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-Allontanati da lui bastardo-

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Jisung

Avevo paura, ero legato in uno sporco vicolo mentre un maniaco mi stava minacciando. Sentii una voce, mi voltai. Minho. Era riuscito a liberarsi dallo scotch che gli serrava la boccae ora poteva benissimamente parlare. -Choi Yeonjun ci rincontriamo... un posticino un pò insolito, se ci tenevi così tanto a vedere me e il mio ragazzo potevamo organizzarci per un aperitivo- Minho gli sorrise, lo stava sfidando.

Un ricordo raffiorò la mia mente. O meglio, delle parole. 'Choi Yeonjun-pluriomicida-ricercato'. Sentii un brivido percorrere il mio corpo. Minho stava giocando con il fuoco e lo sapeva. Sapeva di quello che Choi e il suo gruppo potevano fare, che cazzo gli passava per la testa?

Si rende conto di quanto cazzo sia diventato importante per me? Se dovessi perderlo non so se riuscirei a vivere. Probabilmente mi farei ammazzare da sti deficienti dall'aspetto emo, oppure mi strangolerei con le mie stesse mani. Mi sentirei così vuoto, come se una metà di me che avevo appena trovato mi venisse strappata via dal corpo.

In questo momento se fossi libero dallo scotch e potessi parlare gli direi tante di quelle parole. La parola 'coglione' gliela direi così tante volte da fargliela odiare. Però mi limitai a guardare la scena.

-Ci tenevo a vederti proprio ora comandante- si avvicinò a lui accovacciandosi alla sua altezza dato che Minho stava seduto -Oh, e ti ho portato anche un regalino- un ghignò gli si piazzò in volto, mentre metteva una mano sulla spalla di Minho, e vedevo lentamente l'altra fare capolino da dietro la schiena, sfoggiando un poderoso pugnale dalla lama lucente.

Spalancai gli occhi cercando di urlare, ma emisi soltanto mugolii confusi. Yeonjun si voltò verso di me, con sguardo divertito: aveva un sorriso accennato sul volto mentre gli occhi erano semiaperti e mi guardava come se volesse agguantarmi da un momento all'altro. Si voltò nuovamente verso di Minho.

Si fermò a giocherellare con il pugnale, sfiorando con le dita la lama, come se volesse affilarla con le sue carni. Non resistetti. Mossi la mano in cerca di qualcosa e per mia grandissima fortuna trovai uno specchietto tascabile rotto li vicino a me. Lo presi e cercando di non fare alcun rumore o di non destare sospetti, e cominciai a sfregarlo conto le corde che tenevano insieme i miei polsi.

Vidi Yeonjun mettersi in posizione. Poggiò il pugnale sul petto di Minho, dritto sul cuore. Lo sentii deglutire continuando ad avere un'espressione seria sul volto. Si voltò intrecciando i nostri sguardi. Mimò con le labbra un 'ti amo' seguito da un 'scappa'.

Fu una questione di secondi. Mi buttai addosso a Yeonjun cercando di evitare il peggio. Non ebbi il coraggio di aprire gli occhi che avevo serrato poco prima, avevo paura di aver fatto tardi, dopotutto era questione di un millesimo di secondo prima che la lama di quel criminale lacerasse le carni di Minho.

Sentii un gemito di dolore, per un istante mi mancò il respiro. Persi un battito. Mi voltai aprendo lentamente gli occhi, cercando di prepararmi psicologicamente al peggiore degli scenari.

Per mia fortuna, notai che il gemito di dolore non apparteneva a Minho, bensì ad uno dei 3 ragazzi che stavano in piedi a fissare la scena di poco fa: Taehyun. Tirai un sospiro di sollievo, per poi voltarmi e vedere Yeonjun ancora sotto di me che cercava di liberarsi.

Gli avevo fatto cadere il pugnale dalla mano, per questo lui non aveva ancora affondato la lama nel mio fianco o in qualsiasi altra parte del mio corpo. Gli sferrai un pugno dritto sul volto senza pensarci due volte. Continuai. Doveva pagarla. Doveva pagare per tutti gli innocenti che aveva ammazzato. Doveva pagare per tutte le vite che aveva spezzato. Doveva pagare per tutte le famiglie che aveva rovinato.

Continuai, senza curarmi delle conseguenze. Un pugno dopo l'altro. All'improvviso qualcuno mi fermò afferrandomi per il polso. -Minho...- mormorai. -Il solo e l'unico- disse facendomi l'occhiolino, per poi dare uno sguardo veloce alla scena dietro di lui e riportarlo successivamente su di me -Questione di istanti baby, corri se non vuoi rimetterci la pelle- mi disse prima di trascinarmi via con sé.

Notai, che era riuscito a liberarsi dalle corde, e in più gli altri 3 membri della banda di Choi, giacevano a terra, con gli occhi spalancati, doloranti. Non persi molto tempo a chiedermi come avesse fatto, sono sicuro che mi avrebbe spiegato dopo, in questo momento pensai che la cosa giusta era fare come diceva lui.

Corremmo, non sapevo neanche dove, ma mi fidavo di lui. Dopo pochissimo tempo cominciai ad essere stanco. Non ero abituato a correre per troppi metri. Odiavo gli sport fisici e anche correre. Sentivo i muscoli delle gambe al limite, ome se stessero per cedere da un momento all'altro. Avevo il fiatone e sentivo il mio respiro farsi sempre più corto, cercando di inalare aria invano.

Minho si voltò guardandomi. Probabilmente notò quanto io fossi stanco, perché si fermò ed entrò in un negozietto di ceramiche a caso. La proprietaria del negozio, una signora sulla sessantina, ci venne subito incontro spaventata. Minho tirò fuori un tesserino -P-polizia... la p-prego... ci faccia... r-riposare- disse ansimando: la corsa aveva distrutto anche lui.

Per nostra fortuna la signora era molto disponibile, e ci fece accomodare in una stanza sul retro del negozietto, in cui vi era un tavolo con un paio di sedie, e ci portò dell'acqua. Appena ci riprendemmo cominciai a parlare.

-Minho, eravamo a pochi passi dal catturarli però- mi lamentai. -Loro erano in quattro e noi in due, dovresti ringraziarmi per aver salvato il tuo bellissimo culo- rispose con disinvoltura e nonchalance mentre prendeva un altro sorso d'acqua.

-Ma a proposito... come hai fatto a battere 3 uomini contemporaneamente?- mi ricordai della scena precedentemente vista, di quei tre stesi a terra doloranti. -Ho usato il teaser, anzi devono ringraziare che non ho usato la pistola-

-Minho...-

-Hm?-

-Mi insegni ad usare una pistola?-

angolo autrice
sono quasi le 6 del mattino, qualcuno mi dia un sonnifero, non ho chiuso occhio.

The policeman without the gun - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora