il viso. Potevo risultare banale e sensibile ma non mi importava. Ero davvero riuscito in qualcosa. Ero stato d'aiuto. Ero fiero di me stesso. -E' stato fantastico il modo in cui hai manipolato Choi- aggiunse -Ho adorato la tua faccia da manipolatore- ridacchiò.

Mi lasciai scappare una leggera risata per l'imbarazzo.
-Bene, ora puoi andare se vuoi. Io finisco del lavoro arretrato- tornò serio.

Feci per andarmene ma mi ricordai del cornetto in più che avevo comprato.
-Oh...io avevo pensato di portarti questo- gli porsi la busta -Grazie. In realtà stavo cominciando a sentire un certo languorino- sorrise sfoggiando un sorriso a 32 denti che non avevo mai visto. Per un attimo mi sembrò di stare in paradiso. Lo salutai e tornai a casa saltellando dalla gioia mentre spotify metteva in riproduzione 'Monster' degli Exo che aumentava la mia felicità del momento.

~~~~~

Girai la maniglia della porta del mio appartamento condiviso con Felix, non lo avessi mai fatto. Aprii e vi trovai Changbin e Felix che si stavano mangiando la faccia sul divano. -Potevate almeno trovarvi una stanza- dissi scocciato. Loro mi ingorarono non degnandomi nemmeno di uno sguardo. Andai in cucina presi un bicchiere d'acqua e andai a chiudermi nella mia camera, disteso sul letto, senza nulla da fare. Ultimamente il lavoro aveva preso la maggior parte del mio tempo, e non mi ero dedicato più in niente, nessun hobby o qualcosa con cui potessi ammazzare il tempo.

Erano passati ormai vari minuti, che a me erano sembrati interminabili, quando sentii la porta della mia camera aprirsi. Era Felix.

-Bella fra- mi salutò sedendosi accanto a me sul mio letto -Non eri con Changbin?- chiesi, dato che fino a poco prima erano a baciarsi sul divano. -Ha ricevuto una chiamata ed è dovuto andare via... a proposito come mai sei tornato così presto?- cominciai a raccontargli di aver ricevuto una promozione, e che finalmente avevo ottenuto la fiducia di Minho. Per tutto il tempo lui tenne le mani sulla bocca e non fiatò, era troppo scioccato per parlare.

-Aw il mio Jisungie si è fatto valere- parlò come una madre fiera del proprio figlio. -Comunque, per festeggiare stasera ti porto in discoteca, non accetto un 'no' come risposta.- non mi diede neanche il tempo di controbattere -Ah, inviterò anche Jeongin- disse per poi sparire dalla mia stanza. Sbuffai. Non mi piaceva andare alle discoteche, sono piene di ubriaconi e di persone poco affidabili. Poi sono sempre piene e la confusione mi agita parecchio. Insomma, ero più un tipo dalle feste in casa con gli amici più stretti, ero un tipo introverso.

Si era fatta sera e io mi trovavo ancora disteso sul letto a perdere tempo con il cellulare in mano. Felix entrò nella mia camera. -Come sto?- mi chiese. -C'è veramente bisogno che io risponda a questa domanda?- lo guardai, era stupendo come sempre. Indossava un paio di jeans skinny neri, accompagnati da un crop top del medesimo colore. Indossava delle catene per il collo e il profumo che aveva messo riempiva l'intera stanza. 

-Jisung! Tu non sei ancora pronto!- mi prese per il polso e mi trascinò in bagno, mi lasciò in piedi davanti l'uscio, e cominciò a rovistare tra i miei vestiti. -NON VA BENE NIENTE- esclamò esasperato. Corse via fuori dalla stanza per poi tornare con vari vestiti tra le mani, li buttò sul letto e ne scelse alcuni. -Tieni, sbrigati ad indossarli-

Uscii poco dopo dal bagno e la reazione di Felix mi fece arrossire leggermente. -Cazzo Ji, se non mi piacesse Changbin, per ora ti sarei saltato addosso- ridemmo entrambi.

angolo autrice
la smut sarà nel prossimo capitolo, sennò questo era troppo lungo.
cazzo 1100 parole😃

The policeman without the gun - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora