24. Il mio Omega

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Alle mani e ai piedi ho grosse catene non posso allontanarmi dal letto.... Posso solo per avvicinarmi al catino dell'acqua.
Sono seduto sulle coperte quando la porta si spalanca malamente.
Lo vedo arrivare in tutta la sua maestosa rabbia.
Si avvicina prendendo una pezzuola e bagnandola per poi strofinarla violentemente sul mio viso ripulendolo e lasciandolo arrossato.
-dov'eri tutto questo tempo? Quattro anni!!!! Bastardo... Dov'eri?
-Sempre dove mi hanno trovato.
-chi ti ha portato lassù eri malato non potevi arrivarci da solo.
Mi stringe il mento facendomi male.
Chino il volto per non rispondere ma JK è arrabbiato e mi agguanta per il colletto della tunica sollevandomi sulle punte dei piedi.
-parla cazzo!
Taccio non posso rovinare Nam, anche se ho paura della reazione di JK.
Si accorge che non ho voglia di collaborare....lascia il colletto agguantando il mio collo con una mano...
Sento che mi manca l'aria e le lacrime mi scendono senza che io sia in grado di fermarle.
-lascialo.
Ci giriamo entrambi Nam è sulla porta imponente braccia lungo i fianchi pugni contratti.
-io ho portato Jimin in montagna... Sono stato io. Era malato, l'ho curato e quando si è ripreso sono ripartito.
La colpa è mia...
-non è solo tua io non ho voluto tornare. Io non ti amo più JK.
JK ci guarda sbigottito alternativamente l'uno e l'altro per poi spingere me bruscamente sul letto e gettarsi addosso a Nam.
È un violento momento di lotta.
Vengono però separati subito dalle guardie.
-Vattene ora al sud come volevi.
Non ti voglio più vedere.
Urla JK a Nam che esce.
Sono immobile sul letto come mi ci ha gettato JK.
Lui è seduto accanto al fuoco con le mani nei capelli.
-uscite tutti voglio restare solo.

-hai idea di cosa ho passato in questi anni? No non ce l'hai. Sono andato a letto con Lilien solo perché ti assomigliava, ogni luna piena ho mandato nuovi soldati a cercarti.... Ti ho desiderato... cercato. Ti ho odiato Jimin perché non riescivo a fare a meno di te.
Sento che si avvicina al letto. Si China su di me guardandomi.
-sei così maledettamente bello e il mio corpo reagisce sempre con le tua vicinanza.
Detto questo bruscamente mi scosta la veste mentre io volto il capo dall'altra parte lasciandolo fare.
JK si prende il suo diritto senza il mio consenso. È un momento triste senza amore solo prepotenza.
Solo per un momento mi sembra di sentire un suo singhiozzo sommesso.
Mi sta facendo male ma sopporto dovrò abituarmi a farlo perché qualcosa mi dice che non ci sarà tenerezza per me.
Quando ha finito si alza e se ne va... Lasciandomi lì come un giocattolo rotto.
L'eco della porta sbattuta risuona nelle mie orecchie... Il ricordo della mia colpa rende per me insostenibile il momento e piango... piango dando sfogo a tutta la mia tristezza liberando tutta la mia paura.

Jk
Nel frattempo raggiungo Nam nelle sue stanze.
-JK non voglio lottare con te me ne vado.
Dice continuando a prepararsi una sacca.
-Nam perché... Perché mi hai fatto questo? Eri un amico per me.
-perché tu non lo meriti.
Nam raccoglie la sua roba ed esce.
Sale in groppa al suo cavallo... Mi sembra un momento irreale...
-non andare Nam... Non lasciarmi solo.
-JK me ne vado perché ti ho già portato via più di quanto immagini... Sei solo perché vuoi esserlo. Non fare del male a Jimin.
Lo guardo andarsene angosciato lui era parte della mia forza.
Parte del discorso di Nam mi è oscuro non capisco...
Rientro nella stanza di Jimin per rendermi conto che è rimasto lì come l'ho lasciato , le vesti scomposte con i pugni stringe le lenzuola gli occhi chiusi bagnati di lacrime. Immobile scioccato.
Tolgo le catene ai suoi polsi e ad un piede e lo attiro a me per qualche secondo respirandone il profumo.
Non ha reazioni.
Allora desisto e chiamo la servitù
-Gloria da oggi ti occuperai di Jimin... Aiutalo a lavarsi e a indossare qualcosa di comodo per la notte.
-Jimin non parlerà con nessuno che non sia tu od io... Nessuno deve avvicinarsi a lui... Jimin non farà più da guaritore per nessuno... Quindi non portargli erbe da preparare. Gli unici vestiti che indosserà saranno delle tuniche bianche di lino e dovrà essere sempre pronto... Pronto per me intendo.
Non faccio caso al faccione scioccato della donna per le condizioni in cui trova il mio Omega scostandomi perché faccia il suo lavoro.




Un Angelo all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora