2.Fiducia

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E così me lo porto a casa, ho chiamato un paio di ragazze del villaggio per lavarlo e vestirlo.
Sono riuscite a farlo, ma non a fargli infilare un paio di scarpe. Gli hanno tagliato un po' i capelli perché erano annodati e sporchi.
Mi rendo conto guardandolo che la sua pelle è più chiara di quello che credevo e sembra davvero molto delicato.
La scorsa mattina è sparito e la cuoca Marion è corsa da me dicendo che non lo trovava... È riapparso un'ora dopo con il solito cestino, questa volta pieno di funghi..e un sorriso incerto sulla bocca. E ovviamente mani, piedi e labbra sporche.... Li ha raccolti e se li è pure mangiati...
Adora il bosco è nel suo ambiente quando ci si trova è evidente. Deve averci vissuto abbastanza per sentirsi a casa.
Sento la cuoca che lo rimprovera....
-senti... Coso... Non puoi mica fare così... Sparire su due piedi... Ascolti siii.... O non capisci niente... Devo darti un nome...
Vedo Marion che gli punta il dito sul petto....
-tu ora ti chiami Cadin.... Va bene?
Gli dice.
L'omega scuote la testa...
-Ji... Ji... Jimin
Dice mettendosi la mano sul petto. E così scopriamo che il suo nome è Jimin.

-JK devi trovarti un Omega che sia degno di questo nome..che ti dia dei figli... .
Inizia Nam...
-lo pensa anche Tae... La gente parla.... Lo vedono sai... Sanno che non te lo sei fatto... Non profuma di niente e vaga nel bosco come un folletto. La gente ha paura è superstiziosa pensa che lui pratichi la magia... Sono terrorizzati dai sortilegi che potrebbe fare.
Da quando è qui non ha detto una parola... Tranne il suo nome. Come fai a fidarti di lui?
-finiscila Nam... Piuttosto organizzami l'uscita contro la tribù dei gecovi si sono accampati troppo vicino dobbiamo farli retrocedere.
Ho proprio bisogno di una battaglia... di un sfogo fisico, ed è così che l'organizziamo.
I gecovi.. gruppo nomade particolarmente violento non si arrende tanto facilmente combattiamo per giorni fino alla vittoria, quando sto per piantare il nostro stendardo sul loro territorio però una freccia mi trafigge una spalla. Prontamente Tae uccide il mio aggressore.
Rientro a casa con una spalla insanguinata e un dolore lancinante. Marion fa quello che può ma è chiaro subito che la mia non è una ferita da sottovalutare si è infettata e sto malissimo. Nam è corso a prendere un guaritore di ferite, al villaggio vicino che è a un giorno di distanza.
Jimin quando sono arrivato era sulla porta della stanza guardandomi silenzioso.
Sto malissimo passerò una notte orrenda brucia da morire e la parte è dolente.
Ho la febbre e il braccio è intorpidito.
Mi lasciano solo non possono far niente se non aspettare Nam.
Verso le due di notte mentre sono nel dormiveglia sento qualcuno che mi accarezza la fronte sudata.
La sua voce è dolce e gentile canta piano ma non capisco le sue parole. È la cantilena che sussurrava al cane.
Mi sta curando. Mettendomi delle strane foglie secche ammorbidite nell' acqua sulla ferita.
Brucia... Mi agito... Ma nelle orecchie mi sussurra...
-sssshhh... JK... Shhhhh
Invitandomi a non lamentarmi.
Le sue mani piccole vagano sicure sul mio corpo. Bevo una tisana amarissima che poggia sulle mie labbra con un cucchiaio.
-chi sei tu?
Un folletto dei boschi... Cosa mi stai facendo...
Sento le sue mani passare una pezzuola imbevuta d'acqua fresca per alleviare la mia temperatura.
Mi fido di lui non so perché ma so che non mi farà del male.
Continua tutta la notte a prendersi cura di me.
Nel mio delirio mi sembra di vedere un suo sorriso e sentire uno strano profumo che non riesco a riconoscere.
Jimin canta piano... Il suo dolce canto sottovoce mi culla... Mi rilasso... Mi addormento.
Il guaritore non arriverà Nam l'ha trovato ubriaco sfatto...

La mattina mi sveglio cerco con gli occhi Jimin ma non lo trovo, ha lasciato un sacchettino di stoffa con le foglie secche sulla sedia vicino al letto.
Chiamo Marion.
-Dov'è Jimin?
-credo al fiume a pescare. È uscito presto questa mattina.
-Marion... Stanotte mi ha curato lui ecco perché sto meglio.
-Lo so... te l'ho detto che è strano l'omega. Conosce un sacco di erbe, canta e parla da solo o con gli animali. Ha curato anche mio marito aveva una strana orticaria... Non so cosa gli ha fatto bere... Ma è passato tutto.
-hai mai sentito il suo profumo?
Chiedo curioso.
-Si... Un giorno è venuto con me da Gladys la panettiera, la sua cagna aveva appena fatto i cuccioli ne ha preso uno in braccio era così felice, che ha iniziato ad emanare uno strano odore incantevole come quello del fiore dell'inverno.
Abbiamo dovuto correre a casa c'era un Alpha vicino che l'ha sentito mi ha chiesto se Jimin era di qualcuno.... Era evidentemente attirato da lui... Gli ho detto che era tuo. Allora se ne è andato, credo che emani il suo profumo solo quando è felice, emozionato o impaurito... Penso dipenda dalle emozioni che prova.

Mi lavo e mi vesto pur muovendomi incerto perché non sto ancora bene.

Verso la tarda mattinata sento uno strano trambusto in cucina.
Al suo rientro altro che profumo... puzza di pesce....ha pescato 4 grosse trote, mi sorride vedendomi in piedi inchinando la testa in segno di saluto.
-belle eh... Ma Jimin puzzi da morire
glielo dico brutale so che capisce
-vai a lavarti e cambiati quella tunica.

Nel dirlo alzo il tono della voce. Perciò offeso molla il secchio con i pesci e sparisce.

Lo seguo di nascosto per rendermi conto che sta tornando al fiume con una saponetta in mano, un telo per asciugarsi e una tunica pulita.
Arriva in un punto dove non c'è corrente si spoglia e si immerge piano nell'acqua gelida. Per fortuna oggi non fa troppo freddo.
Il suo corpo nudo mi appare improvvisamente in tutta la sua purezza. È perfetto... La sua pelle chiara contrasta con l'acqua del fiume e i suoi capelli sono mossi dal vento.
Non appena si immerge mi avvicino.
Sono stregato dalla sua bellezza.
Si insapona mentre sa che lo sto guardando, non ha pudore come fosse la cosa più naturale del mondo.
E quando ha finito esce come mamma lo ha fatto senza coprirsi asciugandosi con il telo e infilandosi la tunica pulita.
Mi rendo conto che non lo ha fatto per provocarmi. Lui è davvero così ingenuo... puro.
Non ha la minima idea di quali siano i miei pensieri osceni in questo momento. O di quelli che qualcuno potrebbe avere vedendolo.
Si fida di me esibendo quella parte di sé intima e personale.
Capisco che devo proteggerlo da tutti ma soprattutto da me stesso.
Vorrei sapere di più su Jimin... Così decido di tornare da Brogen per saperne di più.

Appena sto un po' meglio torno al villaggio di Dread mi accompagna Nam.
Ritrovo Brogen sempre indaffarato con i suoi traffici illeciti.
-JK!!! Qual buon vento? Ti sei già stancato dell'omega della montagna?
-a dire la verità no... Sto appena iniziando a conoscerlo e apprezzarlo. Lo sapevi che è un guaritore?
-beh non mi stupisce è stato tirato su da una Yamabushi giapponese... Una monaca eremita... Dicevano pure che faceva parte di una setta. Si narra che fosse il suo figliolo illegittimo. La Yamabushi sarebbe stata attaccata da un orso e sarebbe morta, l'omega che aveva 5 anni allora, ha vissuto solo. Non è vero che non parla. Lo sked il nostro dialetto lo parla malissimo ma lo parla... Si rifiuta di farlo l'ho picchiato per questo.
-chi era il padre?
- Laiden.
-Laiden di Zora? Sei sicuro?
Mi agita un po' saperlo.
-no non sono sicuro ecco perché non l'ho portato da lui... Se ce l'avessi condotto senza prove Laiden mi avrebbe fatto impalare, sai quanto è crudele.
-Perché non me le hai dette prima queste cose?Forse non l'avrei comprato. Brogen non raccontare a nessuno questa storia. Ora l'omega è mio e me lo voglio tenere.
-certo certo.

-Jk... Laiden... Ti rendi conto? Se è vera questa storia... Primo è molto pericoloso se viene a sapere che abbiamo suo figlio... Lui non ha eredi... Secondo tu diventando il suo Alpha saresti il futuro capo di Zora.
-non sappiamo se è vera questa storia. Cerca informazioni manda qualcuno a Zora che indaghino in modo discreto.
-e Brogen sarà discreto?
Chiede Nam.
-fallo uccidere. Altrimenti parlerà di sicuro.
Decido senza pensarci troppo.

Un Angelo all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora