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-Mi insegni ad usare una pistola?-

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Jisung

-Puoi guardare ora- disse Minho togliendo finalmente le sue mani dai miei occhi. Spalancai la bocca dallo stupore, cosa che provoco un risolino a Minho. -Bello vero?- chiese con un sorriso stampato in volto. -Si, è stupendo!- riuscii a dire.

Era una grande stanza rettangolare, come se fosse una specie di corridoio ma molto più larga. A destra e a sinistra, ovvero le parti più lunghe del rettangolo, vi erano altre stanze che si susseguivano. Non avevano né porte né muri, soltanto, contenevano cose diverse ed erano divise da un solo muro l'una all'altra.

Ogni stanza aveva una specifica funzione di addestramento. Cominciai a saltellare guardandomi stupito intorno. Passai di fronte ad una stanza piena di sacchi di box e guantoni, una con una mini palestra piena di pesi e attrezzature varie, una che conteneva giubbotti antiproiettile e altre protezioni e dinnanzi ad una colma di pistole con le rispettive munizioni.

Volevo continuare il 'tour' ma Minho mi fermò. -Ti ho portato qui per allentarti, non per altro- rise. Mi trascinò nella stanza delle pistole. E si avvicinò ad una in particolare. La prese in mano e ci passò una mano sopra lentamente. Si voltò verso di me con un sorriso, continuando ad accarezzare l'arma.

-Una Glock 22, spara la cartuccia 40 S&W e contiene più colpi per le sue dimensioni e il suo peso rispetto alla maggior parte delle altre pistole a grandezza naturale della sua classe. Potrebbe andare bene per te...- si voltò nuovamente e posò la pistola che aveva tra le mani -...Tuttavia, l'avrai una volta terminato l'addestramento.- disse serio.

-Eccola!- esclamò entusiasta mentre prendeva un'altra pistola in mano per poi passarla a me. -Ma è uguale all'altra...- dissi confuso squadrando l'arma. -No no, è una Glock 19, e userai i proiettili di 15 mm per cominciare, poi passerai a quelle di 9 mm che richiedono una maggiore mira per via della loro piccola grandezza.- spiegò.

Ad essere sincero, non ci capivo niente di queste cose. Guardai le altre pistole messe in esposizione sui vari lati della stanza: la maggior parte per me erano tutte uguali.

-Allora, cominciamo?- chiesi entusiasta. Minho annuì e ci spostammo in un'altra stanza. Era un pò più grande delle altre, perché a differenza delle altre, non conteneva oggetti, bensì dei bersagli in fondo alla parete frontale.

-Guarda un attimo me- richiamò la mia attenzione Minho, mettendosi in posizione dinnanzi un muretto all'entrata della stanza. Tese le braccia, chiuse un occhio, mirò e colpì il bersaglio in pieno, proprio al centro. -Woah Minho hai una mira pazzesca!- esclamai meravigliato.

-Lo so- ridacchiò -Adesso tocca a te- si avvicinò a me. Si piazzò proprio dietro di me, cercando di mettermi in posizione. Tesi le braccia mantenendo la pistola serrata tra le mani, per paura che scivolasse a causa del sudore causato dall'ansia e la tensione del momento.

Avevo paura di non farcela, di sbagliare tutto, e di non riuscire a rendere Minho fiero di me. Per fortuna, notò che ero parecchio nervoso e mise le mani attorno ai miei fianchi, stringendoli. Mi sentii motivato, cosi mirai. Uno sparo eccheggiò per la stanza.

Abbassai la pistola e vidi di non aver preso il centro del bersagio, ma ero quasi al bordo. Abbassai lo sguardo tristemente. -Hey, non essere triste, riprova- mi motivò Minho lasciandomi un tenero bacio sul naso.

-E se non riusciro? Sarò il primo poliziotto della storia a non aver mai avuto una pistola?- paranoie cominciavano a formarsi nella mia testa. Si, ero parecchio paranoico. Mi rendevo benissimamente conto che erano inutili, ma non riuscivo a non crearle.

-Male che vada, entrerai nella storia. Nel futuro ti ricorderanno come 'The Police man without the Gun'- rise Minho. -Perché lo hai detto in inglese?- chiesi lasciando che una risata lasciasse la mia bocca -Boh, era più figo dirlo così- rise.

Improvvisamente mi abbracciò, circondando il mio busto con le sue possenti e muscolose braccia. -Dai, ritenta, ce la farai sicuramente- mi rassicurò sciogliendo l'abbraccio.

Annuii convinto. Mi rimisi in posizione. Minho teneva sempre i miei fianchi, con sguardo attento alla pistola. Presi un respiro, mirai, e sparai nuovamente. Avevo subito chiuso gli occhi, non avevo il coraggio di vedere se avevo centrato il bersaglio o no, ma sentii Minho esultare così riaprii gli occhi notando il sorriso stampato sul volto del ragazzo.

-Sei stato grande! Proprio al centro!- mi prese in braccio e mi baciò. Fu un pò inaspettata come cosa, ma ci misi poco tempo a ricambiare. Le nostre labbra si muovevano insieme in sincronia, le nostre lingue danzavano insieme, la nostra saliva si mescolava così come il sapore delle nostre labbra.

angolo autrice
ho inserito il riferimento del titolo della storia sksk

The policeman without the gun - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora